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"Francesca, ti senti bene?"-soffiò Rose, tentando un contatto visivo.
"No."-scosse la testa.-"Non sto bene. E neanche lei."-disse poi, indicando i suoi capelli.
"È solo una ciocca grigia..."-borbottò Danielle, anche se si domandava da dove fosse uscita.
"Non è solo una ciocca grigia."-disse tra i denti.-"E non ti chiederò cosa hai fatto per farti contagiare da questa malattia perché non mi importa, ma non è solo una ciocca grigia."-quasi urlò.
"Malattia? Ma di cosa stai parlando?"-Caroline parlò per la prima volta dalla sua comparsa in infermeria, avanzando con le mani sotto al seno e le sopracciglia aggrottate.
"Sifilide demoniaca."-quasi sputò il nome.-"Ti crea vesciche, eruzioni cutanee, i capelli e gli occhi diventano grigi e ti fa diventare un demone, ovviamente all'ultimo stadio succede. Questo per gli Shadowhunters. Per i maghi -non gli stregoni che sono metà demoni e quindi non possono contrarre la malattia- porta alla morte."-disse, con la voce spezzata.-"Ti divora dall'interno. Dimagrisci, inizi a...sputare sangue e..."-deglutì, fissando il vuoto con le braccia incrociate sotto al seno, gli occhi lucidi e la voce che tremava incontrollata; alla fine, si era affezionata a Rose e Danielle era la sua migliore amica e questo voleva dire che avrebbe sofferto e lei non voleva. Spostò lo sguardo su tutti i presenti, poi si soffermò su Danielle.-"Non c'è cura."-concluse con la voce spezzata.
"Stai delirando."-disse Rose, scuotendo la testa e assumendo il tono di chi doveva avere per forza ragione, perché non ci sarebbe stata altra spiegazione.
"Sto delirando? Chiamate i migliori Shadowhunters in circolazione; chiamate Clary o Jace. Chiamate Magnus Bane o Tessa Gray, che hanno visto con i loro occhi il tramutarsi della malattia. Chiamate James Carstairs, che l'ha provato sulla sua pelle."-la voce si abbassava sempre di più, troppo lo smarrimento e lo shock.
"Se questo James è sopravvissuto, allora può riuscirci anche Danielle."-constatò Rose, poi aggiunse alzando gli occhi al cielo-"Se questa storia è vera..."
"Tutte le storie sono vere."-sussurrò Francesca, poi si riscosse.-"James è uno Shadowhunter, per scampare alla malattia è dovuto diventare un Fratello Silente, e non è una bella cosa. E lei non può diventare una Sorella di Ferro, non è una di noi."-spiegò, cercando di essere sintetica.-"Ora vado a chiamare Madama Prince. Abbiamo bisogno di yin fen."-prima che le chiedessero cosa fosse, aggiunse-"È una droga, con James ha funzionato, spero funzioni anche con lei."-sospirò, ritornando la ragazza forte che era sempre stata, sempre con una maschera inespressiva al posto del suo vero volto.
"È una cura?"-chiese Rose, mentre si mangiucchiava le unghie.
"Non esiste cura. Non lo è, ma rallenta l'avanzare della malattia."-spiegò.
"Non può essere... Deve esserci qualcosa. Fa qualcosa!"-quasi urlò disperata, mentre le ginocchia le cedevano e Caroline accorreva a sorreggerla e le sue spalle venivano scosse dai singhiozzi.
"Rose, non piangere, non è colpa tua."-sussurrò Danielle.-"Starò bene."-cercò di dire, anche se non la riusciva a vedere per colpa del letto che le ostacolava la visione; anche se, da come ne parlava Francesca, aveva già un posto nel cimitero riservato solo per lei.-"Inoltre non sono morta! Sono ancora qui!"-cercò di ironizzare, ma sembrava che nessuno le desse ascolto; sembrava la stessero ignorando.
"Sto già facendo qualcosa."-disse dura Francesca, rispondendo a Rose, poi si addolcì, notando le sue lacrime scorrere copiose sul suo viso.-"Ed è tutto quello che è in mio potere fare."-sospirò poi, sofferente. Mentre si allontanava, alla ricerca di Madame Prince, aggiunse sussurrando.-"Mi dispiace, Rose."-come se fosse lei quella in fin di vita e non la sua migliore amica.

La McGranitt si teneva la testa tra le mani mentre leggeva una lettera. Il mittente era Draco Malfoy.
Non le era mai stato particolarmente simpatico quel ragazzo; quell'aria da bullo, occhi che riuscivano a congelarti sul posto e capelli color del grano, ma col tempo aveva imparato ad apprezzarlo. Sotto quella scorza dura si nascondeva un cuore tenero e sensibile. Dopotutto, era solo stato un ragazzo sfortunato, un ragazzo capitato in una famiglia sbagliata, un ragazzo obbligato a far quel che gli altri gli dicevano, mai una scelta che avesse potuto fare da solo, neanche decidere chi potevano essere i suoi amici.
E mentre leggeva, pensava ad Hermione.
Ogni tanto Silente le dava qualche consiglio, spuntando dal quadro, e non poté mai dimenticare quel giorno in pieno inverno, dopo la guerra, nell'anno in cui gli studenti stavano recuperando l'anno perso.
Era comparso, dicendo solamente:"Ah Minerva, tutto è cambiato. L'amore è nell'aria e nessuno se ne accorge. La guerra ha fatto un buon effetto, non credi?" con quel suo solito sorriso stampato in faccia e gli occhiali a mezzaluna; inizialmente non aveva capito, poi Hermione si era confidata con lei, e tutto le era sembrato più chiaro. Inizialmente si era domandata cosa ci vedeva in quel Malfoy poi, andando avanti, si rese conto che i due si amavano di quell'amore che avrebbe potuto inalzare il mondo alla gloria o ridurlo in cenere*. Si domandava sempre come Silente sapesse tutto di tutti, come potesse avere sempre la parola pronto o la frase filosofica e contorta da capire.
Si soffermò sul pensiero di Hermione.
Hermione... Hermione che era morta davanti a lei, e lei che non aveva fatto nulla per salvarla. Era morta nelle braccia di sua figlia, cadendo inerme davanti ai suoi occhi. Hermione, che non meritava alcun male.
La lettera era formata da poche righe, parole scritte in disordine con qualche macchia di inchiostro qua e là, ma nonostante tutto, nell'insieme, sempre elegante e formale, come ci si aspettava fosse una lettera da parte di un Malfoy.
La lettera diceva solamente:
"Minerva,
Mi duole disturbarla, ma vorrei chiederle un'informazione.
I funerali per la mia -quella parola era leggermente sbiadita, probabilmente da una lacrime sfuggita al suo controllo- Hermione saranno tenuti tra tre giorni esatti, il 3 febbraio alle ore 10:40, e mi chiedevo se, andando alla veglia funebre, potessi passare a prendere anche Scorpius e Rose. Soprattutto Rose, in quanto era la figlia. Siete invitata anche voi, allegata con questa lettera ci sarà anche l'invito, se così vogliamo chiamarlo. Ci vediamo, Minerva.
D.L.M."

Prese in mano il cosiddetto invito, nero con un nastro verde -Malfoy non rinunciava mai ai colori della sua casata, era un vizio di famiglia- e lo aprì.
"Minerva McGranitt, con mio sommo dispiacere, la informo che la cara Hermione Jean Granger è defunta pochi giorni fa. A informarvi, Draco Malfoy. Sarei lieto di vederla alla veglia funebre. Distinti saluti."
Scribacchiò velocemente una risposta per poi darla al suo gufo, appollaiato fuori la finestra mentre si leccava le penne; gli diede la lettera, poi tornò alla scrivania, scrivendone un'ennesima, quella volta per il Ministro in persona.
Avrebbe dato le dimissioni, aveva ormai superato i 110 anni e aveva subito troppi dispiaceri insieme, non sarebbe riuscita a continuare ancora a dirigere un'intera scuola di magia e stregoneria, sarebbe morta per lo stress o chicchessia.
Mentre scriveva, con una calligrafia impeccabile, spuntò nel suo ufficio Madame Prince. Alzò gli occhi dalla piuma d'oca che sembrava volteggiare sul foglio e, con lo sguardo, la invitò a parlare.
Solo quando Madame Prince le spiegò la situazione, concludendo con un sonoro respiro affannoso, appallottolò la lettera e la buttò nel fuoco, vedendola bruciare lentamente.
Come aveva anche solo potuto pensare a dimettersi? Hogwarts aveva ancora bisogna di lei.

ANGOLO AUTRICE:
*frase presa da Shadowhunters-Città degli Angeli Caduti.
Ehilà gentaglia. L'ultima parte è un po' inutile, ma non so, volevo mettere una parte dove c'era la McGranitt, non fate domande.
Danielle è malata... Secondo voi cosa le succederà?
Oggi stranamente non ho nulla da dire, se non grazie per le 15k visualizzazioni, quasi 16k.
Beh, spero vi sia piaciuto e niente...
Dubaiii.

An Error ||Rospius||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora