Capitolo 25

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Ps: leggete lo spazio autrice a fine capitolo. Buona lettura :)
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"Hai di nuovo fatto baldorie ieri?" Oliver scrutò la mia espressione stanca non appena entrai nel suo ufficio

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"Hai di nuovo fatto baldorie ieri?" Oliver scrutò la mia espressione stanca non appena entrai nel suo ufficio.

"Non proprio" gli raccontai una mezza verità. Posai il programma della giornata sulla sua scrivania prima di guardarlo.

Il weekend era passato piuttosto in fretta. Io e le ragazze avevamo trascorso tutto il sabato pomeriggio in giro a fare shopping , avevamo mangiato in un ristorante vicino Malibù e la mia profonda collera aveva fatto sì che Sam mi rivolgesse finalmente la parola. Avevo raccontato alle ragazze tutto quello che fosse successo a casa di Harry, non omettendo questa volta niente. Avevo raccontato ad entrambe anche del bruto Anderson e nonostante fossero ,a differenza mia, entrambe di Los Angeles sin dalla nascita ,nessuna delle due aveva saputo dirmi nulla di più sul suo conto. C'era qualcosa che continuava ad invogliarmi nel voler sapere di più, magari il forte sospetto o il forte dubbio che provavo nei confronti di Harry.

Domenica, invece, ce ne siamo state tutta la giornata a casa, stravaccate sul divano a guardare film tediosi e a fumare una quantità industriale di sigarette fino a quando a Sam non era venuta in mente una delle sue solite idee. Con indifferenza mi ero lasciata trascinare in un cinema poco distante da casa nostra, trascorrendo poi il resto della serata a scherzare e a ridere in un bar a Beverly Hills.

"Ho seriamente bisogno di te oggi, quindi smettila di sbadigliare ogni tre secondi e concentrati sul da fare" mi riprese Oliver facendomi schioccare due dita dinanzi agli occhi.

Alzai gli occhi al cielo infastidita "ho bisogno del mio caffè" mi feci piccola sulla poltrona chiudendo gli occhi per una quantità di tempo indeterminata.

"Chiedi ad Isabel di portartelo, viene pagata per questo" non mi guardò quando lo disse, aveva gli occhi bassi sul suo computer ed un bicchiere di tequila tra le mani.

"Non dovresti bere nelle ore lavorative" dissi e sorrisi quando mi guardò attentamente.

"E tu dovresti parlare di meno e lavorare di più" sorrise a sua volta alzando il bicchiere verso di me prima di portarselo alla bocca, ridacchiai al suo gesto.

"Allora, quando arrivano queste modelle?" accavallai le gambe prendendo una rivista tra le mani. Non era il primo shooting che facevo, ma nessuno dei precedenti era stato tanto importante quanto lo sarebbe stato questo.

"Tra una ventina di minuti" si lasciò sfuggire uno sbuffo e poi ,sempre continuando a tenere lo sguardo fisso sulle sue email, iniziò di nuovo a parlare "siamo stati invitati alla cena di beneficenza organizzata da Christopher"

"Eh?" lo guardai sperando di aver capito male, il mio stomaco si contorse quando l'immagine di Harry mi comparve avanti agli occhi.

Wicked // HSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora