Una settima dopo
01:00 pm-ufficio di Allison.
La settimana era praticamente volata, c'era stato un fluente via vai all'interno del mio ufficio e quello del mio capo, tutti coloro che stavano collaborando per la mostra fotografica erano preoccupati ed in ansia per i risultati del loro lavoro. Avevo perfino visto un'Oliver stanco che tornava a casa alle tre del mattino e che si presentava in ufficio alle otto per continuare il lavoro che aveva lasciato in sospeso la notte prima. Era quasi tutto pronto a dir la verità , la data era stata stabilita per il 30 maggio ovvero da due giorni a questa parte , avevamo scelto la location che era un locale non troppo grande che sarebbe poi stato allestito per l'evento, ci eravamo messi d'accordo con un paio di musicisti che avrebbero fatto da sottofondo con la loro musica tranquilla e delicata, dei camerieri che avrebbero servito agli invitati del delizioso champagne e dei prelibati stuzzichini preparati da una delle cuoche preferite di Oliver e ,per finire in bellezza, le foto che sarebbero state esposte erano tutte pronte per lasciare tutti a bocca aperta.
Di mie foto ce n'erano 5 ed erano le più belle tra tutte quelle che avevo scattato per il lavoro che mi era stato incaricato di fare per la mostra . Non le consideravo poche, anzi era un grande passo per me dato che ero l'unica insieme a James , un altro assistente fidato di Oliver, ad avere una piccola parte della mostra fotografica dedicata a se. Lo consideravo quasi come un traguardo , avevo notato che ultimamente Oliver si stava fidando di me più di quanto lui volesse dare a vedere. Lavoravo in quel posto da ben due anni, ci avevo messo piede subito dopo i miei primi due mesi a Los Angeles ed avevo lavorato sodo sin dall'inizio forse perché lo facevo per passione o forse perché non volevo deludere nessuno inclusa me stessa , probabilmente un po' per entrambe le cose ma ci avevo sempre messo un po' del mio cuore in ogni singola cosa che facevo. Avevo saputo da delle voci che circolavano sul posto di lavoro che ci sarebbero state tantissime persone importanti, iniziando dai grandi critici proseguendo alle persone più raffinate ed eleganti di Los Angeles e terminando con i migliori giornalisti conosciuti tra cui anche il Signor Hill.
Il fatto che le mie foto fossero esposte a così tanta gente importante mi turbava un po' ma nonostante questo cercavo lo stesso di rimanere fedele a me stessa. Inoltre un'altra cosa che mi spaventava era la presenza di Harry, sapevo che avrebbe sfilato al fianco del suo meraviglioso capo ed anche se questo era un grande onore per Oliver a me la cosa invece non entusiasmava come avrebbe dovuto. Dopo il giorno in cui l'avevo colto ad avere rapporti molto intimi con un'altra ragazza non l'avevo più smesso di pensare contradicendo le mie stesse parole e promesse. Mi aveva mandato qualche messaggio durante la settimana , messaggi a cui però io non avevo dato una risposta. A volte sembrava essere molto insistente , a dir la verità lui lo era sempre ma dopo qualche giorno sembrava essersi accorto della mia non curanza nei suoi confronti e come infatti smise di infastidirmi. Avevo raccontato tutto a Sam e Joss, non volevo che l'accaduto dell'ultima volta si riformulasse ed erano state molto brave a consigliarmi sul come dovermi comportare, in realtà loro sapevano sempre cosa fare.
Un'altra cosa esaltante era l'uscita dell'articolo che il signor Hill aveva scritto su di me. Era perfetto e curato in ogni minimo dettaglio , mi aveva perfino dedicato due pagine intere. Oliver fu molto orgoglioso di me dopo averlo letto e lo stesso fu per mia nonna e mio fratello che mi chiamarono subito dopo che la fonte di giornale arrivò anche in New Orleans. Sam e Joss invece continuavano a prendermi in giro sul fatto che stessi diventando una grande donna, e stesso quella sera mi trascinarono in un locale poco fuori Los Angeles. Mi lasciai andare un po' troppo e finimmo per essere così tanto ubriache che fummo costrette a fermarci per una sera in un hotel che si trovava vicino al bar dove avevamo passato la serata, perché nessuna delle tre era in grado di guidare.
"E' aperto!" urlai quando un'insistente bussare alla porta arrivò alle mie orecchie. O era Oliver che,sotto stress, mi aveva trovato qualche altro lavoro da fare o qualcuno che voleva avere il mio parere su quello che stesse per sbrigare. Era capitato spesso, nell'ultimo periodo, che qualche dipendente avesse bussato alla porta del mio ufficio per essere aiutato in qualcosa. Ed a me non poteva fare altro che piacere, il fatto che mi vedessero come una fonte di supporto.
STAI LEGGENDO
Wicked // HS
FanfictionEra terribile ma allo stesso tempo affascinante come una persona potesse prosciugarti ogni minima forza, Harry lo faceva ogni volta che mi era vicino. Ero arrivata ad etichettarlo come il buio, come qualcosa di terribilmente oscuro e pauroso. Avevo...