•Irbil•

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Shiva e Mary uscirono dal vortice del teletrasporto e furono catapultate letteralmente in una corrente d'aria calda e fortissima che iniziò a trasportarle in una direzione apparentemente casuale. Le nostre due amiche riaprirono gli occhi cercando di abituarsi alla luce accecante che si sostituì al buio tenebroso e, iniziando a guardarsi intorno, scoprirono con sorpresa che il pianeta dei Saggi Magici non aveva nè mare nè terre su cui poggiare i piedi o le zampe : era un pianeta completamente fatto di nuvole e correnti d'aria.

-Shiva! Hai visto quanto spazio per volare?- le chiese Mary euforica mentre si godeva la leggerezza di quel momento.

-Già! Se solo non ci fosse questa corrente magica che ci costringe ad andare per di qua!- gridò lei per farsi sentire.Intorno a loro l'aria iniziò ad assumere colori diversi,ma anche suoni diversi; sembrava di essere in paradiso: quel mondo era composto da nuvole e venti, ma anche da dolci melodie che ,suonate da un pianoforte invisibile, caratterizzavano ogni singolo soffio d'aria. Shiva e Mary si  rilassarono ed entrarono in uno stato di sonno veglia, senza sapere che la corrente che le trasportava, in realtà, era vivente, aveva un'anima propria destinata a servire gli antichi Saggi Magici e di sicuro stava seguendo una rotta precisa.

"Dai Saggi Magici vi devo portare
perché l'inarrestabile destino dovete annunciare.
Quando arriverete
i loro occhi non riuscirete a guardare,
vista la loro materia surreale"

Ad un tratto le note che appartenevano a quella corrente d'aria diventarono parole, versi in rima, la voce vera e propria del vento su cui viaggiavano.
Mary aveva sentito quella prima parte  e si destò guardandosi intorno e temendo di essere arrivata dai Saggi dormendo. Shiva nel frattempo sussultò impaurita -Chi ha parlato? Saggi Magici siete voi?-
Ne seguì una pausa di silenzio, in cui gli unici suoni che si riuscivano a sentire erano le melodie dei venti che soffiavano intorno.
-Chi ha parlato?- chiese di nuovo Shiva.

"Sono la corrente su cui viaggiate.
Sono il Vento Soave,
colui che serve Sare.
Dai Saggi Magici vi devo portare
perché l'inarrestabile destino dovete annunciare.
Quando arriverete
i loro occhi non riuscirete a guardare,
vista la loro materia surreale"

Mary e Shiva rimasero stupite.
-Cosa vuol dire?- chiese Mary e il vento ricominciò a cantare:

"Quando arriverete lo vedrete,
rilassatevi e non temete"

Le nostre amiche rimasero ancora una volta perplesse, ma non chiesero più nulla al Vento Soave.
-Ma tu  immagini come sarebbe avere una sveglia del genere la mattina?- ridacchiò Shiva.

-Mmm... potrebbe essere snervante. E poi come mi sveglierebbe? "Non ti arrabbiare con me quando ti sveglio alle sette, altrimenti ti riduco in polpette"?- rispose Mary  imitando il Vento.

-Ma che scema...- rise Shiva che si appisolò nuovamente sul letto d'aria calda.
Dopo ciò, Mary perse i sensi e tutto intorno a lei si fece buio.

Circa mezz'oretta terrestre dopo, si ritrovarono incoscienti su qualcosa di duro e scomodo che di sicuro non era il Vento Soave. Mary aprì gli occhi e si accorse di essere dentro ad un avvallamento di roccia nera.
La ragazza cercò Shiva a tentoni perché c'era qualcosa che non le permetteva di distogliere lo sguardo da qualcosa d'argento al di sopra della conca in cui si trovava, come se ci fosse un incantesimo che la incatenasse giusto per farle sentire le angosciose ombre  che incombevano su di lei. Trovò la sua amica nelle sue stesse condizioni al suo fianco destro.
La magia ancora la teneva stretta quando nella sua mente iniziarono a susseguirsi involontariamente delle immagini casuali di vari pianeti; melodie mai sentite risuonarono dentro di sé sempre più veloci, sempre più forti fino a farle venire un mal di testa infernale.
Poi tutto cessò e il suo corpo si immobilizzò tenuto stretto da una forza invisibile. Mary mise in gioco tutta la sua forza di volontà per cercare di liberarsi, ma senza esiti.Ci furono cinque secondi di silenzio  poi un'ultima melodia iniziò a suonare nella sua mente più forte delle precedenti, più potente, tanto che qualcosa dentro di sé iniziò a vibrare, a scuotersi fortemente, come se il suo stesso essere volesse liberarsi dallo spirito della fantasmina. Infine  l'incantesimo svanì, ma sentiva ancora il pulsare del sangue in testa anche se il suo corpo era sulla Terra; era una sensazione bruttissima e fastidiosa.
La ragazza finalmente riuscì a muoversi: afferrò la testa fra le mani dopo aver visto che Shiva aveva subito lo stesso trattamento e serrò gli occhi per cercare di ricomporsi.

Una scommessa aliena.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora