Ti è mai capitato di guardare il cielo in una notte limpida e piena di stelle, chiedendoti se, da qualche parte lassù, ci sia qualcun altro oltre a noi? Ti è mai capitato di fantasticare su ciò che potresti trovare tra le stelle? Beh, a me è capitat...
La notte scese sul paese montano. Una notte calma, silenziosa. Le temperature si erano alzate con imprevisto e la neve iniziava a sciogliersi più velocemente. Mary fu riesumata dal sonno da un tonfo sordo proveniente dal soffitto e poi Grays, liberandosi dalla morsa creata dalle braccia di Asia, saltò sul letto di Mary e, tirandole una zampata in faccia, le fece capire che voleva essere seguita. Mary si mise il giubbotto e in un batter d'occhio la gatta, come previsto, si fermò davanti alla scala che portava sul tetto e così iniziò a percorrerla trovandosi, alla fine, ad aprire la botola del terrazzo.
Sul tetto trovò Saphira: vestiti estivi, capelli intrecciati in due graziose treccine che le scendevano sulla schiena ,borsone in spalla, braccia incrociate al petto e il suo immancabile bagliore azzurro; camminava su e giù nervosamente. -Saphira cosa succede?- chiese Mary ancora insonnolita. -Oh Mary! Ho bisogno del tuo aiuto, ti prego!- rispose agitata. -Cos'è successo?- chiese nuovamente Mary.
Le due si sedettero sul bordo del terrazzo e la Rossa iniziò a spiegare - Questo pomeriggio, il governatore del mio popolo ha dato l'ordine al mio capo di farmi ritornare in sede!- quasi si strozzò nel dirlo tutto ad un fiato. -Cosa?! Ma non puoi andartene ora che Asia sta migliorando! Sono già tre notti consecutive che gli incubi non l'assalgono e sta mangiando anche di più ultimamente e...- fece Mary che venne interrotta da Saphira -Lo so! É questo il punto!- -Ok, manteniamo la calma. Per quale motivo,poi?- -Il governatore crede che mi sia insediata tra voi in modo definitivo. Crede che non mi stia impegnando nel mio lavoro solo perché ancora non gli ho dato risultati nuovi. Pensa che mi sia affezionata troppo e che stia svelando le nostre informazioni più importanti a voi umani. Crede che abbia perso una sua abitante, una sua potenziale scienziata, che sta mettendo in pericolo i suoi compaesani- spiegò. -Mmm... Ti tengono sott'occhio?- chiese Mary. -Si, é per questo che hanno reagito così- -A chi hai rivelato la tua identità, oltre che a me?- -A nessuno. Forse l'avrei rivelato ad Asia in caso avessi perso la scommessa. Mary, tu da loro sei considerata come un potenziale pericolo...- Ci fu una pausa di silenzio: come avrebbe potuto essere una ragazzina, un pericolo per un popolo intero?Cosí lontano,poi. Saphira non poteva andarsene proprio ora che le cose si stavano aggiustando, certo, prima o poi sarebbe successo, ma ora no. Non poteva sparire così.
-Ehm... Io, in tutto questo, come posso esserti d'aiuto?- chiese Mary, ma in realtà non avrebbe mai voluto ricevere una risposta così. -Devi andare là e testimoniare il mio lavoro qui...- rispose Saphira, ma ancora mancava la spiegazione. Mary sgranò gli occhi - Ma... Ma se hai detto che il governatore vede gli umani come un pericolo per tutti voi!- -Ed infatti non dovrai andare con il tuo corpo, ma solo con la tua anima. Il governatore é stato chiaro quando il capo mi ha comunicato, tramite le microcuffie, l'accordo: "fai arrivare l'anima umana entrò tre giorni terrestri, altrimenti ritorni tu". Queste sono le sue letterali parole-
-Quindi do...dovrai... Insomma, uccidermi?- chiese, impaurita dall'idea, Mary. -Ma certo che no!- esclamò Saphira, poi, dal suo borsone accanto a sé, prese due barattoli grandi e due contenitori più piccoli che contenevano la stessa sostanza, ma di diverse tonalità: quei recipienti sembravano contenere galassie e ogni loro singolo corpo celeste. Quella sostanza liquida racchiudeva tutti i colori dell'universo e tutti quei brillanti puntini al suo interno sembravano stelle. Era in un certo senso affascinante se solo Mary sapesse a cosa servivano e cosa Saphira ci voleva fare.
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