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"Danielle Daphne Zabini è morta."
Rose non riusciva a crederci. Non voleva crederci.
Danielle, la sua migliore amica, il suo punto fermo, la sua ancora, non poteva essere morta.
Sapeva della malattia, ovviamente, ma solo in quel momento si concretizzò la paura che tanto le attanagliava la mente. Ma più lo faceva il pensiero che lei non c'era. Lei non c'era quando era morta, e non se lo sarebbe mai perdonato.
Iniziò a piangere, inevitabilmente. Non si può fermare un fiume con un bastoncino di legno.
"Rose...io..."-sentì dire da Francesca, ma le parole si persero nei suoi singhiozzi, mentre le si avvicinava e la stringeva in un abbraccio, cercando di riassestarla, ma ormai era inutile. Completamente inutile. Le cose rotte non si possono ricomporre, e se qualcuno ci provasse, vedrebbe che il risultato ottenuto ha sempre dei piccoli buchi, delle schegge, dei solchi, che non si possono riparare nonostante gli sforzi.
Il suo cuore era diviso in cinque parti, e solo una era rimasta intatta.
Mamma, Albus, Danielle, Scorpius e Francesca; aveva perso le prime quattro, chi per un motivo e chi per un altro, e gliene rimaneva una sola.
Ripensò a tutti i momenti passati con Danielle, ai suoi sorrisi, ai suoi consigli, ai suoi abbracci, e questo le provocò altre lacrime e altri singhiozzi.
"Danielle..."-sussurrò con voce strozzata.
Scorpius era ancora dietro di lei, che la manteneva. Rinunciò all'orgoglio e si alzò, stringendosi sul suo petto.
Prese la sua maglia tra le mani e la strinse, così tanto da farle diventare le nocche bianche. Scorpius la circondò con le sue braccia, stringendola a sé.
Voleva morire, ma sapeva che Danielle non ne sarebbe stata contenta. Lei avrebbe voluto che Rose continuasse la sua vita, ma non ce la faceva. Voleva solo morire.

Intanto Scorpius pensava che mai era andato a trovarla nel suo breve ma doloroso periodo di malattia. E questo lo distruggeva. Neanche Rose, che si scaraventò sul suo petto, riuscì a consolarla con la sua presenza.
Danielle non c'era e lui neanche aveva saputo della sua malattia.
Non riusciva a capacitarsene.
Era una ragazza bella, forte e sana. Non poteva essere morta.
Era morta mentre erano ancora in collera l'uno con l'altra. Le loro ultime parole erano una discussione.
Non ricordava neanche l'ultimo abbraccio che le aveva dato, l'ultimo bacio amichevole, l'ultima carezza, l'ultima parola dolce o confortevole.
Non ricordava nulla e questo perché non era mai andato a trovarla. Mai.
Si sentiva uno schifo.
Ad un tratto sentì dei singhiozzi. Singhiozzi che non provenivano da Rose o dai genitori di Danielle o da chiunque altro che potesse vedere.
Anche Rose se ne accorse, e anche Francesca, e insieme si girarono, notando Albus in un angolo, raggomitolato su se stesso.
Nessuno si era accorto della sua presenza; probabilmente stava piangendo silenziosamente, ma un singhiozzo era scappato al suo controllo.
Albus si accorse degli sguardi dei tre ragazzi, ricambiandoli ; prima il suo sguardo si posò su Scorpius, successivamente su Francesca, ed infine su Rose, e lì vi rimase.
Si alzò, e Rose si staccò dalle braccia di Scorpius, che si sentì cadere e sfracellarsi al suolo, come se il suo unico sostegno non fossero le sue ossa, ma lei.
Vide Rose correre da Albus, abbracciandola. Vide l'armatura di Rose cadere a terra. Vide lo strato di orgoglio, che sempre l'aveva marchiata, dissolversi. Vide la sua sofferenza, non solo per Danielle, ma anche per tutto quello che le stava accadendo poco a poco.
I due non più cugini si strinsero in un abbraccio, dove vi regnavano singhiozzi.
Scorpius invidiava Albus, non per l'abbraccio di Rose, ma perché lui stava piangendo senza neanche pensarci, senza paura di mostrarsi debole davanti a tutti i presenti, e lui non ci riusciva.
Sentì Albus dire a Rose, tra singhiozzi e lacrime:"È morta Rosie. Davanti a me. Ed io non ho potuto fare nulla per salvarla. Mi sento inutile. È morta...Danielle è morta..."
Quel giorno Scorpius non versò una lacrima. Ma quella notte scaricò tutto quello che aveva accumulato sul suo cuscino.
Molte volte ti dicono che scaricare la tristezza piangendo ti aiuta, ti fa sentire meglio, ti dicono che tenersi tutto dentro è peggio, ma tirarlo fuori non migliora e non peggiora nulla. Ti senti sempre nello stesso identico modo. Anzi, forse sfogarsi piangendo è peggio, perché prima almeno avevi le lacrime che riempivano una parte di te, e poi non hai più neanche quelle. Solo il vuoto. Un vuoto opprimente, che ottura le vie respiratorie. Un vuoto che poco a poco ti uccide, se qualcuno o qualcosa non lo riempie.

Il giorno seguente la McGranitt diede giorno libero agli alunni per celebrare la morte di una delle studentesse di Hogwarts.
Scorpius non fece che pensare che fossero solo parole, anche se sapeva che la McGranitt le voleva davvero molto bene, ma non riusciva a pensare ad altro.
Riusciva a vedere i sentimenti di ogni singola persona presente in Sala Grande; riusciva a vedere la gioia di quel giorno festivo così improvviso. Nessuno si fregava di quello successo a Danielle, anche se vi era un minimo di dolore per una persona che neanche conoscevano, esso veniva eliminato dalla felicità di un giorno di riposo.
Scorpius distorse le labbra a tutte quelle persone così false da assumere un'espressione amareggiata che faceva da maschera a puro egoismo e felicità.
Era seduto affianco a Caroline, difronte aveva Rose e Albus. E nonostante non fossero della casata dei Serpeverde, al tavolo vi erano anche Chloe e Francesca, rispettivamente vicino Caroline e Rose.
La prima, Caroline, aveva la testa poggiata sulla spalla della compagna al suo fianco, invece Rose e Francesca sembravano semplicemente vicine, invece sotto al tavolo si tenevano le mani, e Francesca donava un po' della sua forza alla sua amica, o almeno questo pensava Scorpius, che fosse solo un'amica.
Il discorso della McGranitt era finito da un bel po', e gli alunni uscivano in masse disordinate dalla Sala Grande, eccitati dalla giornata libera. Parlavano tra loro, creando un gran fragore fastidioso, per decidere cosa fare in quel giorno, ma quel gruppetto rimase lì dov'era, seduto al tavolo dei Serpeverde, con un velo di tristezza a ricoprirli.
Non era stato un discorso molto lungo, e questo fece sì che Scorpius se lo ricordasse. E fece sì che ricordasse anche i movimenti di tutti i suoi coetanei presenti.
"Oggi ho intenzione di cancellare tutte le lezioni..."-a quella affermazione, la Sala Grande esplose in un urlo gioioso, girandosi per esultare con il compagno al suo fianco, ma la McGranitt fece zittire tutti in un batter di ciglia.-"Non c'è nulla da esultare."-disse scontrosa e indignata.-"Una vostra coetanea, una studentessa di questa scuola, è morta. Proprio in queste mura, nell'infermeria dove spesso vi recate per qualche malessere. Lei ne ha vissuto uno peggiore che è durato a malapena una settimana, e per fortuna non ha attirato l'attenzione di nessuno. Ha contratto una malattia rara, senza cura, e non temete non è contagiosa, altrimenti non sareste qui in questo momento. È morta nel giro di qualche giorno, tra i dolori più atroci che possiate immaginare. Questa ragazza era Danielle Daphne Zabini."-la sala trattenne il respiro, chi per sorpresa, chi per senso di colpa per aver esultato, forse qualcuno anche per la tristezza.-"Molti di voi probabilmente la conoscevano, perché frequentavate le stesse lezioni, di vista, l'avevate sentita nominare, o semplicemente non la conoscevate.
Era una brava ragazza, studiosa, eccellente quando voleva, bella. Era bellissima. Al tavolo dei Serpeverde molti la volevano bene ed ora stanno soffrendo, così come i suoi genitori e la sua piccola sorellina.
Vorrei che voi la ricordaste, perché se lo merita. Merita di essere ricordata per la magnifica persona che era.
Ieri, la comunità magica ha perso una grande strega."
E lì il discorso finì, fra lo stupore generale e la tristezza dei ragazzi al tavolo dei Serpeverde.
E la cosa che più faceva innervosire e arrabbiare Scorpius era che sapeva che il giorno dopo tutti avrebbero dimenticato Danielle e quello che le era successo, sapeva che a nessuno dei presenti fregava di lei, e questo gli faceva male. Molto male.
Forse, gli unici che l'avrebbero ricordata erano loro: lui, Rose, Albus, Francesca, Caroline e forse anche Chloe. E poi basta, nessun altro. Ed era terribile anche solo pensare una cosa del genere.

ANGOLO AUTRICE:
Capitolo dedicato alla morte di Danielle.
Un po' triste e malinconico.
Comunque, scusate per il ritardo, per l'ora, scusate un po' per tutto.
Volevo informarvi che tra non molto, questione di minuti, vedrete comparire un'altra storia nel mio profilo, che in realtà è una One Shot Jamily. Già l'avevo accennato nello scorso capitolo ma okay.
Andate a leggerla, mi fareste davvero felice. Adoro davvero quella coppia e il fatto che si siano lasciati mi butta completamente giù.
Aperta e chiusa parentesi, tra poco ho gli esami di terza media.
Datemi un cappio, non sono psicologicamente pronta.
Però porterò Harry Potter all'orale quindi sarò tipo:"Bitch Please I'm a fangirl and I can't be controlled."
Anywayyyyyy
Credo di aver detto tutto...
Spero vi sia piaciuto e niente
Dubaiii.

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