43.
*VI PREGO LEGGETE L'ANGOLO AUTRICE. LEGGETELO TUTTO. È IMPORTANTE.*
Scorpius corse il più velocemente possibile dal Sommo Stregone, e quando arrivò al Lago Nero, ansimante e sudato, lo vide da lontano guardarsi le unghie smaltate di nero.
I capelli, come sempre, erano dritti in testa, come se avesse messo le dita nella corrente, ed erano cosparsi da una buona dose di glitter viola.
Fece l'ultimo sforzo e azzerò la poca distanza che rimaneva fra loro, e quando gli fu arrivato vicino si piegò sulle ginocchia poggiando le mani su di esse, respirando affannosamente.
"Maghi."-borbottò, alzando gli occhi al cielo.
"Dimmi qual è questa sorpresa."-esclamò, rimettendosi in posizione eretta, nonostante avesse ancora il respiro pesante. Aveva una mano sul cuore che batteva all'impazzata.
"Sei arrivato in ritardo comunque."-disse contrariato, porgendogli una busta.
"E questa sarebbe la sorpresa?"-chiese, alzando un sopracciglio e spostando lo sguardo ripetutamente dalla busta a Magnus.
"Aprila e scoprirai la sorpresa. Idiota."-si diede uno schiaffo in fronte, facendo cadere qualche glitter sul prato verde. Scosse la testa impercettibilmente.
Mentre Scorpius apriva la busta, Magnus disse:"Prima della morte della vostra amica, Danielle..."-iniziò, non nascondendo un certo dispiacere per la ragazza. Scorpius stava tirando fuori il foglio di carta che vi era dentro.-"...Rose mi aveva chiesto se era possibile fare un esame del DNA. Ho subito capito, con qualche sguardo e qualche voce di corridoio, tra quali persone farlo, e l'ho fatto. Il figlio ti mostrerà i rispettivi genitori."-spiegò.
Rimase a bocca aperta mentre leggeva.
"Stai dicendo che siamo realmente fratelli? Rose è figlia di Draco Malfoy ed Hermione Granger?!"
"Continua a leggere."-lo incitò.
Scorpius continuò, anche se gli sembrava inutile.
La sua espressione mutò in una ancor più stupita, ma anche triste e arrabbiata nello stesso istante.
Spostò velocemente lo sguardo da quel pezzo di carta allo stregone davanti a lui, che lo superava di altezza di almeno una quindicina di centimetri.
"Mi stai dicendo che io non sono figlio di Draco Lucius Malfoy?"-sbottò, per poi cadere a terra sulle ginocchia.Rose si era chiusa nella sua stanza, così vuota senza Danielle.
I genitori avevano raccattato e portato tutto a casa loro, lasciandola completamente spoglia degli averi di quella che era stata la sua migliore amica.
Le sembrava così vuota quella stanza. Senza nulla a ricordarle della sua piccola amica. Solo una foto ricoperta di polvere, dietro una montagna di libri, quali astronomia, pozioni, cura delle creature magiche e divinazione.
Si alzò, prendendo la foto tra le mani e dandole una spolverata con una mano.
C'erano solo lei e Danielle, che con le rispettive braccia creavano un infinito. La faccia non si vedeva per lasciare spazio a quella creazione uscita piuttosto male. Infatti erano girate di spalle. Le salirono le lacrime agli occhi, con una certa nostalgia, e rise ricordando quanto tempo ci avessero messo a scattare quella foto.
Si muoveva, come ogni foto ricordo dei maghi, e in quel momento la gamba sinistra di Rose e quella destra di Danielle si abbassava e alzavano ripetutamente.
La posò nuovamente, questa volta davanti a tutto quel disordine.
Non riusciva a sopportare tutto quello.
Le mancava Danielle. Le mancava la sua mamma, e quindi la figura paterna. Le mancava Scorpius. Le mancava anche Francesca. E le mancava la voglia di fare qualcosa di costruttivo, qualcosa per colmare quella mancanza.
E forse era quello il punto di non ritorno: sentire la mancanza di tutto, ma allo stesso tempo non voler far nulla per far sì che le cose si svolgano in un altro modo.
Non aveva la forza neanche di scrivere qualcosa, quindi strappò un pezzo di pergamena e scrisse, un po' storto e tremolante:"Vi voglio bene. Ricordatevelo sempre.
-Rose..." Ma quale cognome avrebbe dovuto scrivere? Granger? Weasley? O addirittura Malfoy?
Lasciò perdere, lasciando al posto del nome una macchia di inchiostro.
Lo posò sul letto di Caroline, che l'avrebbe sicuramente visto al suo ritorno.
A testa alta, uscì dalla sua camera."Così dicono le carte."-sospirò Magnus, inginocchiandosi accanto al ragazzo biondo davanti a lui.
"Io...ma mio padre...me l'avrebbe detto Magnus. Se non fossi stato suo figlio me l'avrebbe detto."-inizialmente balbettò, con le lacrime agli occhi, poi si impose di tenere ferma la voce, e ci riuscì.
"Forse neanche lui lo sa."-tentò di dire lo stregone, con una punta di saggezza nel suo tono.
"No no no!"-alzò sempre di più il tono di voce.-"Neanche conosco quest'uomo che dovrebbe essere mio padre! Ma chi è Frederick Asilock?"-si prese la testa fra le mani.
"Non lo so, forse sei stato il frutto di una notte di passione."-fece spallucce.
Silenzio.
"Sai, non so se essere felice o triste."-disse dopo un po', guardandolo negli occhi.-"Felice perché Rose non è mia sorella, ma triste perché mia madre mi ha mentito spudoratamente senza pensare a come potessi sentirmi se me l'avesse detto qualcun altro. E così è stato."-si sfogò.
Magnus si ricordò di quando Clary e Jace erano nella stessa situazione, e le parole uscirono prima che lui potesse fermarle:"Vai da lei. Pensa prima alla felicità, poi parlerai con tua madre. Ma ora lei ha bisogno di una buona notizia, e tu di una distrazione."-gli mise una mano sulla spalla, cercando di infondergli conforto.
Poteva pure essere uno stronzo sarcastico patentato, ma riusciva a infondere sicurezza e donare un sorriso, e questo era sufficiente per far sì che a Scorpius stesse simpatico.
Scorpius annuì e si alzò.
"Ti ringrazio stregone Magnus Bane. Ti sono debitore."-disse solenne.
"Molte persone mi sono debitori."-e pensò ai suoi amici, che ormai era diventati la sua famiglia.
Pensò ad Isabelle e Sheldon, o meglio Simon, a Maia, Luke, Jocelyn. Al suo Alec. E allora sorrise.-"Ma è da molto tempo che grazie a questi debitori, non chiedo più nulla in cambio. E ora vai, prima che sia troppo tardi."-detto quello, svanì nel nulla.
Scorpius annuì nuovamente, anche se non c'era nessuno, poi si girò, rivolto verso l'imponente castello di Hogwarts.Arrivato nella camera di Rose-e di Caroline-però, non la trovò.
Scrutò un po' in giro e notò un foglietto di pergamena sul letto di quest'ultima.
Lo prese, e lesse, e sbiancò.
Prima che sia troppo tardi.
Non seppe perché, ma i suoi piedi lo portarono alla Torre d'Astronomia, quella più alta in tutta Hogwarts.
E lì rimase di sasso.
Vide Rose, sul bordo della balconata, con le braccia aperte come se fossero ali.
"Rose!"-esclamò.-"Cosa stai facendo?"-tentò di superare l'arco, ma una forza invisibile lo spinse dietro, impedendogli di entrare. Sbatté i pugni contro quel muro invisibile, frustato.
"Rose!"-urlò.
La ragazza si girò, con le guance rigate di lacrime.
"Rose! Non siamo fratelli! Fammi entrare e ti spiegherò tutto!"-cercò di convincerla, buttandosi contro il muro ogni tanto.
"Non m'interessa. Non ce la faccio più."-mormorò. Sembrava avesse perso la voce.-"Mi dispiace Scorpius."-sussurrò con la voce spezzata.-"Ma non ce la faccio davvero più. Scusami."-singhiozzò, pronta per le fatidiche parole.-"Ti amo Scorpius. Ricordalo sempre."-prese un respiro profondo, e si buttò all'indietro, sotto lo sguardo stupito del ragazzo biondo.
"Rose!"-urlò, perdendo quasi la voce. Sbatté nuovamente i pugni contro il muro invisibile, ma questo volta ad incontrarlo non c'era nulla, e quasi inciampò.
Si riprese, e corse verso la balconata. Si sporse, ma non vide nessuno.
Era solo un brutto sogno. Rose non si era suicidata. Rose non l'avrebbe mai fatto.
Ma l'incantesimo che sicuramente aveva alzato lei si era interrotto quando lei si era buttata.
Lei era morta. Rose si era davvero suicidata, e lui l'aveva guardata mentre cadeva. Impassibile. Impotente.
Si accasciò a terra, contro il muro della balconata, e iniziò a singhiozzare.
Prima che sia troppo tardi.
Era già troppo tardi.ANGOLO AUTRICE:
*si protegge dai forconi per il ritardo e per il finale.*
Scusate davvero per il ritardo, ma l'esame mi sta prosciugando tutte le energie.
Tra poco devo andare al pranzo con i professori ('na pizza ce dobbiamo mangià, ma vabbe) e non so se vestirmi con jeans e maglietta o qualcosa di più carino, perché non so come si vestiranno le mie compagne di classe!
Comunque questo, come avrete capito, è il penultimo capitolo, manca l'epilogo ed è finito.
Ma! C'è un ma! Non so se voglio fare o meno un sequel, perché un'idea ce l'avrei, però bho.
Ovviamente non è che da oggi a domani faccio il sequel, faccio passare almeno tutto il mese di giugno, ho bisogno davvero di una pausa.
Quindi per favore, non commentate con "Continua per favore" che per carità, mostrano la vostra ansia nel continuare a leggere, ma adesso vorrei sapere se vorreste un sequel di questa storia. Fatemelo sapere al più presto, perché influenzerà l'epilogo.
Per avvisarvi, l'Epilogo non so quando lo pubblicherò, perché davvero non ho tempo, sto studiando come una vacca visto che dall'inizio dell'anno non ho aperto un solo libro, ma okay.
Scusate per la lunghezza di quest'angolo ma si doveva fare, visto che mi dà fastidio fare capitolo a parte.
Scusatemi per la morte di Rose, ma la progetto da davvero taaaaantissimo.
È venuta un po' uno schifo, come anche la morte di tutti gli altri personaggi. Amo far morire le persone nelle mie storie, ma non so descrivere quelle parti o emozionare. Già...
Sono una sanguinaria, lo so.
Comunque credo di aver detto tutto
Spero vi sia piaciuto e niente
Dubaiii.

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An Error ||Rospius||
FanfictionRose Minerva Granger Weasley sembra vivere in una continuità solita e monotona, con gli insulti di James Potter e l'odio di tutti ad incomberle sulle spalle. La sua vita verrà stravolta quando Scorpius Hyperion Malfoy entrerà in scena, difendendola...