Capitolo 38

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"Scusami, cane da guardia

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"Scusami, cane da guardia. Puoi spingere un po' di più il piede sull'acceleratore? Ho una certa fretta di fare compere" Sam portò alla bocca un alto pezzetto di graffa. Quella mattina si era svegliata abbastanza tardi, e anche più nervosa del giorno prima. Ormai era usuale, perfino i ragazzi se ne stavano abituando. E inoltre non aveva avuto intenzione di perdere altro tempo a casa, costringendo anche me e Joss a sbrigarci . Aveva portato con sé la sua colazione, anche se Will le aveva rigorosamente detto che non poteva sfamare il suo stomaco stesso in macchina.

L'uomo che poco prima si era presentato come Leonardo sospirò "signorina Cooper, c'è traffico, non vede?" disse, cercando di essere sempre il più cordiale possibile. Aveva un piacevole accento italiano, mi piaceva ascoltarlo parlare.

Stranamente Harry aveva lasciato che fosse l'unico ad accompagnarci , ma si era comunque assicurato più di una volta che l'uomo avesse capito cosa dover fare e come doversi comportare. Gli aveva raccomandando un montone di cose , e non si era nemmeno preoccupato di sembrare gentile. Odiavo vederlo trattare in quel modo persone che non facevano altro che assecondare tutto ciò che lui dicesse, la maggior parte delle volte mi capitava anche di dispiacermi al posto suo.

Non mi aveva più rivolto la parola dopo la discussione che c'era stata il pomeriggio prima, si era più che altro limitato a lanciarmi di tanto in tanto qualche occhiataccia. Non mi interessava, anche se sapevo che al più presto avrei dovuto parlargli. Ma avevo capito che ,per quanto la sua improvvisa indifferenza potesse preoccuparmi , non potevo dannarmi ogni volta che qualcosa andava storto.

"Non mi interessa, Leopoldo. Dovresti obbedire ai comandi" ridacchiò la bionda, scuotendo entrambe le mani per liberarsi dai residui di zucchero. Joss al suo fianco tenne gli occhi fermi sul suo cellulare. Ormai ci aveva rinunciato, tenere Sam sotto controllo non era abbastanza facile.

Io posai nuovamente lo sguardo al di fuori dell'auto, sbuffando scocciata "Samantha, smettila di fare la spiritosa" la ripresi, guardando le altre auto correre al nostro fianco. Quando il suo nome completo scivolava via dalle mie labbra, sapeva stessi facendo sul serio.

"Miss, il mio nome è Leonardo, non Leopoldo. E sono il vostro autista, non il vostro maggiordomo" rispose l'uomo a tono, ammorbidendo la sua voce a fine frase.

Sghignazzai alla replica dell'italiano, sentendo Sam borbottare qualcosa sottovoce. Almeno era servito a farla tacere , ed in quel momento lo ringraziai mentalmente. Erano poche le persone che riuscivano a zittirla, o meglio i rimproveri che la mettevano a tacere. Perfino Will faceva fatica a tenerla a bada.

Conoscere Leonardo mi incuriosiva, magari avrei potuto farmi scappare qualche piccola domanda per poter dare inizio ad una vera e propria conversazione , mentre lui era ancora alla guida ed i suoi occhi ancora puntati attenti sulla strada. Ma sapevo che non ci sarebbe stata abbastanza confidenza da parte sua , Harry si era preoccupato anche di questo.

Però, avevo intuito fosse un uomo abbastanza radioso, nonostante cercasse in tutti modi di far apparire nel suo aspetto strane sfumature cupe e misteriose. D'altronde, Stephen mi aveva anche detto che era una caratteristica del loro lavoro, se così volevamo chiamarlo. Avere un carattere abbastanza duro e scontroso sembrava dare loro il giusto coraggio e la giusta fermezza per affrontare qualunque tipo di cosa.

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