Capitolo 29

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HARRY'S POV

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HARRY'S POV

I miei pugni furono serrati in contemporanea con la mia mascella , la voglia di prenderlo a calci in culo stava aumentando ogni secondo sempre di più e lo stronzo al suo fianco che intanto se la rideva con le braccia incrociate al petto non mi aiutava a smorzare questa mia contorta fantasia.

"Che cazzo ci fai qui?" ringhiai incazzato nero, le persone intorno a noi smisero immediatamente di fare ciò che li stava tenendo impegnati poco prima, restarono al loro posto come se fossero dei cani da guardia.

"Non essere sempre così antipatico, sono venuto a farti visita. Non ne sei felice?" rise sfacciato, la sigaretta che aveva alle labbra diventò più piccola dopo aver aspirato un bel po' di nicotina "e poi ho saputo che tu e Lewis avete già il piacere di conoscervi, questo si che è divertente"

Non mi sarei mai aspettato che quel bastardo figlio di papà potesse fare un lavoro tanto sporco, le cose mi stavano man mano ritornando più chiare. Con queste anche i miei problemi aumentarono improvvisamente, le immagini del suo braccio stretto attorno alle spalle di Allison si fecero strada nella mia testa. L'unica cosa che in quel momento volevo era che tutto quello non stesse realmente succedendo , che fosse soltanto un incubo di cui poi mi sarei dimenticato.

"Vi voglio entrambi lontani da qui, ora"cercai di rimanere il più calmo possibile, non tolleravo tutta quella merda nemmeno un po'.

"Vuoi già mandarci via?" le parole furono buttate fuori come se fossero veleno. I suoi occhi erano puntati solo su di me, sapevo stesse evitando volontariamente il resto dei ragazzi, gli stessi con cui qualche anno prima aveva passato la maggior parte del suo inutile tempo.

"Non sei più degno di camminare nel mio territorio" sputai imbestialito.Ero stato pugnalato alle spalle e umiliato oscenamente da una delle persone che ritenevo tra le migliori.

"Nel tuo territorio?" alzò un sopracciglio come se fosse sconvolto dalle parole che avevano appena lasciato la mia bocca. Quella non era più casa sua, non lo era mai stata.

L'agitazione dei miei uomini era tanta, riuscivo a sentire la loro tensione anche ad una notevole distanza ,ma non erano loro quelli a doversi preoccupare "volevi che questo posto marcisse? Credevi che senza di te non saremmo riusciti ad andare avanti?" questa volta risi, talmente tanto che potetti sentire il suo nervosismo aumentare, lo stronzo al suo fianco aveva il suo sguardo fisso sui quattro pitbull che erano legati a qualche metro di distanza, ero sicuro che li spaventassero a morte.

"Belli, vero?" questa volta evitai Anderson posando i miei occhi sulla figura che era al suo fianco, quest'ultimo mi guardò dubbioso non capendo a cosa mi stessi riferendo,prenderlo un po' per il culo non avrebbe fatto male a nessuno "sono stati addestrati alla perfezione, sai perché stanno ringhiando in questo momento?" mi fermai aspettando una sua reazione, ma lui rimase impassibile "riescono a percepire chi non è di casa, un po' come voi. Posso ordinare di liberarli in ogni momento, mi ritornano molto utili quando non ho intenzione di sporcarmi le mani" lui deglutì prima di far scattare i suoi occhi chiusi in due fessure su di me.

Wicked // HSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora