•La guardiana•

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Quando rialzò lo sguardo, davanti a lei ,comparve Shiva che manteneva a mezz'aria Kecevil, con gli artigli piantati all'inizio delle ali del capitano ormai ridotte a brandelli. Come al solito i due stavano litigando.

-Ma si può sapere per quale motivo non gli hai conficcato il falcione nella nuca?!- gridò Shiva, battendo di più le ali per mantenere il corpo di Kecevil.

-Io non sono un mostro come lui!- urlò il nostro capitano tra le lacrime di rabbia , mentre insieme a Mary guardava il corpo di Falcon scendere in picchiata verso l'oceano -Non sono come lui...- si ripetette. Le ali di Kecevil erano state bucate letteralmente dal vecchio pirata nemico; le squame argentee, da cui erano ricoperte, erano graffiate, ammaccate o tagliate e grondanti di sangue violaceo, come del resto anche le ferite che aveva sparse sul corpo, seguite da enormi lividi ed ematomi. Continuava ad ascoltare il lamentarsi dell'aquila sul fatto di non aver ucciso il nemico, ma di avergli soltanto sferrato un pugno che gli ha fatto perdere i sensi; si sentiva lo sguardo di Mary addosso, come se lei lo stesse esaminando per capire come guarirlo senza sapere però, che il danno più grave era all'interno, nel suo cuore. Continuava a guardare il corpo di Falcon galleggiare inerme nell'acqua: quel passato così violento era ritornato con tutta la sua bruta potenza.

-Non si può fare così! Quello ti ha ammazzato due persone molto più che care e tu che fai? Lo stordisci senza impugnare il tuo falcione!- Shiva intanto continuava a lamentarsi, ma Kecevil non le rispondeva -Rispondi almeno!-

-Shiva...- la chiamò Mary, osservando le lacrime del Capitano. Le sembrò che tutta la figura del coraggioso e forte pirata indipendente e libero che si era creata tutt'intorno, fosse svanita in quegli istanti, lasciando posto alla figura di un ragazzo fragile e che a momenti sveniva per il dolore delle ferite, ma anche quello del suo cuore spaccato.

-L'avrei piantato a terra con i miei artigli, finché non avrebbe finito di chiedermi scusa in tutte le lingue della galassia e poi...-

-A parte che stiamo nel bel mezzo del mare e non avresti potuto piantarlo a terra con gli artigli, per prima cosa...- Mary si beccò un'occhiataccia da parte dell'aquila -Smettila-

-No, deve capire!-

-Tanto non ti sta ascoltando...-

-Come non mi sta ascoltando?! Signor Capitano Kecevil Soulaxe!- si arruffò Shiva, mentre iniziò a scuoterlo.

-Smettila, Shiva! Gli farai male!- l'esortò Mary ed infatti...

Kecevil gemette dal dolore -Ahia, ti prego Shiva, smettila!-

-Oddio, sta veramente male...- disse Shiva, sentendo il ragazzo ,che fino ad allora le era sembrato il più cocciuto di tutti i tempi, pregarla.

-Ma dai!- escalmò la Terrestre sarcastica -Ritorniamo sulla barca-

Le nostre amiche ritornarono sull'imbarcazione, che intanto si era allontanata un po' per via delle correnti. Appena ci arrivarono, Mary aiutò Shiva a posizionare il Capitano per corto sul fondo della barca, in modo che la testa poggiasse su un bordo, che i piedi penzolassero dall'altro e che le sue ali trafitte potessero rimanere aperte passando da sotto le travi che facevano da sedili.

Una volta sistemato, Mary prese i remi e, per non schiacciargli un'ala, si posizionò a gambe incrociate su una delle due travi, mentre Shiva, si appollaiò su quella opposta -E ora? Che si fa?- chiese Mary, non sapendo da che parte andare.

-Dovete...dovete trovare Dedia, la Guardiana di Wesic...lo spirito della grande Dea delle origini di Majur... lei...lei vi aiuterà- rispose boccheggiante Kecevil.

-E dove possiamo trovarla?- chiese Mary.

-Rema dritta senza seguire una rotta precisa...sarebbe troppo difficile per te seguirne una. Dedia apparirà non appena vi troverete nei paraggi di Wesic...-

Una scommessa aliena.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora