29.
Appena sentì quelle parole, Rose iniziò a correre, senza mai guardarsi indietro.
Guardarsi indietro non è mai la scelta giusta. Ti si parano dinanzi ricordi, opzioni, pensieri negativi. Si deve vivere l'attimo, guardarsi indietro è inutile.Mentre correva, Rose urtò più volte alcune persone. Non si fermò neanche a chiedere scusa quando cadde a terra insieme ad un Tassorosso del terzo anno; si alzò velocemente, continuando a correre.
Non sapeva neanche se Albus e Francesca la stessero seguendo, sapeva solo che era arrivata dinanzi alla porta a due battenti dell'infermeria in tempi record; aprì la porta, fiondandosi all'interno."Signorina Granger, non è orario di visite."-le si parò difronte Madame Chips.
"Dov'è Danielle?"-chiese, quasi senza ascoltarla.
Si alzò sulle punte, cercandola con lo sguardo per quanto la sua altezza le permetteva.
"Sta bene, è solo svenuta in classe. Ora sta riposando."-cercò di rassicurarla con fare quasi materno, poi si ricompose.-"Ripeto, non è orario di visite."
"La prego, non disturberò nessuno. Né lei, né Danielle, né nessun altro. Voglio solo starle accanto."-la pregò.
Madame Chips sembrò pensarci, poi si lasciò convincere da un altro, supplichevole, doloroso "la prego" di Rose.
"Okay, ma non dirlo a nessuno. Per te, sto facendo un'eccezione alla regola."-appena terminò la frase, Francesca ed Albus si presentarono nell'infermeria.
Rose si girò, vedendo Albus con una mano sul fianco, appoggiato con la mano libera sulle ginocchia, e Francesca che sembrava non si fosse mossa neanche. Dopo tutto, era abituata a correre, soprattutto per salvarsi la pelle. Era quasi esilarante quella scena.
Rose si rigirò verso Danielle, avvicinandosi al suo lettino.
Stava dormendo nella sua posizione di sempre; bocca semichiusa, capelli buttati alla rinfusa sul cuscino, mano sotto il cuscino.
Prese una sedia, sedendosi al suo capezzale.
Stava solo dormendo, non era in stato di incoscienza, si era preoccupata per nulla, ma ormai stavano succedendo così tante cose che preoccuparsi del futuro era quasi inevitabile."Cos'è successo ieri sera?"-chiese Rose, sussurrando.
La domanda non era diretta a Danielle, che ovviamente non avrebbe potuto risponderle, ma ad Albus. Non sapeva perché, ma sentiva che lui poteva risponderle.
"Che intendi?"-si avvicinò Albus, arrivando al suo fianco.
Rose si alzò dalla sedia, allontanandosi dal letto dove giaceva supina la sua migliore amica; Albus la seguì. La neo-Malfoy incrociò le braccia al petto e sospirò mentre guardava Danielle.
"Stamattina Danielle stava dormendo contro la porta. So che tu sai. Ripeto, cos'è successo?"-questa volta spostò lo sguardo su di lui, incontrando i suoi occhi azzurro cielo, caldi come il sole, completamente diversi dai suoi, freddi come il ghiaccio, velati di tristezza; non esprimevano nulla, erano aridi.
"Non so di cosa tu stia parlando."-si innervosì, spostando lo sguardo dai suoi occhi.
"Ti conosco da 5 anni, Albus. So quando menti; so che quando non mi guardi negli occhi vuoi nascondermi qualcosa."-alzò il tono di voce, non capendo perché le stava mentendo.-"Voglio solo sapere cos'è successo alla mia migliore amica. Voglio sapere perché si è ridotta a dormire a terra, contro una porta!"-regolò il tono.
"Ieri abbiamo avuto una discussione, se così possiamo chiamarla."-sospirò.
Rose lo guardò, scuotendo lievemente la testa e facendo una smorfia di disapprovo: non gli credeva, o almeno non appieno.
"Non mi stai dicendo tutto."-disse, dondolandosi quasi impercettibilmente sulle gambe.
"Giuro che..."-provò a dire, ma Rose lo interruppe.-"So che lei ti ama, e so che tu lo sai."-si bloccò, pensando allo scioglilingua che involontariamente aveva pronunciato e quasi le venne da ridere. Si ricompose e continuò.-"E non so perché, ma sento che sia la causa di questa 'discussione'."-sciolse l'intreccio delle sue braccia dal petto e imitò le virgolette con il dito indice e medio di entrambe le mani.
"Come puoi capire ogni minima cosa?"-chiese Albus, stupito e quasi irritato che non le riuscisse a nascondere niente.
"Con l'esperienza."-portò di nuovo le braccia al petto, incrociandole sotto al seno.-"Sputa tutto quello che è successo ieri sera."-Albus fece per parlare ma lei lo zittì alzando un dito.-"Ricorda che saprò se mentirai o tralascerai anche solo qualche dettaglio."Scorpius era chino sulla sua scrivania, mentre intingeva la sua piuma nel calamaio; più volte cadde una goccia di inchiostro sulla pergamena, rovinandola, così doveva ricominciare da capo; era troppo nervoso per scrivere decentemente. All'ennesimo gocciolare della penna sulla pergamena, per la precisione il quinto, rovesciò il calamaio, facendolo viaggiare per la superficie della pergamena e della scrivania; si alzò, esaurito, con le mani tra i capelli, mentre soffocava degli urli sul nascere.
Avrebbe voluto scrivere poche righe a suo padre, sfogarsi magari, ma rovinava ogni volta la pergamena.
Avrebbe voluto scrivere:"Papà, ci siamo visti pochi giorni fa, non ricordo neanche se siano passati due, tre o quattro giorni; ormai i giorni passano ed io non faccio differenza tra l'uno e l'altro. Sono così confuso. Nel profondo sento che Rose non è mia sorella, non può esserlo, altrimenti come potrei amarla così tanto? Di un amore che ti corrode da dentro? Di un amore che ti trafigge con un pugnale affilato ogni secondo che passi lontano da lei? Forse è amore fraterno? Ma questo che provo potrebbe mai essere tale? Ti prego, aiutami. Non so cosa fare. La amo, la amo troppo per lasciarla andare e i Malfoy sono caratterizzati da questo no? Dall'egoismo. Ti prego, dimmi, raccontami, tu cosa avresti fatto al mio posto? È tutto così inverosimile, tutti mi stanno lasciando nel momento del bisogno; ho litigato con Albus, Danielle lo stesso, Rose non ne parliamo e Caroline chissà che fine ha fatto. Sono solo e non ho nessuno appiglio. Ho dimenticato come si nuota e non ho nessun salvagente per rimanere a galla. Sei l'unica cosa che mi resta. Dimmi cosa avresti fatto, te lo chiedo per favore. Ho bisogno di te, papà."
Avrebbe voluto scrivere quello, ma non riusciva neanche ad arrivare al secondo rigo; e forse anche se fosse riuscito a finirla, non gliel'avrebbe mandata. Era suo padre, ma non si era mai aperto così con nessuno, e forse ancora non era pronto a farlo, ma almeno avrebbe voluto provarci.
In quel momento ricordò tutte le persone e tutte le volte in più cui gli avevano detto di cambiare carattere, che tutto il male che aveva provocato gli si sarebbe riversato contro come una secchiate di acqua gelida, ma non aveva ascoltato nessuno. Beh, stava succedendo. Scorpius Malfoy, prima circondato da amici, ora era solo. Solo e triste. Solo e debole come mai prima d'ora. Il karma stava facendo effetto, e la cosa che faceva più male era che sapeva che si meritava tutto. Meritava tutto quello che gli stava accadendo.ANGOLO AUTRICE=
Scusate, scusate, scusate. Penso di non aver mai aggiornato così tardi. Davvero, scusate!
Le idee non venivano! Mi dispiace!
Comunque vi ringrazio immensamente per le 14k visualizzazione, cioè wow.
Grazie per le stelline e per i commenti, forse non lo dico spesso, ma lo penso. Nonostante sia una normale storia d'amore, voi la seguite e alcune anche con passione, grazie davvero.
Scusate per l'orario, so che è un po' tardi e domani c'è scuola.
Beh, credo di aver detto tutto.
Spero vi sia piaciuto e niente.
Dubaiii.

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An Error ||Rospius||
Fiksi PenggemarRose Minerva Granger Weasley sembra vivere in una continuità solita e monotona, con gli insulti di James Potter e l'odio di tutti ad incomberle sulle spalle. La sua vita verrà stravolta quando Scorpius Hyperion Malfoy entrerà in scena, difendendola...