Londra, gennaio 2016Faceva un freddo terribile quella sera, un freddo che ti penetrava nelle ossa e che ti gelava perfino il cuore.
" Non lasciarmi Pongo, ti prego...non lasciarmi..."
Harry stringeva disperatamente il corpo del suo cane, del suo unico amico, della sua sola ragione di vita.
Harry era un ragazzo di ventiquattro anni, ma era anche un clochard, un barbone, un reietto della società e Pongo era il suo compagno da quando viveva sulla strada.
Il cane era malato, non mangiava da un paio di giorni, ma Harry, purtroppo, non poteva permettersi un veterinario.
Avvolse più strettamente Pongo nel suo giaccone e cercò di non far caso al gelo che gli entrava nelle ossa a causa della leggera camicia che indossava.
Si era messo, con le poche cose che possedeva, sotto un porticato su cui di giorno si affacciavano molti negozi, ma nel quale, di notte, non circolava anima viva.
Credeva che in quel luogo il freddo sarebbe stato meno pungente, ma si sbagliava, si sbagliava di grosso.
Più volte i volontari delle associazioni di aiuto ai senzatetto avevano cercato di convincerlo a lasciare la strada, ma lui aveva sempre rifiutato, perché nei ricoveri per i disperati come lui, i cani non potevano entrare.
Pongo cominciò a tossire e a rantolare e dagli occhi di Harry scesero lacrime di disperazione.
" Amico mio, ti prego, ti prego, rimani con me, non lasciarmi solo...."
Eppure quella notte, all'improvviso, avvenne un miracolo, anche se il Natale era passato da poco.
Il miracolo per Harry non ebbe sembianze divine, ma assunse l'aspetto di una grassottella donna di mezza età con un grande cappello in testa e uno sgargiante cappotto rosso.
" Tesoro " disse la signora con dolcezza, avvicinandosi a lui " cosa fai qui fuori al freddo? Non ci sono posti letto nei ricoveri ?"
" Ci sono " rispose Harry " ma non vogliono il mio cane e lui è...lui sta male e lui è tutto ciò che ho "
Maggie, questo era il nome della donna, osservò il volto sporco, ma limpido del ragazzo e non ci pensò due volte.
" Coraggio, alzati! Vieni con me ! Ho la macchina parcheggiata qui vicino, ho fatto tardi da mia sorella e stavo tornando a casa.
Ciò non toglie che porteremo il tuo cane alla clinica veterinaria aperta giorno e notte e sono sicura che si rimetterà presto!"Harry non credette alle proprie orecchie, forse gli angeli non avevano le ali, ma grandi cappelli e cappotti rossi...
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Una notte, all'improvviso....
FanfictionUna notte, all'improvviso, la vita può cambiare... Una notte, all'improvviso, Harry, un povero barbone con un cane malato, incontra un angelo con un cappotto rosso... Una notte, all'improvviso, Louis, un ricchissimo conte costretto su una sedia a ro...