33.
"Voi maghi non avete mai sentito parlare di Magnus Bane?"-questo aveva detto il Sommo Stregone di Brooklyn, appena uscito da un portale in mezzo all'infermeria.
"No."-disse subito Rose.-"O almeno, io no."-sorrise, facendo intendere che di lui si fidava.
"Oh!"-portò una mano al cuore, con un gesto che doveva avvicinarsi ad uno teatrale.-"Mi offendi!"
"Perché sei qui?"-chiese, senza secondi termini.
"Uh, la maghetta arriva subito al punto."-la prese in giro, poi divenne serio.-"Sono qui per la ragazza."
"Danielle? Sai come...curarla?"-chiese, speranzosa, spostandosi per far vedere allo stregone la sua migliore amica.
"Non c'è cura."-disse subito, con occhi cupi, come se stesse ricordando un periodo per niente bello della sua vita. O forse così meraviglioso da avere nostalgia, e quindi essere triste.
Strano come i ricordi più felici possano infonderci la tristezza più assoluta; quel giorno eravamo al settimo cielo e poi, ricordandolo, sembriamo le persone più malinconiche della Terra; perché ora è ora e va tutto male, mentre prima andava tutto bene.
"Soprattutto per lei. Per gli Shadowhunters una speranza c'è, ma per voi maghi...no."-la guardò negli occhi, poi guardò Danielle.-"Mi dispiace, zuccherino. Sei una così bella ragazza."-sospirò.-"Presto i tuoi capelli diverranno grigi, come i tuoi occhi. Ti sentirai debole, avrai conati di vomito e non riuscirai più a controllare la tua magia. Inizierai anche a soffrire di attacchi epilettici. Negli stadi più critici della malattia, inizierai a sputare sangue."-la guardò intensamente-"Poi morirai."-sospirò, distogliendo lo sguardo, non riuscendo a reggerlo.-"Vorrei aiutarvi, siete amici di Francesca e farei di tutto per voi anche se non vi conosco. Vorrei, ma non posso."
"Conosci Francesca?"-Rose alzò un sopracciglio.
"Tutti la conoscono, nel Mondo Invisibile. Non si vedono tutti i giorni ragazze metà maghi e metà Shadowhunters, che riesca ad eccellere in entrambi gli ambiti, essere tremendamente intelligenti e, detto tra noi..."-sussurrò.-"...anche piuttosto belli."
"Sappiamo che è 'famosa'."-Rose imitò le virgolette con indice e medio.-"Ma hai detto che è una tua amica."
Rose spostò lo sguardo su Danielle e si accorse che a stento tratteneva le lacrime; era una ragazza orgogliosa e non si sarebbe messa a piangere davanti ad uno sconosciuto, anche se egli non poteva dir nulla, contando che sapere di avere un piede nella tomba all'età di sedici anni non è sicuramente il massimo.
Magnus si fece improvvisamente serio.
"Ha salvato la vita a me e al mio ragazzo più volte di quante riusciremmo ad ammettere."-borbottò, mentre le porte dell'infermeria si aprivano rivelando Francesca, Madame Prince e la McGranitt.
"Magnus, è un piacere rivederti."-esclamò Francesca, sforzando un sorriso.-"Come stanno gli altri?"
"Jace ha proposto a Clary di sposarlo, e lei ha risposto si. Io e Alec ci occupiamo della bambina e Simon ed Isabelle...si amano."-sorrise Magnus.-"Finalmente è arrivato un periodo tranquillo e felice anche per noi."
"E mi domando quando verrà il mio, di periodo tranquillo."-sussurrò Rose, a metà tra uno sbuffo e un sospiro. Si avvicinò a Danielle, appoggiandosi sul letto, proprio affianco a lei.
Fece appoggiare la sua testa sulla sua spalla e poco dopo sentì la stoffa della maglia aderire alla pelle, segno che si stava bagnando; non aveva mai visto nessuno piangere più silenziosamente di quanto stesse facendo Danielle, per non farsi notare, ovviamente. Non un singhiozzo usciva dalle sue labbra.
Piangeva così piano da non produrre alcun suono e per quel motivo nessuno si accorse delle sue lacrime.
Magnus Bane e, l'ormai anziana, Preside dialogavano, ma alle orecchie di Rose giungeva solo piccoli borbottii quasi fastidiosi.
"Ehi..."-sussurrò a Danielle, cercando di non farsi sentire; non le avrebbe mai perdonato di far notare a tutti le sue lacrime.-"Ti prometto che cercherò in lungo e in largo una cura. Non smetterò di cercare fino al tuo ultimo respiro. Te lo giuro su Salazar."
"No."-disse subito Danielle, la voce ferma come se non stesse affatto piangendo. Rose si chiese come facesse.-"Non voglio che tu cerchi una cura. Se non c'è, è inutile. Non puoi fare miracoli. Non voglio che tu perda la tua esistenza per trovare una cura che non esiste..."-sussurrò e Rose la interruppe.-"Per ogni malattia c'è una cura."
"Non per questa, allora."-disse decisa.-"Ti prego Rose, non cercare nulla. Voglio passare i miei ultimi giorni, mesi, o chissà anni, speriamo, con te, senza che tu mi veda come una persona malata e che non riesce a fare nulla."-alzò il viso, incontrando il suo sguardo e sfoggiando i suoi occhi verdi giada colmi di lacrime.
Rose non fece in tempo a rispondere perché Magnus camminava verso loro, raggiungendole con ampie e decise falcate.
Danielle fece appena in tempo ad asciugarsi le lacrime e ricomporsi che Magnus le raggiunse.
"Devo 'studiarti' un po', per vedere all'incirca quanto tempo ti rimane. Non è una data precisa; potrei dirti che ti rimangono pochi giorni, ma possono rimanerti anche 3 anni."-le spiegò, gesticolando.
"In poche parole ogni giorno avrò la costante e crescente ansia e paura di morire da un momento all'altro senza poter far niente."-disse infastidita, stringendo le lenzuola bianche tra i pugni, così tanto da far diventare le nocche del medesimo colore delle lenzuola. Irrigidì la mascella e la postura, guardando le sue mani conficcate con forza attorno al tessuto fine adagiato sopra le sue gambe e metà della pancia.
Rose le prese le mani, disegnando con i pollici piccoli cerchi concentrici invisibili sul dorso della sua mano, cercando di calmarla. Ci riuscì; Danielle si rilassò, stringendo sempre di meno le lenzuola fino a lasciarle definitivamente, rilassando la postura della spalla e la mascella.
"Dovresti allontanarti..."-disse Magnus a Rose, dolcemente.
Le rivolse uno sguardo tra il comprensivo e il dispiaciuto, che Rose ricambiò con uno di gratitudine.
Si allontanò, non prima di guardare Danielle, infondendole forza e stringendole una mano, prima di lasciarla andare definitivamente.
Si incamminò verso le porte dell'infermeria, dove vi erano adagiati al portone la McGranitt, Francesca e Madame Prince.
Restarono in silenzio, nessuno proferiva parola, temendo la rottura di quel silenzio quasi assordante. Avevano paura che, se si fosse rotto, avrebbe fatto volare cocci di vetro per la stanza, ferendo tutti in un modo indelebile.
Ma successe. Un urlo di dolore squarciò l'aria, seguito da singhiozzi pesanti e irregolari. Un urlo che distrusse un po' tutti, in quella stanza. Un urlo che produsse tante piccole schegge di vetro che si andarono a conficcare nel cuore di Rose, facendolo sanguinare e dolere.
Lei fu la prima a correre da Danielle, che si raggomitolava su se stessa, piangendo tutte le lacrime che nella sua vita non aveva mai versato.
"Danielle! Danielle cosa succede?"-chiese subito Rose, sedendosi affianco a lei sul lettino, prendendole il viso tra le mani.
"Le ho detto quanto le rimane di vita."-mormorò Magnus. Sembrava davvero dispiaciuto.
"E quanto?"-chiese Francesca, raggiungendoli.
Magnus sembrava rifiutarsi di rispondere, spostando lo sguardo sul pavimento.
"Una settimana, circa."-sussurrò, incrociando le braccia al petto.
Rose si portò le mani alla bocca, precedentemente sul viso di Danielle, mentre gli occhi le si inumidivano per la centesima volta in quel periodo.
Solo l'amicizia per Danielle la trattenne dall'urlare e dallo scoppiare a piangere.
Doveva essere forte per lei, e lo sarebbe stata.
Avrebbe organizzato la settimana più bella della sua vita. Se lo meritava.ANGOLO AUTRICE=
Ehilà! Oggi sono al settimo cielo perché mi è arrivato il libro di Lily Collins e nulla, ho sclerato malissimo.
Scusate per l'orario, ma domani non vado a scuola causa sciopero e quindi ho deciso di scrivere e pubblicarlo adesso.
Danielle avrà davvero una sola settimana di vita? O forse no?
Penso che nel prossimo capitolo interromperò un po' l'andatura della malattia di Danielle, spostandomi sul funerale di Hermione.
Comunque credo di aver detto tutto.
Spero vi sia piaciuto e niente.
Dubaiii.

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An Error ||Rospius||
FanfictionRose Minerva Granger Weasley sembra vivere in una continuità solita e monotona, con gli insulti di James Potter e l'odio di tutti ad incomberle sulle spalle. La sua vita verrà stravolta quando Scorpius Hyperion Malfoy entrerà in scena, difendendola...