GELOSA

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FINITE LE FESTE VI GIURO CHE RIPRENDERO' AD AGGIORNARE UN GIORNO Sì E UNO NO. ABBIATE ANCORA UN Pò DI PAZIENZA. INVECE PER ORA VI DO UN CAPITOLETTO, GIUSTO PER NON FARMI TRUCIDARE :) SMACK SMACK

POV DAVID

A volte colpevolizzarsi è la strada più facile. Sviscerare alla CSI una situazione e analizzare ogni prova con occhio critico fino a quando, incapaci di trovare un senso alla dinamica, ci si ritrova a sbandierare bandiera bianca pur di mettersi il cuore in pace.

E anche perché onestamente dopo un po' ti girano le palle.

E' quello che ho fatto da quando lo scorso Natale mia sorella Lizzy mi ha aspettato sotto l'albero in calzettoni e pigiama di flanella per darmi il suo regalo: gli uomini vengono da marte, le donne da venere.

A metà della pagina 2 ho estrapolato dall'orgoglio la mia bandiera bianca e ho urlato al mondo: okay, sono un uomo. Quindi sono programmato per sbagliare e voi per avere ragione a tutti i costi, soprattutto quando la ragione siamo noi uomini ad averla!

A distanza di undici mesi non so ancora bene per che cosa ho dato ragione a queste creature celestiali, ma tutto sommato colpevolizzarmi è stata una mossa astuta che mi ha consentito di vivere fino ad ora nella bambagia. Nessuno attacca un indifeso che si proclama indifeso. Sarebbe come sparare contro la croce rossa.

Il libro recita testualmente che gli uomini e le donne pensano diversamente, vivono diversamente e soprattutto, parlano lingue diverse, per cui comportamenti simili assumono per gli uni e per le altre significati opposti.

Quindi, in linea teorica, l'occhiataccia che Ashley mi ha inviato prima di uscire dalla classe dovrebbe significare che non ce l'ha assolutamente a morte con me.

E' in pratica che non mi sento troppo convinto a metterci la mano sul fuoco. La consapevolezza di non aver fatto nulla di male non è sufficiente a tranquillizzarmi.

Perché diavolo è così arrabbiata con me? Se solo ci arrivassi!

Voglio dire, le ho persino suggerito durante l'interrogazione, e nonostante fosse palesemente impreparata le ho dato una sufficienza.

Dove diavolo ho sbagliato?

Perché il giorno prima mi porta una torta e il giorno dopo mi guarda come se fossi l'ultimo degli uomini? Quale parte della sua testa non funziona? Ma che cavolo vogliono le donne?

Esco dall'aula, congedando Sarah Donnowell con un sorriso distratto dopo averle ricordato per l'ennesima volta di portarmi la giustificazione della settimana prima firmata da entrambi i genitori.

"Arrivederci, professore", ammicca sfacciata.

"Arrivederci", la liquido in fretta, chiedendomi il motivo per cui è sempre sopra le righe quando parla con me.

Ma d'altra parte le donne fanno parte di quelle forme di vita che a tutt'oggi gli scienziati passano ancora sotto il vetrino dei microscopi per analizzarle. E se non le capiscono loro figuriamoci se posso riuscirci io.

Attraversando il corridoio noto che un armadietto degli studenti è rimasto aperto e mi avvicino per chiuderlo. L'interno è ordinato e sull'anta è stato incollato un pezzo di specchio scheggiato sui lati; sicuramente è l'armadietto di una ragazza. Sbatto l'antina ma questa resta aperta, quindi ci riprovo, riuscendoci al quarto tentativo. Devo ricordarmi di farlo presente alle inservienti.

Mi sistemo la tracolla sulla spalla e mi affretto verso le scale, ripensando per l'ennesima volta alla situazione di poco fa e agli occhi glaciali di Ashley. Ah, se solo sapessi cosa le passa per la testa.

DENTRO GLI OCCHI DI CHI VEDE#wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora