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"Rose, è ora di svegliarsi su..."-la scuoteva dolcemente Hermione Granger.-"Il treno partirà senza di te, e, se farai tardi e lo perderai, ti manderò in un collegio per non sopportarti tutto l'anno."-ironizzò lei, con una nota amara nella voce.

La piccola, se piccola si può dire, Rose aveva ormai 16 anni e frequentava il sesto anno ad Hogwarts.

"Si mamma.."-borbottò.

Si alzò, svogliatamente, ed andò a farsi una veloce doccia, per poi uscire e asciugare i capelli, legandoli, poi, in una crocchia disordinata.
Indossò un jeans e un maglioncino rosa pesca, alzò le maniche fino ai gomiti e infine mise le scarpe.
Scese di sotto con il suo baule e la sua adorata civetta bianca, Violet.

Si sedette a tavola e, insieme a sua madre, iniziò a mangiare i pancake cucinati, amorevolmente, da lei.
Ormai c'erano solo loro in quella casa, suo padre, Ronald Weasley, aveva lasciato sua moglie e si era portato con sé Hugo.
Rose non sapeva il motivo, ma ogni giorno sperava che suo padre spuntasse fuori con suo fratello.
Non ricordava niente di lui, se n'era andato quando lei aveva due anni e tantomeno ricordava Hugo, l'ultima volta che lo vide aveva a mala pena 5 mesi e intravedeva suo padre e suo fratello al Binario. Niente di più. Non sapeva niente di entrambi, a malapena sapeva il loro viso. Le era vietato avvicinarsi a loro, e anche se lo facesse, e una volta ci provò..., suo "padre" la respingerebbe.

Appena finirono di mangiare, madre e figlia si smaterializzarono a King's Cross.
Rose spinse il carrello tra il binario 9 e 10 e una nube nera la circondò, per poi finire al binario 9 3/4.
Non aveva buoni rapporti con i cugini. Né con James, né con Lily, né con Fred Jr, né con Roxanne...nessuno.
Solo con Albus, figlio di Harry Potter e Ginevra Weasley.
Si vedevano di nascosto, Rose non sapeva perché, ma in quel momento non lo voleva sapere.

La madre la seguì e insieme andarono più vicino al binario.
Non molto lontano c'era suo padre, ma ormai aveva perso i rapporti, come detto precedentemente, e aveva smesso di salutarlo, e anche se lo faceva, lui ricambiava con sguardo disgustato. Mentre Hugo ogni volta voleva salutare la madre, ma suo padre lo tirava con violenza.
La cara Hermione, invece, si guadagnava lo sguardo disgustato e indignato di Harry, Ronald, George...di tutti. Eccetto Ginevra, che aveva uno sguardo quasi comprensivo. E questo succedeva ogni anno.
Ormai il vecchio Golden Trio non esisteva più. Si era rotto. Spezzato. Frantumato. Allontanato.

Il treno fischiò, segno che stava per partire.
Hermione abbracciò la figlia. Ogni anno rimaneva sola, fino a Natale, e poi fino all'estate successiva. E la figlia si sentiva in colpa.

"Mi mancherai Rose. Sta attenta."-le sussurrò la madre, come ogni anno d'altronde.
"Mi mancherai anche tu mamma. Starò attenta, te lo prometto. Anche tu devi stare attenta però."-e la strinse forte, come se potesse scomparire da un momento all'altro.
"Lo farò piccola, ora va."-e allentò la presa dell'abbraccio. Gli occhi luccicavano ad entrambe, ma trattennero le lacrime.

Dopo questo lungo abbraccio si staccarono e Rose salì sul treno.
Andò nello scompartimento riservato solo ed esclusivamente ai Serpeverde.
Perché si. Lei era una serpe. Come suo cugino Albus.

La McGranitt spiegò una pergamena e la cerimonia dello smistamento ebbe inizio.

"Danielle Zabini."-richiamò la McGranitt.

Il capello si posò sulla sua testa ed urlò:"Serpeverde!"

"Oscar Paciock."
Il capello si posò su di lui e urlò, dopo circa un minuto,:"Grifondoro!"
"Albus Severus Potter."
Dopo tanti "Mh" "uhm" il capello urlò:"Serpeverde!"
"Scorpius Hyperion Malfoy."
Il capello neanche si poggiò sul suo capo che urlò:"Serpeverde!"
"Chloe Williams."
"Corvonero!"
"Rose Minerva Granger Weasley."

La piccola ragazzina avanzò, timida, e si sedette sullo sgabello. Entrambi i suoi genitori erano Grifondoro. Era sicura di finire in quella casata.
Il cappello si poggiò sul suo capo e iniziò a parlare:"Mh..difficile..c'è coraggio...molto coraggio...ma anche un'intelligenza niente male...ambizione..molta astuzia...ma dove ti colloco? Grifondoro o Serpeverde?"
Dopo secondi di silenzio le mani le iniziarono a sudare e dopo poco il capello urlò:"Serpeverde!"

Per il giovane Potter erano rimasti scioccati, ma per la giovane Weasley tutti i presenti si zittirono e spalancarono gli occhi, basiti, scioccati, la loro faccia era inimmaginabile. Nessuno se lo aspettava, dal cugino, in un certo senso, si, da lei, no.

Si sedette su uno dei tanti sedili e non si accorse neanche che il sedile di fianco a sé era occupato, finché suo cugino la richiamò.

"Rose, stai bene?"-domandò Albus.
"Si.."-sospirò la giovane Serpe, spostando lo sguardo dal finestrino a lui.
"Non sembra...a che pensavi?"
"Alla cerimonia dello smistamento...il mio smistamento..."-sospirò nuovamente, e ritornò a guardare fuori.
"Non sei felice di essere stata smistata in Serpeverde?"
"Si! Per carità! È una bellissima casata..ma i miei genitori erano entrambi due Grifondoro e volevo essere smistata lì..."
"Anche i miei genitori erano entrambi due Grifondoro...eppure sono un Serpeverde. Ti ricordo che la spada di Godric Grifondoro si è presentata a mio padre. Quindi dipende da quel che hai dentro. Non dai tuoi genitori."
"I Malfoy sono tutti Serpeverde."-rise amara.
"Perché i Malfoy sono tutti uguali. Su, ora non ci pensare."-la consolò.
"Grazie Albus."-sorrise lei.
"Di niente."-ricambiò il sorriso.

"No, non ci posso credere!"-esclamò una voce. Scorpius Malfoy.-"Danielle sono tutti occupati!"

In quel preciso istante il treno partì e Danielle Zabini si avvicinò a Rose e Albus.

"Vi dispiace?"-sussurrò imbarazzata, la ragazza.
"Che te ne frega Danielle, sono tutti occupati i posti. Siediti."-sbottò Malfoy.

Rose non riusciva a capire come Danielle sia stata smistata in Serpeverde, sarà per la madre e il padre, ma ha un animo gentile e leale, degna di una Tassorosso, e non riusciva neanche a capire come possa essere amica di quella Serpe.

Si spostò subito più vicino ad Albus, come se la potesse "proteggere" e Malfoy e Danielle si misero davanti a loro.

"Granger, Potter."-fece lui, come cenno di saluto, con un po' di disprezzo nella voce.
Ormai la giovane ragazza non era più una Weasley, la madre le aveva levato il cognome e aveva rimasto il suo. Anche se qualcuno si ostinava ancora a chiamarla Weasley.
"Malfoy, Zabini."-fece Albus, anch'esso a mo' di saluto, con lo sguardo carico d'odio.

Appoggiò la testa al finestrino, e lo stesso gesto lo fece Malfoy.
Poco dopo si addormentò, senza neanche accorgersene, cadendo tra le braccia di Morfeo.

SPAZIO AUTRICE:

Ehilà, vi ricordo che io sono la ex SonrisaLodovica se volete sapere del perché ho un nuovo profilo, andate nella mia bio.
Comunque sono qui con una ROSPIUS! Eheh. È la prima volta che scrivo una storia basata sul tema "Harry Potter", spero venga bene.
Beh, questo è l'inizio, spero che questa "storia" avrà la stessa "visibilità" di quella sull'altro profilo.
Gli aggiornamenti saranno settimanali, ogni venerdì pomeriggio/sera, escludendo ritardi ma sh.
So che sono tipo le 00:40 ma mi era venuta l'ispirazione e vabs.
Che ne dite, la nostra Rose castana e gli occhi azzurri... Vi piacerebbe vederla così?
Eh sì, sto tipo correggendo ogni due per tre ma vabs...
Comunque spero vi sia piaciuto, buonanotte e niente...
Dubaiiiiiii(mi mancava dirlo, AW)

An Error ||Rospius||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora