Una volta che Johnny se ne andò, Asia raggiunse Saphira e Valerio, raccontando loro ciò che il biondo le aveva proposto. I suoi amici annuirono ma, come da un po' a questa parte, non riuscirono a fare un discorso prolisso.
Dalla sala di Mary uscì Cristiano con la sua solita espressione mesta e poi vi entrò Asia.Mary, naturalmente, era lì, immobile nel suo letto, sotto il suo lenzuolo pallido come l'ambiente che la circondava, ma qualcosa sul suo viso, oggi, era diverso: aveva le guance un po' più rosee del solito e un' espressione non più neutra, ma sembrava serena, come se volesse essere ottimista ed incoraggiare i famigliari e gli amici che andavano a trovarla anche ora che dipendeva esclusivamente dalle macchine.
Asia le iniziò a parlare: gli raccontò dell'assurde idee di Johnny, dei bambini del nono piano, di quanto siano carini i nuovi nati, quanto son belli i sorrisi delle mamme quando, per la prima volta, prendono in braccio loro figlio, ma poi abbassò lo sguardo mentre un nodo in gola iniziava a formarsi: non aveva più aneddoti da raccontarle, si era resa conto che ogni giorno le ripeteva sempre le solite fesserie.
E così, mentre prendeva in considerazione il consiglio di Johnny, successe qualcosa d'incredibile...Mary iniziò a muovere il pollice su e giù, a mo' di carezza, sul dorso della mano di Asia che era unita alla sua. Piano piano, come se volesse dirle "Tranquilla, va tutto bene".
La sorella maggiore alzò lo sguardo, restò un minuto ad osservarla prima di capire ció che stava succedendo e poi iniziò a gridare di gioia, nonché a piangere, cercando di attirare l'attenzione. Fortunatamente, Saphira e Valerio arrivarono appena in tempo ed iniziarono ad esultare con Asia, ormai si era creato un piccolo party privato in quella stanza. Il ragazzo andò subito a chiamare il dottor Fortis e i loro genitori, mentre Saphira, senza toccare Mary per paura, ma limitandosi solo a poggiare le mani sul letto, le ripeteva -So che puoi farcela, ritorna, dai... Cosa ti stanno facendo?Dove sei?- e naturalmente Asia non capì il vero senso di quelle parole che avevano un significato ben preciso per la Rossa.Non appena Rossana, Cristiano e il dottor Fortis entrarono nella stanza, come per dispetto, Mary smise di accarezzare la mano di sua sorella che gridò disperata -No!No! Mary!-
L'entusiasmo finì, sostituito dalla dalla delusione.
I ragazzi guardarono gli adulti -Stava muovendo il pollice!- gridò disperata Asia cercando di spiegare.
-L'abbiamo visto anche noi!- insistette Saphira.
-Ragazzi discutiamone fuori di qui...- sospirò il dottore.Uscirono dalla stanza di Mary lasciandola sola, mentre Cristiano mandava occhiataccie infuriate a tutti e tre gli adolescenti -Che scherzo è mai questo?!- insistette pieno di livore.
-Signore si calmi. Ragazzi, é importante. Avete davvero visto Mary muovere un dito?- chiese calmo Fortis.
-Si!- esclamarono all'unisono.
-Va bene, faremo le dovute analisi- il dottore se ne andò scettico e disse loro di aspettarlo nella sala d'attesa perché ,davanti alla porta di Mary, sarebbero stati d'intralcio.Loro andarono. Cristiano era arrabbiato di brutto ed iniziò a discutere con Asia, Valerio e Saphira i quali si sgolavano per convincerlo che non era uno scherzo. Rossana invece, rimase in silenzio, con le ginocchia strette al petto e la testa china; stava così raggomitolata su quella sedia minuscola che, per quanto lei era fisicamente minuta, da lontano veniva scambiata per una bambina. E niente... Lei pregava, sperava con tutto il suo cuore che sua figlia avesse davvero fatto quel gesto.
Dopo un'ora, ecco che arriva il dottore e la sua assistente con dei fogli in mano.
-Allora?- chiese Rossana precipitandosi da quelle due persone in camice bianco. Passò un minuto prima che il resto della compagnia si accorgesse del loro arrivo, visto che erano ancora alle prese con la discussione.
Quando ebbe l'attenzione di tutti, il dottore scosse la testa in senso di negazione e poi annunciò -Dalle analisi non risulta nessun miglioramento. Mary dipende ancora dalle macchine...-
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Una scommessa aliena.
Ficción GeneralTi è mai capitato di guardare il cielo in una notte limpida e piena di stelle, chiedendoti se, da qualche parte lassù, ci sia qualcun altro oltre a noi? Ti è mai capitato di fantasticare su ciò che potresti trovare tra le stelle? Beh, a me è capitat...