Capitolo 44

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Una settimana passò velocemente e mi sembrò peraltro davvero imperturbabile, nel senso che, fortunatamente nessuna brutta notizia arrivò veloce come un missile pronto a devastare tutto

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Una settimana passò velocemente e mi sembrò peraltro davvero imperturbabile, nel senso che, fortunatamente nessuna brutta notizia arrivò veloce come un missile pronto a devastare tutto. Ma nonostante ciò Harry non la smetteva di preoccuparsi per ogni singola piccolezza , molto probabilmente ancora scosso della tensione in cui avevamo vissuto fino a pochi giorni prima. O forse perché credeva che tutto quella tranquillità fosse solo la quiete prima della tempesta. Ma era pur sempre una mia supposizione, lui preferiva non parlarmene , ed io mi limitavo solo ed esclusivamente a decifrare i suoi sguardi. A volte era anche motivo dei nostri litigi, proprio come era successo la notte prima, ed io ero orrendamente testarda, fino a quando uno dei due non avrebbe fatto il primo passo. Dovevo ancora imparare bene a convivere con la sua estrema riservatezza, dato che non mi parlava quasi di nulla.

Avevamo entrambi ripreso a lavorare , soprattutto per la mia gioia, ed anche se il tempo da passare assieme si era drasticamente ridotto, riuscivamo sempre a trovare dei piccoli momenti da dedicare solo a noi stessi. Vivere insieme non ci era risultato poi così tanto strano e complicato, ognuno aveva a disposizione la propria intimità, quando serviva, anche se la maggior parte delle volte preferivamo condividere anche quella. Eravamo strani, o forse era strano che stessimo finalmente iniziando a realizzare di essere una coppia, se volevamo definirci così. L'unica cosa che era cambiata, era come Harry si sentisse libero nel baciarmi e portarmi a letto quando gli pareva, senza sentirsi limitato da qualcosa o qualcuno. Certo, vivere con le mie migliori amiche mi mancava tantissimo , ma la mia routine era così bella in quel momento , che se avessi dovuto scegliere, avrei sicuramente faticato nel rifiutare il gustoso buongiorno e l'altrettanto gustosa buonanotte che Harry mi regalava ogni giorno.

"Non dirmi che sei ancora arrabbiata con me" la sua voce appena sveglia ed impastata dal sonno annebbiò i miei pensieri. Era fermo, con la spalla poggiata allo stipite della porta e le braccia perfettamente incrociate. A petto nudo era ancora più bello, come si faceva a non amarlo?

Abbassai lo sguardo, evitando di guardarlo troppo a lungo "cosa te lo fa pensare?" dissi solo, continuando a leggere il giornale che era tra le mie mani seppur le parole mi apparissero sfocate, la sua presenza mi mandava davvero in tilt.

Harry si fece avanti, dritto verso la mia direzione. D'istinto cercai di fare un passo indietro, ma il mio sedere era già schiacciato contro il ripiano della cucina, quindi bloccai immediatamente i miei movimenti "non hai preparato il mio caffè come fai praticamente ogni mattina da quando vivi in questa casa" iniziò, prendendo il giornale tra le sua mani , prima di ripiegarlo e buttarlo sul bancone che era alle mie spalle "e non mi hai dato il tuo solito buongiorno" ammiccò, poggiando le sue mani sui miei fianchi ed allargando abbastanza le gambe per far in modo che fossi tra esse.

Sbuffai, tenendo le braccia strette al petto per evitare di toccarlo, non dovevo assolutamente cadere in tentazione "questa mattina non ne avevo voglia, hai delle mani Harry, fattelo da solo il caffè" alzai gli occhi al cielo, voltandomi per prendere un sorso del mio cappuccino.

Wicked // HSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora