POV ASHLEY
Ottantadue minuti!
Devo assolutamente piantarla.
Guardo di novo l'orologio appeso sopra la scrivania, accanto al poster dei Muse: tra un po' è ora di cena e non ho combinato nulla per tutta la domenica. A parte quando sono scesa in cucina a prendermi un biscotto al cioccolato, sono rimasta tutto il pomeriggio appostata dietro la tenda della mia camera da letto, a spiare la casa dell'angolo, in fondo alla via. La casa di David Sentfhort.
E' ridicolo.
Io sono ridicola.
Non so bene come stiano le cose tra di noi, anche se a dirla tutta, ci sono alcune parti del mio corpo in basso che non hanno dubbi al riguardo. Ogni volta che penso a come ci siamo salutati le sento pulsare, animarsi come dopo un lungo letargo.
E' sbocciata la primavera dentro di me. Sono tutta un fiore. Anzi, una intera varietà di fiori. Probabilmente una serra! O un giardino botanico. O quello che è...
Ed è assurdo che mi senta così per un banalissimo ciao.
Voglio dire, è solo un ciao.
Ci sono migliaia di persone che si salutano in tutte le parti del mondo, e non è che poi corrono a casa a farsi filmini sentimentali in testa.
Però quel saluto è stato così...
I sui occhi erano così...
O forse sono io che sto ingigatendo tutto.
Dovrebbe esserci un sistema diverso, più collaudato, una specie di accordo universale sperimentato e approvato dagli psicologi che non lasci spazio ai malintesi. Oppure delle espressioni facciali suddivise per categorie:
interessato / disinteressato
relazione in corso / relazione disastrosa
Sesso imminente / sesso momentaneamente rimandato
Sono un professore educato / e tu una ragazzina illusa
Altrimenti una ragazza come fa a capire cosa passa per la testa di un uomo?
Potrebbe illudersi per niente. Potrebbe persino decidere di passare un intero pomeriggio a spiare la casa del ragazzo in questione per niente.
Il ché è assurdamente patetico.
Completamente assurdo.
Come il senso di euforia e aspettativa che mi fa camminare a dieci centimetri da terra da ieri pomeriggio.
Ricontrollo l'orologio e torno a fissare la strada: la sua auto non è più parcheggiata lungo il vialetto.
E' uscito.
Dove è andato?
Con chi?
Perché?
La mia testa si svuota di colpo. Sembra che di colpo non sia più in grado di pensare. Il ché, probabilmente, è un bene.
"Ashley?", sento la voce di mia madre alla porta. "Vieni a cena?".
"Arrivo".
Tiro la tenda e lascio la mia prigione improvvisata, avviandomi giù per le scale con passo malfermo.
E se è uscito con quella Lizzy?
E se è uscito con due Lizzy?
"Ho fatto le orecchiette al forno", annuncia orgogliosa la mamma, togliendo la teglia fumante.
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DENTRO GLI OCCHI DI CHI VEDE#wattys2017
ChickLitASHLEY: studentessa del liceo, vita sentimentale disastrosa, lavoro part-time in un sexi shop di cui non sa nulla in quanto vergine. In cerca di una storia d'amore, crede nei valori e nelle favole. LUCAS: ginecoloco di Ashley, donnaiolo incallito, a...