• Compagni di squadra •

52 6 14
                                    

La giornata stava quasi per finire, ma ad Asia mancava un'ultima cosa da fare. Finendo i compiti, chiuse i libri e andò in camera sua dov'era sicura di trovare sua madre intenta a preparare le ultime cose per poi andare in ospedale da Mary, dove l'attendeva già Cristiano.
-Mamma, tra poco vado in piscina- le disse Asia, poggiandosi al muro.
Rossana alzò per un attimo lo sguardo dai vestiti di Mary ,che stava piegando, e le sorrise -Era ora!- le disse, pensando che forse sua figlia aveva finalmente capito ciò che era giusto fare.
Asia sbuffò e, ignorandola, Rossana continuò -Vuoi che ti accompagni?-
-No, grazie. Tanto la piscina é qui vicino- rispose Asia.
-Vengono anche Saphira e Valerio?-
-No, mamma. Oggi sono tutti impegnati: Valerio doveva provare la nuova canzone con la sua band mentre Saphira ha detto che aveva da fare, ma non mi ha detto cosa...- le rispose pensierosa.
-Ook, ma non sforzarti troppo, oggi. É da mesi che non ti alleni. Non fare sempre di testa tua, eh!- le raccomandò sua madre.
-Tranquilla...-

In realtá, ad Asia non le andava per niente ritornare a nuotare; lo stava facendo solo per accontentare Johnny e per far preoccupare di meno i suoi. Niente di più.
Sua mandre uscí di casa salutandola e lei cominciò a prepararsi il borsone: dopo mesi passati chiusi nel cassetto, ecco che Asia riesumò il suo costume olimpionico nero con schegge di colore a decorarlo nella parte del petto e in quella centrale del busto, la sua cuffia azzurra e i suoi occhialini graduati che, in piscina, sostituivano gli occhiali. Furono queste l'ultime cose che mise nel borsone, dopo essersele strette a sé ricordando quanto Mary amasse nuotare e si promise che doveva rientrare per lei, per renderla felice ovunque essa sia.

Chiuse la porta di casa alle sue spalle e a passo veloce si diresse verso la piscina.
Le vie del paese erano silenziose e desolate come sempre; lungo il suo percorso incontrò solo una coppia di vecchietti presi mano nella mano, Asia rallentò per godersi la scena: lei era una graziosa anziana sui sessantacinque anni, avvolta in degli abiti dai colori tendenti al panna e al rosa e con i suoi capelli bianchi raccolti in uno chignon; suo marito invece, poteva avere la stessa età della nonnina ed era vestito di tutto punto. "Sicuramente stanno tornando dalla chiesa" pensò Asia. I due signori ridevano, erano sereni, si guardavano come se fossero due ragazzini che si erano appena fidanzati. Arrivarono di fronte alla loro piccola e graziosa casetta, quando la nonnina abbracciò suo marito, mentre a lui scesero delle lacrime di gioia. Asia ,a questo punto, passò ancora piú piano di prima davanti ai due coniugi e scorse una cartella clinica nelle mani del vecchietto che sussurrò a sua moglie -Se insieme abbiamo sconfitto il tuo tumore, ora possiamo stare sicuri che io e te possiamo superare qualsiasi cosa!-
Lei rispose dolcemente -Certo che si. Grazie di tutto...-
Asia si commosse davanti a quella scena. "Cavolo come si amano quei due!" pensò. Erano il riverbero di un amore vero, puro destinato ad essere perpetuo. Era bellissimo il modo in cui i loro occhi brillavano.

Dopo qualche altro metro , Asia si ritrovó davanti all'entrata della piscina e, proprio mentre ci stava entrando, una voce famigliare gridò alle sue spalle -Asia! Finalmente!-
Lei si girò per salutare Johnny, ma appena lo fece si ritrovò davanti un trentenne, tutto muscoli, barbuto e riccioluto -Gregorio!!- lo salutò: era il suo istruttore.
-Ehi! Ci sei mancata! Va tutto bene?- le chiese Gregorio mentre si avviarono nella zona della piscina dedicata agli spoiatoi.
-Diciamo di si, dai- sorrise lei, mentre osservava i murales rimasti immutati sulle pareti dei corridoi.
- A proposito, come sta Mary? Perché quella Rossa le ha rotto il vaso in testa?- chiese lui.
-Cosa, scusa? Chi ha rotto il vaso in testa a chi?- rispose Asia accigliata.
-In paese si dice che quella straniera, arrivata qui da qualche mese, abbia fatto andare in coma tua sorella...- spiegò l'istruttore.
Asia divenne rossa dalla rabbia: come potevano pensare che Saphira avesse fatto del male a Mary? Come hanno potuto inventarsi una storia del genere? Stupidi pregiudizi! Solo perché era una ragazza arrivata da poco in paese ed era una tipa riservata non significava che Saphira era una cattiva persona!
-Ma cosa cavolo vi salta in mente, qui? Saphira non farebbe del male neanche ad una mosca, anzi é stata proprio lei a chiamare l'ambulanza! Da quant'é che credi alle stupidagini che racconta la gente?-
-Ok, ok! Non ti scaldare!- cercò di calmarla Gregorio -Cosí mi spaventi!- rise, cercando di riportare la serenità.
Asia sorrise e gli diede una pacca sulla spalla, ma ancora pensava a quanto i suoi compaesani fossero pettegoli e cambiassero la realtà, giusto per rendere piú succulenta la storia.

Una scommessa aliena.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora