Capitolo 28

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Il corpo intorpidito e la testa sepolta tra i cuscini, avrei voluto rimanere a letto per tutto il resto della giornata, ma l'immagine di Oliver sembrava placare ogni mio desiderio. Il forte dolore alle tempie non era poi così tanto d'aiuto, se prima i miei tentativi di alzarmi erano minimi ,ora invece erano svaniti del tutto. Cercai di stiracchiare braccia e gambe contemporaneamente assumendo una strana posizione prima di alzare lentamente il busto dal letto. La testa mi stava letteralmente scoppiando ed i forti crampi allo stomaco stavano soltanto peggiorando la situazione. Nonostante non ne avessi le forze cercai lo stesso di mantenermi dritta quando i miei piedi toccarono il parquet freddo della mia camera.

Feci saettare lo sguardo a destra e sinistra, i pochi raggi del sole che entravano dalla finestra semi aperta davano alla stanza una forte luminosità ed anche un certo fastidio ai miei occhi ancora addormentati. Abbozzai un sorriso quando un particolare risaltò sotto al mio sguardo attento. Nonostante la sera prima gli avessi rassicurato di star bene , Harry aveva voluto ad ogni costo che io tenessi la sua giacca per potermi mantenere più calda. Era un gesto che avevo apprezzato molto.

Non ero riuscita a fargli uscire dalla bocca alcuna parola sulla sua vita, anche se sentivo quasi la necessità di sapere cosa mi nascondesse o cos'era che secondo lui mi avrebbe portata a scappare dalla persona che era. Alla fine avevo ceduto, avevo lasciato che lui vincesse questa battaglia ancora una volta. Succedeva sempre quando ero con lui, non facevo altro che perdere, perdere ogni volta un briciolo di me stessa e del mio cazzo di orgoglio. Non mi dava più fastidio, nulla quando ero con lui mi faceva sentire come se non dovessi essere lì in quel momento.

E mi aveva baciata ancora, lo aveva fatto anche dopo aver fermato la sua auto avanti al vialetto di casa mia. Ci avevo quasi preso gusto, forse un pochino anche lui. Le sue labbra erano morbide, amavo quando tendeva ad avvolgerle attorno alle mie. Il mio cuore ieri sera aveva battuto più forte del solito e mi era piaciuto tantissimo. Come avevo presupposto, la discussione che avevamo avuto poco prima era stata completamente dimenticata da entrambi, e questo non riuscivo a capire se potesse essere un bene o meno.

"Terra chiama Allison!!" Sam gridò alle mie spalle, quando scossi la testa mia accorsi di essere in cucina. Non mi ero nemmeno resa conto di aver camminato per arrivarci.

"Scusami" mormorai con la voce impastata dal sonno. Mi sedetti al fianco di Joss che ,con la testa accasciata sui libri, sembrava essere in un mondo tutto suo.

"Sei pallida, stai bene?" Sam posò una mano sotto al mio mento facendo in modo che la mia testa fosse alzata nella sua direzione.

"Non proprio" mi lamentai , lei si accigliò "ho solo bisogno di qualcosa per il mal di testa e starò bene" la tranquillizzai.

Lei annuì "devi prima mangiare qualcosa"

Le feci cenno con la testa come per farle capire che ne fossi consapevole ,poi mi abbassai per poter prendere il piccolo Tate tra le braccia. Il cucciolo leccò la mia guancia prima di accoccolarsi sulle mie gambe.

"Cosa stai studiando?" chiesi a Joss che sembrò disperarsi più del solito, nel frattempo riempii un bicchiere con del succo al gusto tropicale.

"Ho un test da fare questa mattina e sto letteralmente entrando nel panico" sviò la mia domanda portando entrambe le mani tra i suoi capelli e tirandoli di poco.

Poggiai una mano sulle sua spalla "hei.." lei mi guardò sospirando pesantemente. Non era la prima volte che aveva attacchi di panico a causa di qualche esame che avrebbe dovuto dare "sei tra le migliori, non dovresti preoccuparti nemmeno un po' "

Wicked // HSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora