28.
Rose si svegliò più stanca di come s'era addormentata.
Si stiracchiò, coprendosi gli occhi affinché la luce che proveniva dalla finestra non la disturbasse più di tanto. Uno spiffero la fece tremare e notò che indossava ancora gli abiti del giorno precedente e che la finestra era leggermente aperta.
Si alzò, strofinandosi un occhio e sbadigliando, chiudendo bene la finestra.
Annusò la maglia dove vi era ancora impregnato il profumo di Scorpius: menta e liquirizia. Di solito profumava di menta e firewhisky, ma quando non beveva, profumava di liquirizia. Per carità, non si ubriacava mai, ma un bicchiere ogni tanto se lo beveva più che volentieri e questo lo impregnava di quell'odore.
Il suo profumo la rilassò, ma quando si girò verso la porta, per poco non cacciò un urlo.
"Danielle..."-sussurrò sconvolta, correndo verso l'amica che sembrava svenuta sulla porta.-"Danielle, svegliati!"-la scosse, accovacciandosi davanti a lei.
La ragazza aprì gli occhi lentamente, sbadigliando.
"Mi...mi sono addormentata?"-borbottò, assonnata.
"Dio, mi hai fatto prendere un infarto! Pensavo che fossi svenuta! Ma perché hai dormito qui? Che è successo?"-chiese velocemente, aiutandola ad alzarsi.
Le prese il viso tra le mani, ripulendola dalle ciglia sugli zigomi lisci e morbidi.
"Non importa."-sussurrò, guardando il pavimento.-"Tu, più che altro, come stai?"-cercò di sviare il discorso.
"Non importa."-ripeté le sue parole.
"Te lo...te lo dico dopo okay? Ora devo andare a lezione, nessuno mi giustificherà per l'assenza."-mormorò, sorpassandola e urtandola lievemente. Rose si girò appena ella la toccò.
"Sono appena le 6:30."-la pregò.-"So che hai bisogno di sfogarti."
"Hai già i tuoi problemi. I miei, in confronto ai tuoi, sono meno di zero, non voglio addossartene altri che, per quanto stupidi, hanno il loro peso."
"Danielle..."-cercò di convincerla, ma lei la interruppe subito.-"No Rose, ora vado a farmi una doccia. Torna a dormire. Riposati. Hai delle occhiaie che raggiungono terra."-e queste furono le ultime parole che la ragazza bionda fragola disse prima di entrare nel piccolo bagno della loro camera.
Rose sbuffò, stendendosi sul letto.
Ripensò a tutto quello accaduto e le lacrime furono più veloce di lei, uscirono senza sosta. Non ricordò quando, né come, ma si addormentò cullata dai suoi stessi singhiozzi.Nel stanza del dormitorio di Albus, Scorpius e Stefan Tiger l'aria non era delle migliori.
Tiger non era presente, era andato a lezione, rimanendo Albus e Scorpius in completa solitudine.
Si guardavano con astio, ma nessuno apriva bocca.
"Io vado a farmi un giro."-borbottò Scorpius, alzandosi dal suo letto e andando verso la porta.
Si alzò pure Albus e decise di mettere da parte l'orgoglio, anche perché sapeva che l'altro non l'avrebbe mai fatto.
"Scorpius aspetta."-sospirò.
"Che vuoi? Rinfacciarmi che tu puoi stare vicino a Rose? Dirmi che la ami? Che non le farai del male?"-urlò, gesticolando arrabbiato.-"O peggio, chiedere il mio consenso per una possibile relazione?"-ironizzò.-"Indovina indovinello, non ti serve il mio consenso, anche perché non te lo darei. Fareste la fine di Romeo e Giulietta, costretti a vedersi di nascosto."
"Ma la finisci e mi fai parlare per una buona volta, porca puttana?!"-sbraitò Albus.
"Cosa dovresti dirmi? Dai, sprechiamo un po' di tempo per due stronzate!"-incrociò le braccia al petto, alterato.
"Io lo sapevo già."-abbassò la voce Albus, arrivando ad un tono piuttosto normale.
Scorpius posò lo sguardo sulla sua figura, scioccato.
"Cosa?"-fece, stupito.
"Io so che Rose non è mia cugina da quando avevo 11 anni. Da quando sono venuto ad Hogwarts. Quando la vidi per la prima volta, io già sapevo che io e lei non eravamo vincolati da un legame sanguigno. Quindi no, non aspettavo con ansia questa rivelazione, non bramavo questo miracolo, perché già lo sapevo. E nonostante tutto, le ho dato il suo spazio, a lei e a sua madre per dirle la verità. Ho cercato di comportarmi come un suo parente, quando l'unica cosa che volevo era stare con lei fino alla mia morte. Sembrava che ricambiasse, per poco non le dissi tutto, ma io non sono egoista; ho atteso, e atteso, e atteso, e la madre non parlava. Mi dicevo di aspettare ancora ed ho resistito. Poi non seppi cosa successe. Da un giorno all'altro non eravate più nemici, eravate diventati amici, e lei era più felice con te di quando lo era con me. Si allontanò da me, andai in secondo piano. Le brillavano gli occhi quando ti nominava o sentiva il tuo nome. Quando qualcuno ti chiamava, si girava come se quel nome appartenesse a lei. Non potevo sentirla, ma so che ogni volta che stava accanto a te, il cuore le palpitava minacciando di uscirle dal petto, lo so perché succedeva lo stesso quando io ero affianco a lei. Non so come hai fatto, ma l'hai fatta innamorare di te. E anche tu ti sei innamorato di lei. Forse durava da più tempo, forse neanche voi lo sapevate, forse cercavate di nascondere quello che provavate con l'odio reciproco. Forse. A me questa parola non piace, io voglio le certezze ma non ne ho neanche una. Solo una ne avevo, ed era Rose, e tu mi hai portato via anche quella. Ti odio, Scorpius Malfoy, ti ho sempre odiato, e penso che questo sentimento non cesserà mai d'esistere."
Lo sorpassò, urtandolo a posta. Scorpius vacillò, per poi riacquistare l'equilibrio.
Frustato, andò a sedersi nuovamente sul suo letto prendendosi la testa tra le mani.
"Rovino la vita di tutti."-sussurrò solamente.
Inizialmente pensava che fosse Albus a recargli dolore e tristezza, ma solo in quel momento capì che era decisamente tutto il contrario. Stava provocando ad Albus più dolore di quanto avrebbe mai voluto infliggergli.

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An Error ||Rospius||
FanficRose Minerva Granger Weasley sembra vivere in una continuità solita e monotona, con gli insulti di James Potter e l'odio di tutti ad incomberle sulle spalle. La sua vita verrà stravolta quando Scorpius Hyperion Malfoy entrerà in scena, difendendola...