Capitolo 17

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"Allison?" mi voltai lentamente , spalancando subito dopo i miei occhi dallo stupore.

Un nodo in gola iniziò velocemente a farsi sentire, proprio come i battiti del cuore che ad ogni secondo aumentavano a dismisura. Era tutto ciò che stavo cercando di evitare.

"Dio mio sei cambiata parecchio" feci un passo indietro quando lui cercò di avvicinarsi.

Mi voltai verso mio fratello con uno sguardo supplichevole "andiamo via, ti prego" gli sussurrai prima di ricevere un leggero cenno di testa da quest'ultimo.

"'No! Aspetta" il ragazzo che era dinanzi a me cercò di fermarmi.

"Cameron lasciami, dannazione" strattonai la sua presa stretta attorno al mio braccio, un enorme cipiglio comparve sul suo volto.

"Ti ho cercata dappertutto" mormorò. I suoi occhi sembravano quasi che volessero chiedermi scusa.

"E perché? Per venire a ricordarmi ancora ciò che è successo tra noi due l'ultima volta?" stavo letteralmente per impazzire.

"Ho tantissime cose da raccontarti" mi guardò ancora, ed io ,da perfetta codarda, non seppi reggere il suo sguardo.

"Io invece non ho nulla da dirti" tremai, lasciando che le mie ginocchia diventassero gelatina.

"Allora ascoltami solo, non chiedo altro" i suoi occhi disperati mi fecero deglutire a fatica, era dispiaciuto?

"Non riesco a capire se tu stia facendo sul serio o meno" mormorai scuotendo la testa "come diavolo puoi chiedermi una cosa del genere?" questa volta urlai, richiamando l'attenzione di alcuni passanti. Che andassero a farsi fottere anche loro.

"Non è come credi, tutto quello che è successo. C'è una spiegazione a tutto" balbettò cercando di farmi calmare.

"Me lo hai detto anche l'ultima volta! Quando ti ho beccato a letto con una delle mie più care amiche!" respirai affannosamente "Fosse solo questo il problema" risi nervosa "perché tu sai benissimo che non mi riferisco solo a questo, vero?" questa volta lo guardai, lasciando che i miei occhi diventassero più lucidi del solito.

Lo vidi guardarsi attorno per poi fermare lo sguardo ai suoi piedi "sono cambiato, se solo ripenso a quanto sono stato fottutamente stupido, io... io " lasciò la frase in sospeso. Portò poi le mani in tasca, scacciando contemporaneamente con il piede destro uno dei sassolini che ci circondavano.

"Sei cambiato? Oh si, scusami" lo presi in giro ridendo.

"Ti ho solo chiesto di ascoltare quello che ho da dirti" mormorò ancora, questa volta con voce più roca.

In risposta scossi ancora una volta la testa "non ho bisogno di qualcun altro che mi racconti di quanto cazzo io sia stata ingenua a crederti ed a fidarmi"

"Sei sempre stata perfetta, ero io quello sbagliato" mi voltai per non guardarlo negli occhi.

"Ti rendi conto di ciò che hai fatto? Non è una cosa da niente, Cameron!" strillai, il mio petto faceva su e giù a causa dell'affanno. Rivedere Cameron non rientrava nei miei schemi, onestamente speravo che anche lui fosse andato via da questa città per ricominciare una nuova vita da qualche altra parte, ma poi mi ricordai di quanto fosse importante per lui comprare casa in un posto non molto lontano da quella dei suoi genitori. Sua mamma non stava molto bene , era malata da un po' di tempo e al contrario del figlio la ricordavo come una delle donne più gentili e forti di questo mondo.

Wicked // HSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora