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"Forse potremmo provarci."-aveva detto Scorpius. Era titubante.
In un gesto involontario, Rose sbarrò gli occhi, sorpresa da quell'affermazione.
"Potremmo provarci."-ripeté, un po' perché pensava seriamente che Rose non l'avesse sentito, e un po' per sembrare più sicuro e meno impaurito.
Rose finalmente ritrovò voce.
"Scorpius, siamo...noi siamo fratelli."-balbettò appena.-"È...è incesto!"
"Credi che non lo sappia?"-sbottò appena.-"So che siamo fratelli, so che condividiamo lo stesso padre, ma potremmo fregarcene. Scappare. Stare insieme in un posto lontano, senza che nessuno sappia della nostra relazione."
"Scorpius...ti prego."-mormorò Rose, essendo consapevole che quella fosse un'idea malsana e perversa.
"Parigi, Berlino, New York, Roma, Mosca."-continuò imperterrito.-"Potremmo viaggiare, o scappare in una di queste città. Le capitali più famose al mondo."-le prese le mani, sognando. Forse credeva, e sperava, che stringendole i suoi sogni si trasmettessero anche a lei.
Subito Rose le ritrasse.
"Con quali soldi Scorpius?"-disse, più brusca di come avrebbe voluto essere.
"Siamo due Malfoy, Rose."-esclamò, come se quella semplice frase potesse spiegare tutto, risolvere tutto.
A Rose però fece male; era la prima volta che diceva che loro erano fratelli, anche se tra le righe.
Probabilmente Scorpius si accorse dell'espressione ferita che aveva assunto Rose, perché disse:"Non parlare di qualcosa non significa che non sia vera. Si, siamo fratelli."-disse fermo, deciso.-"E allora? Possiamo fregarcene, andarcene, sparire, scappare."
"Smettila Scorpius. Tutto questo è impossibile. E prima lo accetti e meglio sarà."-urlò, con le lacrime che le pungevano gli occhi. Un'altra volta. Le ricacciò indietro, stanca di piangere sempre. Ad un certo punto, ti stanchi anche di vivere.
"Perché? Perché ti comporti così?"-si mise le mani tra i capelli, tirandoli frustato. Non riusciva a capire perché reagisse così.
"Scorpius non pensi a tuo padre? Sei l'unica persona che gli è rimasta, ne morirebbe!"-disse con un fare ovvio, mettendo le mani davanti al viso, per poi congiungerle arrabbiata. Si passò una mano sul viso, fermandola sulla fronte. La mano rimasta libera si posizionò sul fianco. Sbuffò.
Scorpius rimase allibito.
"Io non ho nessuno che si preoccuperebbe per me..."-continuò Rose, portando le mani lungo i fianchi e guardando di nuovo il ragazzo biondo davanti a sé. Gli occhi asciutti.-"Ma tu... Tu hai tuo padre,  e tua madre, anche se quest'ultima abbia lasciato Draco, non vuol dire che non ti voglia bene. Poi Caroline e Albus e..."-si bloccò, stava per dire Danielle. Le fece male al cuore, che mancò di due o tre battiti. Forse anche quattro.
"Rose..."-tentò Scorpius, che venne però prontamente interrotto.
"Scorpius smettila!"-urlò spazientita.-"Non vedi che mi fai star male porco Godric?!"
Il ragazzo aprì e richiuse la bocca un miliardo di volte prima di parlare definitivamente:"Io...ti faccio star male? Questo che io provo, ti ferisce? Questo che noi proviamo ti logora dentro?"-disse scioccato e boccheggiando.
"Si, mi fa male. Tanto male."-sbottò, girandosi e finalmente entrando nella sua camera, lasciandosi dietro uno Scorpius piuttosto ferito.

Scorpius rimase fuori la camera di Rose per un tempo indefinito. Secondi? Minuti? Non lo sapeva. Aveva la bocca spalancata, sorpreso e ferito.
Mise il palmo della mano aperto sulla porta, appoggiandovi anche la testa, non sapendo che Rose dall'altro lato era seduta a terra, con la schiena contro la porta, mentre si teneva le gambe al petto con le braccia, testa inclinata all'indietro. Piangeva silenziosamente; le lacrime scorrevano inizialmente sulle sue guance, alcune morivano sulle labbra, altre continuavano il loro percorso sul collo per poi morire sulla maglietta che indossava quel giorno.
Scorpius venne distratto da un foglietto sospeso davanti ai suoi occhi che poco a poco prese forma. Inizialmente era solo carta nera bruciata, che poco a poco diventava un messaggio.
Lo prese, spiegandolo curioso.
Di solito i maghi non mandavano in quel modo i loro biglietti. E inoltre quello che aveva tra le mani non era un pezzo di pergamena.
La sua mente corse subito a Francesca, che era l'unica in grado di inviare messaggi di quel genere o semplicemente diversi.
Appena aprì il biglietto-che si era rivelato un foglio formato A4-una montagna di glitter magenta, blu, neri e argento gli colpirono il viso, facendolo tossire e storcere il naso.
Lesse attentamente:
"Gentile Signorino Malfoy, sarei grato della vostra presenza alle ore in questo momento al cosiddetto Lago Nero.
Ho una buona notizia da consegnare alla Signorina Granger, e anche a voi, ma preferirei fosse una sorpresa da parte vostra per lei.
Distinti Saluti,
M.B.

Ps: Per Lilith, mi offro di dare un po' di colore e allegria a questo Lago. Lo sto guardando in questo momento, e mi infonde solo malinconia e tristezza. Un po' di glitter farebbero la differenza.
Pss: Spero che la spruzzatina di glitter ti sia piaciuta. Adoro quando vedo i destinatari venire da me con la faccia ricoperta da essi."

Pensò subito a Magnus Bane-uno stregone che aveva assistito Danielle nella sua breve malattia-da cui derivavano anche le iniziali a fine comunicazione. Si sentì stupido a non essersene accorto prima, tutto riportava a lui: il sarcasmo, i glitter, passare dal voi al tu in una frazione di tre secondi, le imprecazioni appartenenti al mondo dei Nascosti e degli Shadowhunters. Non lo conosceva bene, ma questi erano i suoi caratteri tipici.
Ripensò a quello che aveva scritto:"Alle ore in questo momento." e subito si riprese dalla discussione avuta con Rose e dal suo rifiuto, ricordando che Magnus lo aveva contattato per una sorpresa per lei.
Fece per infilarsi il foglio nella tasca dei suoi abiti babbani, ma esso si dissolse da solo in una misera e invisibile quantità di cenere che cadde a terra.
Non ci fece caso e corse fuori dai dormitori, dalla sala comune, dal castello di Hogwarts, diretto al Lago Nero da quello stregone così strambo da apparire simpatico agli occhi di tutti.

ANGOLO AUTRICE:

Innanzitutto volevo ringraziarvi per le 22.100 visualizzazioni, davvero grazie. È un immenso traguardo per me.
Successivamente voglio scusarmi per il capitolo un po' più corto del solito, ma volevo e dovevo farlo finire così, ma vi prometto che il prossimo sarà più lungo, anche perché sarà il penultimo, poi successivamente ci sarà l'Epilogo.
Inoltre scusate per il ritardo.
Comunque sono troppo felice perché oggi ho comprato due bath bomb e nulla adoro. Inoltre è quasi finita la scuola, anche se ho gli esami ma ooookay. Se a qualcuno interessa, subito dopo le medie farò il liceo classico. Eeeeeh già. Per chi già lo frequenta, i consigli sono ben accetti.
E dopo questo angolo autrice che è lungo quanto il fiume Nilo, vi lascio alle mie solite frasi.
Credo di aver detto tutto
Spero vi sia piaciuto e niente...
Dubaiii.

An Error ||Rospius||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora