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Rose boccheggiava davanti alla rilevazione di Albus; aveva davvero detto tutto, e lui era innamorato di lei? Forse aveva capito male, come avrebbe potuto? Fino a poco fa pensavano fossero cugini!
"Scusa, forse non ho capito. Hai discusso con Danielle perché mi...ami?"-sussurrò con la voce che le tremava.
Girò il capo verso l'entrata dell'infermeria, cercando un appoggio morale da Francesca, o da qualsiasi altra persona, ma non vide nessuno; Francesca se n'era andata da un bel pezzo ormai.
"Hai capito benissimo."-confermò.-"Ma so che tu non ami me. È come una... una catena. Esilarante, no?"-rise, falsamente divertito.
"Ma fino a poco fa noi pensavamo... eravamo cugini..."-balbettò.
"So che non siamo cugini da ormai cinque anni Rose."-rivelò, poi rise amaro, guardando il pavimento.-"Nonostante tutto, ti credevo migliore di così."
"E questo cosa vorrebbe dire?"-sbottò Rose.
"Sono io quello che ti è sempre stato vicino, non Scorpius!"-urlò, e subito dopo sentirono un mugugno proveniente dal letto di Danielle; si stava svegliando.
"Non puoi farmene una colpa se non ricambio i tuoi sentimenti."-disse tra i denti, con le lacrime agli occhi.
"Hai ragione, ma la specie umana è così ignorante che cerca di far ricadere la colpa su chiunque purché si senta bene con sé stesso."-sbottò, uscendo dall'infermeria sotto lo sguardo deluso di Rose; non l'aveva mai trattata così.
"Rose..."-mormorò Danielle.
Lei si girò, incontrando lo sguardo assonnato della sua migliore amica mentre si stiracchiava.
"Hai litigato con Albus?"-chiese poi, mettendosi a sedere ed invitando lei a fare lo stesso. Rose lo fece e venne subito avvolta dalle braccia rassicuranti di Danielle.
"Il nostro gruppo si sta sgretolando poco a poco, tutto per colpa mia..."-sussurrò Rose.-"È sempre colpa mia."-singhiozzò poi.-"Rovino tutto ciò che tocco."
"Ma sei impazzita?"-sbottò, alzandole il mento con una mano e guardandola.-"Tu non hai rovinato tutto, okay? Se il destino voleva questo, sarebbe successo, prima o poi."
"Non farmi credere che sono quella buona a cui capitano cose cattive."-quasi la pregò.
"E invece è così."-cercò di consolarla.
"Basta Danielle."-sussurrò, senza forze.-"Prima del mio 'arrivo', tu, Caroline e Scorpius eravate un trio ed io ed Albus un duo. Eravamo tutti felici. E ora guardiamoci, Caroline ci evita per chissà quale motivo, Albus sappiamo entrambe cosa è successo, Scorpius si è isolato. Ho distrutto questo gruppo. Tutti ci siamo allontanati da tutti, e ora mi rimani solo tu."-una lacrima le rigò il volto e Danielle, sorridendo amara, gliela asciugò.-"Promettimi che non te ne andrai anche tu."
"Te lo prometto."-sussurrò, poi l'abbracciò mentre lei singhiozzava rumorosamente, non riuscendo a trattenersi.
"Mia piccola Rosie..."-sussurrò, accarezzandole i capelli.-"Non meriti tutto questo."
"Nessuno di noi merita alcun male."-sussurrò Rose.
"Forse ci capitano cose del genere perché sappiamo resistere, perché siamo forti e nonostante tutto andiamo avanti. Altre persone sarebbero crollate da un bel po'."-constatò.
"Forse non è così. Forse non so resistere, forse non sono abbastanza forte per questa vita. Forse non riesco ad andare avanti. Forse voglio fermarmi qui."-abbassò la voce, riducendosi ad un sussurro.-"Forse sto crollando."

Mentre camminava, Francesca si imbatté in Chloe; era sempre rimasta stupita dalla somiglianza con il fratello, nonostante avessero solo un genitore in comune. Evidentemente, avevano preso maggiormente dalla madre. Fece una smorfia non identificata al pensiero di Dylan.

"Oh! Cercavo proprio te!"-esclamò Chloe, sorridendole.-"Hai visto Dylan?"-le chiese successivamente.
"Non te l'ha detto?"-disse stupita, con un sopracciglio alzato.
"Cosa doveva dirmi?"-chiese confusa.
"Ci siamo lasciati, anche da un bel po'. Vedo che gli importava molto di me, se ti ha detto tutto su di noi."-sbottò ironica, poi fece una smorfia di disprezzo.-"Non ha versato neanche una lacrima, immagino."
Il suo istinto fraterno spinse Chloe e proteggerlo:"Perché, tu si?"
"Io sono fatta così. Non piango. È da quando avevo ancora il pannolino che non lo faccio. E tanto per la cronaca, mi hanno levato il pannolino ad un anno."-fece spallucce.
"Comunque no, non lo sapevo... Non me l'ha detto."-disse fermamente, anche se lievemente a disagio.
"Non ti preoccupare, di certo non è colpa tua."-la rassicurò, cercando di tornare la solita ragazza simpatica. Non era tipo da rassicurazioni, ma lei non aveva fatto nulla di male e non aveva senso trattarla con freddezza se l'unica colpa ricadeva sul suo fratellastro.
"Ehm okay... Caroline? Non l'hai vista?"-chiese ancora.
"Stava andando in infermeria. L'ho incontrata mentre uscivo."-la informò, indicando il corridoio dal quale veniva.
Chloe sembrò turbarsi, preoccuparsi.
"Sta bene? Perché è andata in infermeria?"-chiese subito.
Sembrava quasi avesse paura.
"Si, lei sta bene. Stava andando da Danielle, che ha avuto un malore in classe."-spiegò, gesticolando e con le sopracciglia aggrottate.-"O almeno credo che stesse andando per lei."
"Oh, okay."-sospirò, sollevata.-"Beh, spero che quello che è successo con Dylan non ricadrà sulla nostra...amicizia."-le sorrise sincera.
"Perché dovrebbe?"-ricambiò il sorriso, poi si avviò verso l'aula di Pozioni; stava saltando troppo lezioni e non giovava alla sua media scolastica.-"Ci si vede in giro!"-urlò, alzando la mano e agitandola, come per salutarla, sempre girata verso il corridoio che portava ai sotterranei.
Si bloccò all'improvviso, e alcune scene le passarono dinanzi agli occhi come un video velocizzato.
Fece subito dietrofront; la lezione di pozioni poteva aspettare.
Corse su per le scale, quasi inciampando quando una si mosse.
"Alle scale piace cambiare... Beh a me no!"-urlò, nervosa.
Arrivata di nuovo fuori i battenti dell'infermeria, li spalancò.
Era come credeva, o almeno forse.
No, non che Caroline era presente in infermeria, un'altra cosa, molto più grave.
Non sentiva bene, aveva l'udito ovattato, troppo lo shock. Non le importava che Rose la stesse chiamando, chiedendole cosa stesse succedendo, e neanche che Danielle avesse le sopracciglia aggrottate pensando sicuramente che fosse pazza, lei avanzava verso il suo lettino.
Solo quando si avvicinò a Danielle, si portò una mano alla bocca. Solo allora capì che non era un riflesso del sole: Danielle aveva una ciocca, quasi invisibile all'occhio umano, grigia. Lei era riuscita a notarla grazie alla runa sulla sua clavicola di lunga vista; anche se prima stava sulla soglia della porta, poteva vedere tutto nitidamente e, probabilmente, anche meglio di chi era vicino, in quel caso, a Danielle.
Con la mano libera prese la ciocca tra le dita, mentre tutti nella stanza la guardavano straniti e allibiti. Sussurrò un flebile:"O mio Raziel." che sentirono solo Danielle e Rose, in quanto vicine a lei.

ANGOLO AUTRICE:
Perché Francesca è così preoccupata? Bhooooo.
Comunque mi domandavo, ma il capitolo precedente (il 29) lo vedete tutti? Perché le visualizzazioni sono calate di molte, cioè sono solo 40. Poi se è questo vi siete stancate di leggere questa storia, e vabbè sticazzi, ma sempre meglio domandare.
Venerdì andrò da Michele Bravi e nulla, sono felice. Andrò a Piazza Vanvitelli, se ci sarete, ditemelo che ci becchiamo lì!
Comunque credo di aver detto tutto
Spero vi sia piaciuto e niente
Dubaiii.

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