02:00 pm - aeroporto di Londra - Heathrow
L'arte
Mi sono sempre chiesta come una cosa così strana ma allo stesso tempo bella e pura come essa potesse farmi sentire così incredibilmente bene. Mettiamo in chiaro che per arte intendo senza dubbio anche la fotografia. Ho passato un'intera infanzia ad intrappolare in uno scatto tutto quello che mi circondasse , anche le piccole cose. Mi sorprendeva come una "assurda macchinetta d'acciaio" come la definirebbe mio padre potesse riflettere perfettamente l'immagine dell'esterno che appare ai nostri occhi .
Ho iniziato all'età di 5 anni , ricordo di aver ricevuto per Natale , quell'anno, una Pentax bianca , era abbastanza diffusa in quel periodo anche se oggi è considerata quasi una della macchine fotografiche più antiche. Dopo quel momento ne ho praticamente comprata una ogni anno e ad oggi la mia camera ,quella nella mia nuova casa, ne è piena zeppa. Mi scappa quasi un sorriso al solo pensiero.
Anche il mio attuale lavoro era collegato a quella mia passione. Lavorare per una delle aziende fotografiche più famose dei tempi rendeva la mia persona molto orgogliosa, era sempre stato uno dei miei più grandi sogni, e sapere di avercela fatta dopo i tanti sacrifici e le tante sconfitte mi aiutava ancora di più a godere di quel nuovo traguardo. Avevo fatto tutto da sola, non avevo avuto bisogno dell'aiuto di nessuno e questo faceva si che io fossi ancora più fiera di me stessa.
"Si avvisano i signori passeggeri del volo AA109 diretto a Los Angeles che mancano 15 minuti alla partenza, buona giornata"
Fu la voce dell'hostess che riecheggiava tra le pareti dell'affollato aeroporto di Londra a distrarmi dai miei pensieri. Portai una ciocca dei capelli ondulati dietro l'orecchio e riposi la macchina fotografica che avevo tra le mani , già piena zeppa di foto scattate stesso quel giorno, nel grande borsone che stava già diventando troppo pesante per i miei gusti.
A passo svelto iniziai a camminare già pronta con i miei documenti ed il biglietto del volo. Ci volle un po' prima che potessi prendere posto in aereo , sfortunatamente accanto ad un uomo che era sicuramente sulla quarantina e che puzzava incredibilmente di fumo. I suoi occhi ricaddero su di me quando mi sedetti al suo fianco o meglio sulla scollatura del mio top bianco che cercai subito di coprire con i miei lunghi capelli bruni.
Disgustata cercai di non pensarci , presi le cuffiette bianche che avevo nella tasca posteriore dei miei jeans e senza pensarci due volte poggiai la testa al piccolo oblò cercando di abbandonarmi a quello stato di trance che solo la musica riusciva a regalarmi.
Mentre l'aereo pian piano decollava il mio pensiero venne rivolto ancora una volta a Samantha e Josephine , le mie due migliori amiche nonché coinquiline. Le conobbi 3 anni prima quando andai via da New Orleans buttando alle spalle la mia vecchia vita per trovare casa a Los Angeles ed iniziarne una nuova.
La prima volta che le vidi mi scappò quasi da ridere , erano fuori la nostra attuale casa , a quei tempi in vendita, mentre litigavano per quale sarebbe stata la cosa giusta da fare. Sam credeva che quella sarebbe stata una casa fin troppo grande per due persone mentre per Joss andava più che bene che ci vivessero solo loro due.
Loro avevano già il piacere di conoscersi essendo quasi della stessa zona ,mentre per me era dannatamente tutto così nuovo che non riuscivo nemmeno muovermi sui miei stessi passi.
Dopo qualche giorno passato in Hotel (non tanto accogliente quanto speravo) non potevo più permettermi di aspettare oltre ,quindi cercai di rintracciare le due ragazze per poter riuscire a contrattare. Oggi viviamo insieme e condividiamo quasi tutto , Joss ha appena iniziato i suoi studi alla Stanford University e nel tempo libero lavora in una piccola biblioteca vicino casa ,mentre al contrario io e Sam abbiamo abbandonato gli studi e lavoriamo per guadagnarci da vivere.
Non vedevo assolutamente l'ora di abbracciarle.
Intanto speedy gonzales al mio fianco si era addormentato con la testa poggiata all'indietro sulla poltrona rossa e la bocca quasi aperta, rilasciai un sospiro di sollievo, almeno non mi avrebbe più lanciato nessun'altra occhiatina , odiavo quando qualcuno mi fissava.
Scossi la testa e mi girai puntando lo sguardo fuori dal piccolo oblò , presi a guardare le nuvole che circondavano l'aereo. Mi era sempre piaciuto osservarle , era rilassante.
Rilassante
forse pensandoci avrei dovuto dormire almeno un po' , sarebbe stato sicuramente un lungo viaggio.
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Spazio autrice:Ciao lettori!
Non voglio dilungarmi troppo ma ho la necessità di scrivere e chiarire giusto due cose riguardo questa storia. Parto con il dire che è la primissima storia che scrivo e che spero possiate apprezzare. Ho iniziato circa 4 mesi fa, quindi questo vuol dire che ho già un bel po' di capitoli pronti alla pubblicazione. Sicuramente con il passare di ogni capitolo potrete notare come le cose cambieranno, sia dal punto di vista della storia che dal mio, da come i capitoli tenderanno a diventare sia più lunghi che intriganti (ed anche scritti con maggior attenzione) .Inoltre mi scuso in anticipo per eventuali errori, anche se, ho già letto e riletto ogni singolo capitolo almeno una decina di volte, grazie anche all'aiuto di una mia cara complice. Mi farebbe molto piacere se voi deste a questa storia una possibilità , magari facendomi poi sapere anche cosa ne pensate.
Detto questo, credo di aver terminato quindi ... buona lettura :)
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ATTENZIONE:
QUESTA STORIA È COPERTA DAL COPYRIGHT quindi non potrà essere copiata, né tanto meno preferirei che fosse ripubblicata su qualche altro sito. Per ogni cosa potrete chiedermi tutto quello che volete.
I PERSONAGGI sono reali ma i comportamenti che assumeranno in questa storia e le situazioni che vivranno sono completamente frutto della mia immaginazione.
A presto , e ancora buona lettura xx.
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Wicked // HS
FanfictionEra terribile ma allo stesso tempo affascinante come una persona potesse prosciugarti ogni minima forza, Harry lo faceva ogni volta che mi era vicino. Ero arrivata ad etichettarlo come il buio, come qualcosa di terribilmente oscuro e pauroso. Avevo...