Era tutto così fottutamente giusto.
Avere Harry al mio fianco sembrava improvvisamente la cosa giusta. La soluzione a tutto.
L'avevo baciato, ero stata io. In quel momento ero stata così certa che fosse l'unica cosa buona che avrei potuto fare.
Mi manca ogni singola cosa di lui, mi manca quel noi che si era creato. La nostra complicità e la mancanza di imbarazzo.
"Andiamo a casa?" la sua voce rimbomba nel suo petto sul quale sono poggiata e mi fa aprire di scatto gli occhi.
La sua pelle sa di sole e salsedine, vorrei baciare ogni singolo millimetro di questo corpo. Gli ormoni mi stanno andando in palla."Okay" rispondo alzandomi e aiutandolo a portare le nostre cose alla macchina prima che ce ne andiamo verso casa dei suoi genitori.
Il viaggio verso casa sua è uno dei più belli che ho mai fatto con lui.
I suoi occhi fissano la strada accigliati per la concentrazione. La radio è accesa su una stazione che non conosco ma che sta mettendo un sacco di canzoni che mi ricordano la mia infanzia, quando il mio gemello adorava già la musica e non faceva altro che ascoltare la radio ogni giorno insieme a mio padre, prima che lo trasferissero lontano da noi. Avevamo forse 4 o 5 anni, quello era stato il periodo più felice per la nostra famiglia.Papà lavorava subito fuori dalla città, a venti minuti da casa nostra. La mattina veniva a svegliare me e Tom, facevamo colazione mentre mamma ci preparava lo zainetto e la merenda.
All'uscita dell'asilo lo trovavamo sempre ad aspettarci e spesso ci portava a fare merenda al lago. Non vedendoci tornare mamma lo chiamava e lui la rassicurava. Lei andava di tutte le furie a causa di queste piccole cose che papà non le diceva ma Simon Tailors ha sempre saputo farsi perdonare. Sulla via di casa ci fermavamo da Rosy, la donna che ogni volta che entravamo nel suo negozio mi regalava una rosa dicendomi "questo fiore è il fiore della vita. Tienilo sempre accanto. Insegna un sacco di cose". Poi dava un mazzo di girasoli a mio padre.
Mia mamma lo metteva nel suo vaso preferito non appena arrivavamo a casa e lasciava un bacio sulla guancia di mio padre per fargli capire che lo aveva perdonato.
Vorrei che fosse ancora così.
L'unica cosa che mi rimane di quei tempi è la mia grande passione per le rose. Sono il fiore della vita. Hanno pregi e difetti. Un grande fascino e una grande arma nascosta agli occhi di chi non conosce il mondo."A che pensi?" mi interrompe Harry mettendo una mano sulla mia gamba
"A papà" rispondo "penso a quando eravamo piccoli e lui c'era sempre" sorrido
"È un bel pensiero, vuoi tornare in California? Dico, per qualche tempo" mi domanda
"A volte ci penso, mi manca mamma, Tom... Evangeline" un ultima curva e siamo alla residenza degli Styles
"Potremmo tornarci insieme per un po', magari alla fine dell'anno accademico" suggerisce svoltando verso l'enorme cancello in ferro
"Potrebbe essere un'idea".
***
Casa Styles profuma di arancia e cannella e dal salotto si sente la TV che parla ininterrottamente
"Mia mamma sta guardando il suo telefilm" passiamo dietro al divano e vediamo Anne intenta a seguire la trama mentre mescola qualcosa in una ciotola.
"Mamma siamo a casa" Harry si schiarisce la voce e ci annuncia facendo si che lei si volti di scatto spaventata.
"Oh ragazzi, scusate non vi ho sentiti entrare!" Dice andando a poggiare la ciotola con dentro quello che sembra l'impasto di un dolce.
"Stavo guardando.. beh... il mio programma" ride imbarazzata "Maddie, cara, vuoi restare da noi stasera? Sono ormai le sei" mi invita"Grazie mille ma devo rifiutare, le mie amiche sono a casa che mi aspettano. Sarà per la prossima volta" la ringrazio
"Sicuramente, tesoro. Come va a casa?" mi domanda carezzandomi una guancia con fare materno
"Tutto normale, niente novità" dico cercando di stare sul vago dato che è più di un anno che non ci torno per paura di incontrare suo figlio.
"Ti porto a casa allora..." interviene Harry "così le altre non stanno in pensiero"
"Oh certo, cara." Mi esorta allora Anne "Va pure, sai che puoi venire qui quando vuoi quindi ti aspettiamo. Anche Desmond avrebbe voluto salutarti, ma purtroppo è uscito proprio poco fa per andare in tribunale." Spiega
"Capisco, grazie mille. Ci saranno altre occasioni per vedersi" dico sentendo gli occhi di Harry puntati su di me.
"Andiamo" dice poi "ti mostro una cosa in camera mia e poi ti porto a casa"
"Andate pure ragazzi, io torno alla mia serie" sorride Anne
***
Saliamo velocemente le scale di casa sua e altrettanto velocemente ci dirigiamo verso la sua camera. Arrivati davanti apre in fretta e furia.
"Harry che hai?" Domando mentre entriamo in camera.
Lui chiude la porta dietro di se e gira la chiave.Ok. Ehm... Harry...?!
"Ho che non riesco nemmeno ad immaginare come avrei fatto a vivere senza di te" dice avvicinandosi a me e prendendomi i fianchi per poi dirigermi verso il suo letto matrimoniale "Cazzo, se penso che sei di nuovo vicino a me impazzisco" ride come un pazzo facendo ammattire anche me
Sento il letto dietro le mie gambe. Harry inizia a baciarmi il collo avidamente mentre mi mette una mano dietro la schiena per sorreggermi e appoggia l'altra sul materasso per accompagnare entrambi sul letto.
La sua bocca sale fino a alla mia e ci baciamo. Finalmente ci baciamo davvero. Entrambi consapevoli delle nostre azioni.
Alza la testa sorreggendosi sulle braccia e mi bea della sua visione. I capelli più corti gli ricadono sulla fronte, la collana gli pende dal collo quasi ipnotizzandomi. Le sue braccia sono più forti e muscolose che mai.
"Sei più..." dico incantata toccando con l'indice il suo braccio.
"Sono stato in palestra... e" si sofferma togliendosi la maglia di scatto e facendomi perdere il fiato. Sia benedetta la palestra.
"Ho dei nuovi tatuaggi" conclude mostrandomeli.
Il mio preferito è quello con la chitarra. È semplice ma rappresentativo e lo adoro."Belli..." dico incantata mentre tocco i bordi neri ad uno ad uno sotto il suo sguardo vigile.
"Già, volevo farmi una stellina sul cuore, ma non ero sicuro che saresti stata d'accordo" mormora guardando le mie dita che dopo tanto tempo sfiorano nuovamente la farfalla sull'addome. "Quindi ho solo fatto una croce poco sopra il cuore..."
"Perchè?" dico toccando allora la croce
"Per il nostro piccolo, o piccola..." sussurra cauto osservando la mia espressione che da confusa si fa malinconica.
Era da tempo che mi proibivo di ripensarci ma è inevitabile. Soprattutto adesso.
"E' un pensiero stupendo Harry" sorrido toccandogli la guancia per farlo scendere a baciarmi.
"Tu sei il mio pensiero stupendo" sussurra tra un bacio e l'altro.
Ginger
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STARLET 3 - Choose Love [h.s] [COMPLETATO]
FanfictionCONTINUO STARLET2. Wish List "Ho paura poiché è notte, che sia un sogno soltanto troppo seducente e dolce per avere sostanza"