Forse erano passati già un paio di giorni terrestri da quando Shiva e Mary si erano lasciate alle spalle Nilsen dirette verso il secondo pianeta: Werpo, il pianeta dei Cavalieri delle fenici.
Mary sentiva un po' più debolmente le voci delle persone che andavano a far visita al suo corpo, in ospedale, e lei si stava veramente preoccupando. Quelle che sentiva più spesso erano quelle di Cristiano, Rossana e quella di qualche infermiere; Saphira,Asia e Valerio non li sentiva molto spesso, visto quel famoso divieto che aveva imposto loro Cristiano e che permetteva ai tre ragazzi di andare in ospedale solo una volta a settimana. Nonostante ciò, la voce della Rossa si faceva viva nella sua mente ogni qualvolta che sulla Terra calava la sera e lei entrava furtivamente nella sua stanza.
-Tra poco arriviamo...- disse Shiva -Tutto ok? Non hai parlato per tutto il viaggio...-
-Si, tranquilla. È che...che sono preoccupata: e se non riuscirò più a tornare sulla Terra? Le voci dei miei cari che continuano a far visita al mio corpo stanno iniziando ad indebolirsi. E se il mio corpo sta morendo? Mi mancano tutti! Mi mancano i miei genitori, mia sorella, Saphira, che ormai fa parte della mia famiglia, Valerio, Valentino, il resto della loro band.
Mi manca nuotare fin quando non sento il mio cuore esplodere; mi manca il mio maneggio, il mio cavallo Rinaldo, le nostre galoppate controvento; mi manca mangiare senza una flebo che mi inietta nelle vene i nutrimenti giusti; mi manca andare a ballare, a cantare a squarciagola con le mie amiche e perchè no? Mi manca anche andare a scuola, studiare, fare casino con i miei pazzi compagni di classe.
Mi manca la Terra, ecco.
E anche se quassù è tutto magnifico, le paure che avevo prima di partire, e che avevo dimenticato, ora, che ci è stata affidata questa grande responsabilità, sono tutte ritornate a galla- rispose Mary tutto ad un fiato, liberando tutti i pensieri che l'avevano tormentata da quando erano partite da Nilsen, da quando ha cominciato a sentire le voci un po' più debolmente. Si spaventò, ma non volle dire a Shiva di avere paura, col timore che l'avrebbe giudicata non adatta a quel tipo di missione. Stava singhiozzando a pensare a tutto ciò che stava per perdere veramente e, mentre volavano a tutta velocità, voltò la testa dal lato opposto dell'aquila in modo che non la notasse.
-Mary, forse Saphira si è dimenticata di dirtelo, ma devi sapere che più ti allontanerai dalla Terra meno sentirai ciò che dicono al tuo corpo: è normale. Forse quando arriveremo al pianeta dei Saggi Magici non sentirai un bel niente!- Le rispose Shiva, sempre sicura di sè -Ehi, ma stai piangendo?-
-No- rispose Mary con la voce tremante.
-Non cercare di prendermi in giro,Mary.- L'aquila si posizionò di fronte alla Terrestre, costringendola a fermarsi -Che c'è? Cos'è che non va? Stiamo per compiere la nostra missione e ritornare sulla Terra!-
-E se non riusciremo? E se rimarremo per sempre qui? Magari travolte dalla guerra per poi morire?-
-Ah, Mary,Mary! L' ansia è una brutta bestia per te,eh?O meglio chiamarla "Paura di non riuscire a compiere ciò che è stato predetto"? Suonerebbe troppo lungo,però- Mary non rispose, si limitò ad asciugarsi le lacrime invisibili -Mary, non te ne devi vergognare, sai? Anche a me succede ogni tanto di superare i miei limiti e di pensare di non farcela. Sono come te. E sai qual è la conseguenza bella di essere così? Che ogni volta che credi di non farcela, di fallire, ecco che questa paura innesca in te una serie di input che, a loro volta, ti fanno svolgere azioni destinate a non far accadere la cosa che ti spaventa. In poche parole, la paura di non riuscirci ti dà il coraggio di reagire, di buttarti nel rischio, di provarci. Si diventa coraggiosi, ed essere coraggiosi non significa non piangere mai, ma rialzarsi, ed affrontare di petto le proprie paure. Chi soffre di coraggio ha la più bella malattia, non lo fermerà nessuno, neanche la sua più grande paura - la consolò Shiva.
La Terrestre si rincuorò, sul viso di luce le apparse un sorriso e, dopo ciò, andò a stringere l'aquila nella morsa del suo abbraccio luminoso. La rapace ricambiò il gesto aprendo le ali.
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Una scommessa aliena.
סיפורת כלליתTi è mai capitato di guardare il cielo in una notte limpida e piena di stelle, chiedendoti se, da qualche parte lassù, ci sia qualcun altro oltre a noi? Ti è mai capitato di fantasticare su ciò che potresti trovare tra le stelle? Beh, a me è capitat...
