GELOSIA

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Oddio sono di nuovo con la valigia pronta, in partenza per Palermo. Per tre giorni non potrò aggiornare. Ma abbiate fede: questo è l'ultimo viaggio, promesso ;) poi tornerò ad essere regolare nella pubblicazione dei capitoli e anche un pò più oroginale nella trama che ha risentito delle mie continue distrazioni. Buona lettura. Smack

POV DAVID

Anche se è banale mi ritrovo a riciclare la frase che l'uomo è impulsivo. E' inutile girarci attorno. Siamo fatti così.

Per questo ho lasciato impulsivamente l'ufficio di Lucas.

Non perché trovarlo in compagnia di Ashley è stato uno schiaffo morale a tutto ciò che noi comuni mortali abbiamo costruito attorno alle retoriche statistiche. Figuriamoci. E nemmeno perché l'ho scoperta a guardare siti pornografici con il mio migliore amico.

L'ho fatto perché noi uomini siamo fatti così; non possiamo accettare di buon grado l'idea di sbagliare.

Ed entrando in quell'ufficio mi sono reso conto di aver commesso l'errore di idealizzare quella ragazzina, ponendola sopra un immaginario piedistallo che la eleva al di sopra delle altre donne. Scoprire che il mio istinto, per la prima volta in vita mia, ha fallito miseramente, mi fa sentire lo stomaco come una sorta di palla di vetro. Quelle dove scende la neve per intenderci.

Ogni cosa che ho pensato di lei è completamente sbagliata. Quella ragazzina è l'opposto di ciò che mi aspettavo. Va controcorrente e ha rovesciato la palla di vetro che sta traballando nel mio stomaco. Per cui i pezzi di neve ora stanno salendo invece che scendendo. Ed io sono completamente sottosopra.

Incazzato prima di tutto. Ma anche sottosopra. E anche molto...

Okay, non diciamo cazzate.

La verità non è questa. La verità è che non sono né l'una né l'altra cosa.

La verità vera è che sono geloso. Geloso di una donna che non ha ancora un'età sufficiente per essere chiamata donna. Di una bimbetta con le gambe sottili e un seno sempre nascosto sotto un maglione di una taglia più grande. Di un paio di occhi che mi hanno fatto sospettare che le donne sono portatrici sane di catastrofi.

Ecco perché fino ad ora le ho sempre tenute alla larga. Ho fatto in modo di avvicinare solo quelle disponibili per una notte soltanto. Nessuna catastrofe. Nessuna gelosia. Solo sesso.

Facile no? E' un ritmo molto semplice da seguire. La vita scorre via liscia come l'olio, senza intoppi, senza mal di testa, senza neve che sale e scende per lo stomaco. Il mio uccello è soddisfatto, la donna del momento è soddisfatta, io sono gratificato. Nessuno si fa male.

Ma ecco che quel paio di occhietti malefici e falsamente innocenti si sono intrufolati nella mia vita. Senza bussare. Senza nemmeno chiedere il permesso. Hanno spalancato la porta del mio cervello e si sono insinuati dentro, come fossero a casa loro.

Cercano di irretire il mio buon senso. Un buon senso che avevo prima di incontrare quella portatrice di occhi malsani e subdoli.

Ora invece mi sembra di averlo perso tra il registro e i gessi della lavagna. Deve pur essere da qualche parte. Solo che cercarlo equivale ad ammettere di averlo perso a causa di una donna-bambina che si diverte a guardare dildo osceni insieme al mio migliore amico. E non voglio farlo.

Nemmeno il mio uccello vuole farlo, se è per quello. Se ne sta lì, in agguato, pronto ad alzarsi appena la intravede nei corridoi gremiti di studenti. Temo che il mio amico là sotto sia regredito alla pubertà, quando incapace di intendere e di volere, agiva secondo un suo schema, ignorando la bandiera bianca sventolata dal mio cervello, unica parte del corpo ancora fedele alla morale.

DENTRO GLI OCCHI DI CHI VEDE#wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora