«Grazie per essere qui», mormoro con tono piatto senza staccare gli occhi dal mio caffè ancora fumante. Natale è sempre più vicino e, nonostante in California faccia più o meno sempre caldo, non vi manca anche il clima natalizio per le strade della città tra addobbi e uomini travestiti da Babbo Natale ad ogni angolo.
«Figurati, sinceramente mi ha sorpreso il tuo invito», dice la ragazza dai capelli ramati di fronte a me, sedendosi a sua volta attorno al piccolo tavolo rotondo all'esterno della caffetteria. Quella di oggi, qui, a San Francisco ha l'aria di essere una giornata primaverile; il cielo è di un azzurro limpido ed il sole risplende provocando un piacevole senso di calore sopra la pelle.Onestamente, sono sorpresa quanto lei di averla chiamata; dopo la nostra discussione nella mensa scolastica e la sua inaspettata visita a casa mia in cui mi ha confessato, non solo di essere cotta di Aaron fin da quando erano ragazzini, ma anche di aver sempre provato una forte gelosia nei miei confronti, -per non citare il breve periodo in cui è uscita con mio fratello solo per fare un dispetto al ragazzo dagli occhi di ghiaccio- non abbiamo più avuto modo di parlare. In quel momento mi sono sentita ferita e presa in giro, ma mai quanto adesso.
Osservo l'uomo con la pancia e la barba vestito tutto di rosso davanti all'ingresso del bar che accoglie tutti i clienti con il tipico "Oh oh oh, Buon Natale". «È che avevo bisogno di parlare con qualcuno e al momento sei la cosa più vicina ad un'amica che abbia», ammetto; il fatto di averlo detto ad alta voce mi fa sentire ancora più patetica di quanto non mi senta già. Non sono mai stata una di quelle ragazze popolari e circondata da amici; sì, da piccola avevo Aaron, ma col trasferimento a New York le cose sono cambiate: crescendo mi sono chiusa sempre più in me stessa, nella mia piccola bolla, convinta di non avere bisogno di niente e di nessuno. Insomma, ho imparato ad arrangiarmi da sola; ma, in questo momento, mi sento particolarmente vulnerabile e credo mi potrebbe fare bene confidarmi con qualcuno.
Sono passati solo cinque giorni da quando Justin ha preso il mio cuore e me lo ha strappato dalla gabbia toracica, ma sembra che più il tempo passi e più io mi senta uno schifo. Il mio buon proposito di non vederlo più è pressoché irrealizzabile, dato che a scuola frequentiamo due lezioni insieme. Comunque, mi basterebbe arrivare alle vacanze natalizie, almeno sarei sicura di poterlo evitare per due settimane. Ho anche dovuto sborsare cinquanta dollari per convincere un ragazzo -che proprio non ne voleva sapere di stare seduto accanto a Bieber, vista la sua pessima reputazione- a scambiarci di banco, momentaneamente. Ammetto che dall'ultima fila faccio fatica a seguire la lezione, ma se non altro sto a una distanza tale da vedere a malapena la sua testa bionda; l'idea di tirargli il volume di letteratura mi ha sfiorata più volte.
Per quanto riguarda il suo atteggiamento, dal poco che ho potuto e voluto vedere, sembra essere tornato quello di qualche mese fa: freddo, scostante e menefreghista; tutto normale, insomma.
Non una parola, non uno scambio di sguardi, niente; è come se per lui non esistessi più ed io, inutilmente, mi ostino a fingere che la cosa sia reciproca; più provo ad odiarlo e meno ci riesco e questo è tremendamente patetico e frustrante. Se non altro, comunque, sono felice per lui; dovrà ritenersi sollevato perché deve essere stata davvero dura fingere per mesi di essere una persona che non era, Leonardo DiCaprio come attore, in confronto, è solo un principiante.
«Grazie... Almeno credo», osserva la ragazza con una risata nervosa per la mia affermazione, poi, facendosi più seria. «Allora, che è successo?»
Mi mordo l'interno guancia stringendo la tazza intorno alle dita, «Non mi giudicherai, vero?»Samantha mi scruta alzando un sopracciglio, «Ho condiviso l'utero e gli ultimi diciotto anni con Luke, credimi, non mi scandalizza più nulla».
Sospiro sollevata nel notare il tono amichevole e confortante che ha usato ed abbozzò un piccolo sorriso. Forse posso davvero fidarmi di lei.
STAI LEGGENDO
Disaster
FanfictionCOMPLETA. #1 in Teen Fiction il 7.02.19 #1 in Fan Fiction il 21.04.20 All'apparenza Cassie Anderson e Justin Bieber non potrebbero essere più diversi. Lei è una studentessa modello, dalla spiccata curiosità e la lingua tagliente, che fin da piccola...