Li vedo uscire ed il sangue mi ribolle nelle vene tanto è vero che mi alzo di scatto e sbatto un pugno sulla scrivania da dove infatti volano alcuni fogli.
Quel coglione mi ha indirettamente detto di starle lontano perchè la vuole per se ma non ha idea di chi comandi. Non gli permetterò di toccarla nemmeno con un dito. Nessuno tocca la mia ragazza... tanto meno quando sto cercando di farla tornare tale.
Prendo un post-it e scrivo un messaggio da lasciarle sui fogli che ha sulla scrivania. Mi rimetto al mio posto per cercare di calmarmi non appena sento la risata di Maddie in vicinanza.
I due entrano ridendo "Sei in gamba, Madeleine" dice lui scostandole i capelli dal viso mentre lei arrossisce a quel gesto. La mia calma ha un limite veramente vicino allo 0, per questo quel gesto mi fa scattare come una molla fuori dall'ufficio. Sospiro non appena entro fuori e mi calmo per evitare una patetica scenata. Rientro dopo qualche minuto
"Scusi, chiamata urgente" dico come scusa al signor Jackson che si è già seduto alla sua scrivania. Maddie sta raccogliendo i fogli che mi sono caduti prima e lo sguardo di Jackson va sul lato B della mia ragazza. Mi trattengo dal tirargli un pugno su quel bel faccino e mi affretto a coprire Maddie da occhi indiscreti come i suoi.
"Madeleine" la chiama nuovamente "Se non ti dispiace vorrei invitarti a pranzo, insomma, per discutere di alcuni piani lavorativi... del tuo futuro" ammicca sorridente
Prego dentro di me che lei abbia già letto il mio biglietto e che rifiuti ma tutti i castelli che avevo costruito in aria cedono tristemente quando lei risponde felicemente di si rimettendosi poi al suo posto per terminare il lavoro.
La guardo di soppiatto per vederla leggere il mio biglietto con la richiesta di un pranzo assieme. Prende il post-it e inizia a scrivere un breve messaggio con la sua adorabile penna rosa. Poi, prendendo alcuni fogli dalla scrivania, si alza e viene verso di me facendomi quasi sobbalzare dalla gioia, ma devo contenermi, non devo sembrare poi così disperato.
"Scusi signor Styles, ho per sbaglio preso questi suoi appunti" sorride porgendomi i fogli. La ringrazio e attendo che si risieda prima di leggere: "Scusa, un altro giorno". La guardo, lei mi sorride dispiaciuta e ricambio.
***
"Vuoi un passaggio, Maddie?" le domando mentre usciamo dall'edificio
"Tranquillo, posso prendere la metro" sorride lei liquidandomi in men che non si dica
"No... beh, sarei contento di fare due chiacchiere" dichiaro imbarazzato, sperando che cambi idea. La cosa funziona, dato che poco dopo mi ritrovo ad aprirle la portiera della mia macchina per farla salire.
Mi dirigo dal lato del guidatore e mi siedo. Chiudo gli occhi e sospiro "Che giornata"
"Già, stai svolgendo un buon lavoro" commenta lei guardandosi in torno. Quando nota che la osservo inizia a giocare con le mani nervosa e mi sorge spontaneo un sorriso al quale risponde portandosi i capelli sulla faccia per nascondersi da me.
"E' strano anche per me, sta tranquilla, sono solo io" la rassicuro
"Sei solo tu..." ammette sospirando "Non so nemmeno più chi sei, chissà se l'ho mai saputo" si chiede appoggiando la testa al sedile. Poi mi guarda e aggiunge "Ci sono momenti in cui penso all'anno scorso. Aspettavamo un figlio, io e te" la voce le si incrina.
"Già" riesco a dire. Non riesco ad aggiungere altro e quindi mi limito a guardarla e a dirle per l'ennesima volta "Mi dispiace" preparandomi a sorbirmi una delle sue sfuriate. Ma l'unica cosa che fa è chiudere gli occhi. Allunga la mani verso la maniglia della portiera e per un attimo temo che scappi via da me, di nuovo. Prima però che possa fermarla, la sua mano cerca la cintura di sicurezza e la infila. Sollevato dal gesto mi rilasso e metto in moto.
Il tragitto verso casa è estremamente silenzioso e quando arriviamo da lei, mi saluta con la mano e mi dice "a domani". La vedo scappare verso l'entrata del palazzo e aspetto fino a che non sparisce dietro la porta.
***
"Buongiorno signor Styles" mi saluta Jackson alla caffetteria
"Buongiorno" rispondo cercando di nascondere la profonda rabbia che ho verso di lui
"Ho dato un gran profilo di lei a suo padre proprio ieri sera sa? Spero che continui così" dice bevendo un cospicuo sorso di caffè. "Ho visto che inoltre ha lasciato perdere la signorina Tailors, non mi pareva poi così interessata dopotutto, quindi meglio così" sorride
"In effetti mi ha confessato di non essere interessata a nessuno in particolare" dico cercando di distoglierlo dall'idea che lei possa anche solo in sogno essere sua
"Ah si? Avrei giurato che si fosse invaghita di qualcuno in questo studio, e non sto parlando di Jeremy il receptionist" scherza sperando di farmi ridere ma non è quello che ottiene "Su via, si faccia una risata!" dice dandomi una pacca sulla spalla "So che questo lavoro è stressante, ma è proprio per questo che ci sono le segretarie. Ogni tanto ci serve un po' di svago no?" continua
"Non so di che parla" dico guardando nel vuoto di fronte a me e cercando di non attaccarlo al muro, sono a tanto così dal farlo.
"Andiamo Harold, crede che io flirti con la signorina Tailors perchè sono in cerca del vero amore?" dice beffardo "Quando sarà al mio livello capirà e sarà grato alla sua segretaria quanto io ne sarò alla signorina Tailors non appena capira chi è che comanda" queste ultime parole più che mai mi fanno imbestialire e mi ritrovo a stringere talmente forte la mia tazza di caffè al punto di romperla e versare addosso all'avvocato il suo contenuto.
"Parli di nuovo così di Madeleine e la sua camicia sarà macchiata di un liquido parecchio più difficile da togliere del caffè" dico allontanandomi incazzato nero sotto lo sguardo dei pochi presenti.
***
"Papà, tu non capisci" ripeto per l'ennesima volta "Non posso permettere ad un coglione del genere di parlare così di lei!"
Mi ha chiamato per dirmi di aver ricevuto un richiamo. Quella femminuccia deve aver fatto la spia e adesso mi tocca sentirmi pure un rimprovero.
"So che non puoi capire, so che non vuoi questo per me, ma io voglio lei. Non mi importa se il litigio di questa mattina avrà ritorsioni sulla mia carriera, io voglio Madeleine" ribadisco mentre mio padre continua a dirmi che merito di più, che lei non sarà adatta alla nostra famiglia e che non vale la pena rischiare così tanto per lei. Gioco la mia ultima carta "Io la amo, papà. La amo come non ho mai amato nessuno". Detto questo mi dice che deve parlare con dei clienti e mi saluta. Entro in ufficio e trovo solo Maddie.
"Ehi" mi saluta sorridente
"Ehi" rispondo "Maddie dobbiamo parlare di Jackson" inizio, ma subito vengo interrotto dalla porta che si apre e dall'avvocato che fa il suo ingresso
"Signor Styles, ha il coraggio di presentarsi qui?" domanda sotto lo sguardo confuso di Maddie "Suo padre è stato avvertito ed immagino che lei lo sappia già dato che è mancato per più di mezz'ora in ufficio. Le do una seconda chance perchè confido nelle sue potenzialità ma lei non dovrà mai più rivolgersi a me come questa mattina" dice avvicinandosi lentamente a me "nè lei, nè nessun'altro può permettersi di giudicarmi quindi se lo metta bene in testa e sappia che sono qui per istruirla, se le dico qualcosa è perchè è assolutamente vero." conclude
Rassegnato prendo il mio lavoro e mi siedo.
"Maddie" la chiama, Dio, ora la chiama per soprannome "Stasera c'è quella cena di cui ti parlavo. Ti va di accompagnarmi?" le domanda.
Lei guarda me, la supplico allora con lo sguardo di non accettare ma capta male il mio segnale e distogliendo lo sguardo dal mio acconsente dicendo "A che ora passa da me?"
Ginger🌹
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STARLET 3 - Choose Love [h.s] [COMPLETATO]
FanfictionCONTINUO STARLET2. Wish List "Ho paura poiché è notte, che sia un sogno soltanto troppo seducente e dolce per avere sostanza"