Capitolo 40

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Only the dead have seen the end of war

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Only the dead have seen the end of war. -

La fortuna non aveva mai giocato a mio favore, e a me veniva da ridere, essendo sempre stata una merda nei miei confronti. Ma, probabilmente, se qualcosa , o in quel caso qualcuno, mi aveva condotta in quella stanza, doveva senza alcun dubbio esserci un motivo valido. L'unico vero problema era che per quella sera dovevo essere Beatrice, non Allison. Per tutti, nessuno escluso, ero la stronza italiana che si svagava stando a braccetto con Lucifero. E, a quanto pareva, nemmeno la finta straniera che era in me aveva saputo gestire in maniera efficace la fermezza che possedevo nel prendere decisioni del cazzo.

L'uomo avanti a me sapeva di uno sporco vecchio fraudolento, mi bastò capirlo dal modo in cui i suoi occhi cercavano insistentemente di trarmi all'inganno. Potevo essere in pericolo, oppure no, magari era solo immaginazione. Ma dovevo mentire, proprio come Harry mi aveva detto di fare. Oh Harry, se solo avesse saputo. Mi dispiaceva, ma non potevo rimanere lì al suo fianco, mentre la sua russa preferita continuava a prendersi gioco di me, raccontando agli invitati vigili delle loro innumerevoli avventure sessuali. Non ero brava in questo, non ero mai stata brava a sopportare, incassare e mandare giù. O almeno, non mi stava più bene da quando avevo conosciuto quel bastardo di Harry.

Fingermi sicura era il passo migliore da compiere. Spesso , in situazioni come quella che mi si era parata dinanzi, le povere impaurite non avevano via di scampo. E nonostante stessi fremendo dalla voglia di scappare via, dovevo stare attenta e studiare bene le prossime mosse. D'altronde, se ero finita veramente in trappola, lo avrei capito dall'iniziativa del vecchio.

"E lei chi è?" recitai efficiente, mi feci avanti e sistemai meglio la scollatura del vestito nero.

L'uomo guizzò gli occhi sulle mie mani, abbozzando un sorriso malpensante. Il mio volto attirò la sua attenzione , e quasi come un ghepardo pronto ad afferrare la propria preda, si fece avanti porgendomi una sua mano. "potrei essere un uomo qualsiasi, cara. A lei cosa importa? Sa, solitamente sono abituato a presentarmi ad inizio conversazione, prima ancora che l'altra persona inizi a sproloquiare . Ma attualmente voglio che accada il contrario, lei è d'accordo?" mi fece accomodare su uno sgabello poco distante. Mollò la mia mano, che, ancora rigida , si allontanò dalla sua pelle callosa. Fece marcia indietro, prima di posare sul bancone in marmo due calici di cristallo "preferisce del whisky, o del rum?" mi porse uno sguardo fugace, poi si voltò nuovamente.

Accennai un sorriso, piegando il volto di lato "del rum, ovviamente. Senza offesa signor... signore, ma confido poca fiducia nel whisky, soprattutto se ad offrirmene un bicchiere è un brillante ignoto come lei" spiegai, soddisfatta.

L'uomo ridacchiò , e a me parve di averlo già in qualche modo conosciuto "allora facciamo che, a fine conversazione, se si sentirà un po' più confidente, berrà un bicchiere di whisky con me"

"Affare fatto" pressai le labbra, attendendo che il liquore mi fosse versato "d'altro canto, preferisco restarmene qui, anche se dovrò quasi certamente giocare all'indovina chi con lei, che restare in quella gabbia di matti" spiegai, indicando con un dito il portone poco distante. Inoltre, credevo di pensare davvero a quelle parole.

Wicked // HSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora