•L'Isola dei Giganti Maledetti•

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Mary, Shiva e Kecevil erano appena entrati nell'atmosfera di Majur ed ora stavano volando sull'immensa distesa blu, diretti all'Isola dei Giganti. L'aria era piena d'umidità e Deco la riscaldava con i suoi raggi caldi; il profumo del mare inondava i polmoni dei nostri tre amici, facendo fremere Mary dalla voglia di nuotare in quell'azzurro a volte così cristallino e altre volte così buio e profondo...già, le venne nostalgia della sua amata piscina sulla Terra e si ricordò che, tra un po', sua sorella avrebbe gareggiato per quella che era la competizione più importante della sua vita.Qualche nuvola si era addensata in cielo e uno stormo di uccelli marini stava andando a pesca, quando all'orizzonte comparve una striscia di terra nera sormontata da una fitta nebbia verdognola.

-Ed ecco lì l'Isola...tra qualche minuto saremo già lassù, rallentate un altro po'. Quando saremo lì, dovete volare alla mia velocità, intesi? Useremo lo stesso sistema che abbiamo utilizzato per scappare da Werpo- disse il Capitano a Shiva e Mary, le quali si limitarono solo ad annuire: in fondo era lui l'esperto di quelle zone.

-Però vorrei sapere prima il tuo piano...smettila di dire che le femmine portano sfortuna durante un viaggio!- disse Shiva.

-Restare vivi, ecco qual è!- rispose lui secco per l'ennesima volta e cambiò discorso, stringendo di più la mano a Mary e avvicinandosi di più a lei disse - Ehi Mary, cosa vedi in quello spazio di mare cristallino?- le chiese indicandole una zona di acqua bassa decorata da scogli e ammassi di alghe.

-Beh, ci sono dei scogli abbastanza appuntiti con alghe ammassate qua e là, perchè?- rispose lei.

-Invece ti stai sbagliando, su Majur i fondali funzionano così: i scogli rappresentano ciò che voi chiamate montagne, le nostre alghe sono i vostri alberi, le nostre barriere coralline sono come le vostre case e le zone in cui vedi solo sabbia,in realtà, sono ciò che voi umani chiamate deserti- spiegò lui e in un attimo la Terrestre cambiò il suo modo di vedere le cose.
Man mano che si avvicinavano, quel pezzo di terra diventava sempre più minacciosa, la nebbia iniziò ad avvolgere i tre lasciando come unica fonte di luce solo il verde fosforescente delle alghe altissime, mentre grida ferine e minacciose rimbombavano in tutto lo spazio circostante; l'acqua vicino alla scogliera di roccia nera diventò di un blu scuro e le onde non smettevano di sbattere sulla pietra producendo un boato assordante e cupo. 
Appena vi furono di fronte, Kecevil fece cenno alle due sue compagne di viaggio di fermarsi - Adesso inizia la fase più delicata e, purtroppo, dovrò rivelare il mio piano per evitare che voi due combinaste qualcosa che avveri le mie superstizioni: voleremo alla mia velocità per non attirare l'attenzione dei giganti; dobbiamo raggiungere la spiaggia di cristalli neri ,che si trova dall'altra parte dell'Isola, percorrendo tutto lo spazio che ci separa da essa stando vicino alle grandi alghe per evitare che la luce di Mary sia troppo appariscente-

-E una volta raggiunta la spiaggia dei cristalli neri che facciamo?- chiese Shiva ansiosa.

-Lì cercheremo la barca che seppellì anni fa tra i cristalli, con la speranza che sia ancora intanta. Una volta riesumata, ci metteremo in mare e vi porterò davanti a Dedia, lo spirito della grande Dea delle origini di Majur che da secoli fa da guardiana a Wesic e che ci aiuterà ad entrare nel regno. Da lì vi condurrò al castello.- concluse Kecevil.

-E se la barca non è intatta?- chiese Mary studiando i suoi tratti seri.

-Nuoteremo. Tanto avevate detto che non era un problema per voi, vero?- le chiese il capitano mentre si girava per guardarla negli occhi sperando in una risposta positiva

-Non è un problema- rispose Mary impressionata da quegli occhi.

-Bene, andiamo- 

Soulaxe prese il posto di Mary e afferrò la punta dell'ala di Shiva e nuovamente la mano della Terrestre; così iniziarono a dirigersi verso l'Isola alla velocità del Capitano e  abbassando sempre di più il loro volo.

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