Capitolo 3

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01:10 pm- ufficio di Allison

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01:10 pm- ufficio di Allison.

Quel giorno arrivai in orario, forse anche in anticipo a dir la verità. Avevo già fatto gran parte del lavoro che mi era stato assegnato da Oliver ed avevo scelto le foto che sarebbero state usate per il giornale settimanale. Non ne erano tante, giusto le quattro che mi avevano lasciato un grande e bel ricordo di Londra.
Una di queste era la mia preferita in assoluto, era stata scattata allo sky garden , mentre ero a visitare quello straordinario posto. Ritraeva una donna con la sua bambina di 4 anni , erano entrambe di spalle mentre guardavano verso il basso e si abbracciavano come se non volessero perdere altro tempo. Anche lo sfondo della foto era mozzafiato, si poteva vedeva il Tamigi , il Tower Bridge e diversi grattacieli che sembravano formiche rispetto all'altezza in cui ci trovavamo. Davvero qualcosa di cui ne valesse la pena.

Ci ero già stata a Londra in realtà, ci andai con i miei genitori qualche anno prima che cambiasse tutto. Ricordo che in quella settimana di vacanza mi sentivo una piccola turista impaziente di scoprire cose nuove, ero davvero una bambina felice che sorrideva quasi tutto il tempo. Essere stata lì dopo tanto tempo e da sola mi aveva fatto sentire in un modo davvero strano. Avevo bei ricordi di quella città e mi ero preoccupata di visitare tutto quello che avevo già visitato qualche anno prima. Forse era anche per questo che avevo scelto ed etichettato la foto della mamma con la sua bambina come la mia preferita, in ogni foto che scattavo c'era sempre qualcosa che mi riguardava o che semplicemente rispecchiava quello che provavo, e in qualche modo quella mi faceva ricordare i bei momenti trascorsi con la mia famiglia.

Un leggero bussare alla porta mi fece ritornare alla realtà, alzai lo sguardo e feci uscire dalla mia bocca un leggero "avanti" prima di prendere un sorso del caffè ,che ormai era diventato freddo, riposto sulla scrivania.

"Signorina Smith , il signor Woody la sta aspettando nel suo ufficio. Mi ha chiesto di dirle di portare con lei le sue foto ed anche quei documenti che le ha consegnato questa mattina" disse Isabel tutto d'un fiato , le regalai un piccolo sorriso e le dissi "grazie" prima che potesse uscire dall'ufficio.

Isabel era la mia 'segretaria', in realtà non mi piaceva chiamarla tale, era solo una ragazza che mi aiutava con le faccende che svolgevo abitualmente in quel posto. Di solito mi organizzava quello che avrei dovuto fare durante la giornata e per quanto lo trovassi comodo non sarei mai ceduta al pensiero che mi servisse una ragazza che mi venisse a chiamare in ufficio o che mi comunicasse cosa avrei dovuto fare l'ora successiva. Ci sarei riuscita anche da sola ,ma come al solito fu Oliver a scegliere per me.

Mi alzai dalla comoda sedia girevole e mi avviai al terzo piano prendendo, questa volta, l'ascensore. Non incontrai nessun volto familiare durante il tragitto , evidentemente erano tutti super indaffarati a causa della mostra di foto che stavamo progettando da ormai tre mesi. Era una delle cose più importanti per Oliver ed anche io stavo collaborando per far si che tutto andasse per il verso giusto.

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