Era terribile ma allo stesso tempo affascinante come una persona potesse prosciugarti ogni minima forza, Harry lo faceva ogni volta che mi era vicino. Ero arrivata ad etichettarlo come il buio, come qualcosa di terribilmente oscuro e pauroso. Avevo...
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Disprezzo, lo sguardo di Harry perso nel vuoto era colpo di odio ed amarezza. Ed io mi sentivo inerme, non avevo nessun tipo di potere che mi permettesse di mettere tutto a posto con un solo schiocco di dita. Era stata divertente l'atmosfera fino a quel momento, avevamo riso abbastanza , e per la prima volta l'avevamo fatto tutti insieme. Ma qualcuno voleva avvertirci del fatto che non era quella la nostra normalità, che , in fondo, essere felici e spensierati non era per noi, ma un lusso riservato ad altri. Quella notizia di ultima ora aveva un po' portato l'angoscia tra noi, e difronte ad una situazione del genere non c'era un granché da poter fare. Non avevo realmente compreso la gravità dell'accaduto, e in fondo forse Harry aveva ragione, si stava andando un po' troppo oltre. Ma io sapevo che, nella parte più remota del mio animo, quei sei ragazzi che erano difronte ai miei occhi, adesso spenti dalla tristezza, non erano i veri cattivi della storia. Erano i cattivi buoni, se proprio c'era da etichettarli. Ovviamente la mia non era una giustificazione a ciò che facessero, la mafia era sempre stata una terribile problema, che andava combattuto proprio come lo Stato stava facendo. Ma , d'altra parte, sapevo che loro ne fossero consapevoli e che un giorno , magari non troppo lontano, decidessero di abbandonarsi a tutta quella cattiveria e di ritornare ad una vita fatta di sacrifici e fatica.
Cosa li stesse sconvolgendo in quel momento non era facile da capire, tanto meno era facile capire cosa li spingesse a continuare a vivere quella vita dannata, o capire cosa li avesse portati a trascinare anche me cosi tanto in basso, quasi da toccare il fondo. E mi sentivo più sporca di loro, mi sentivo come se fossi la colpevole , anche se non di primo grado, di quella terribile ed oscena condizione che portava migliaia e migliaia di cittadini a rabbrividire di fronte alla morte di coloro che facevano di tutto purché la giustizia vincesse. Giustizia, che parola strana. Iustus dal latino significava proprio giusto, volontà di riconoscere e rispettare i diritti altrui. Diritti che venivano però inviolati quando si parlava di criminalità, di fare del male con lo scopo di poter ricevere il proprio bene.
"E adesso?" parlò George terrorizzato. Aveva paura , ed era allo stesso tempo sconvolto e meravigliato da qualcosa. I suoi occhi continuarono a fissare la tv, adesso spenta, quasi come se cercasse qualche spiegazione, qualche appiglio a cui potersi reggere.
Will intervenne immediatamente "adesso siamo nella merda più totale" disse, rivolgendo il suo sguardo verso Harry, ancora seduto nella stessa posizione di poco prima, con lo sguardo rivolto verso un punto fisso nella stanza.
"Cazzo Harry dì qualcosa" sbraitò ancora Rakim "sono morti 15 fottuti politici d'America, alcuni tra i più importanti. Non siamo noi i colpevoli di questo massacro e questo vuol dire solo una cosa" fece sbattere entrambe le mani sul tavolino in vetro, il quale vibrò al contatto "ce l'hanno con tutti adesso, non conta più nessun tipo di accordo. Non possiamo fidarci nemmeno più della nostra ombra o finiremo dietro delle fottute sbarre nel giro di pochi giorni"
Sam sussultò , facendosi ancora più vicina al mio corpo. Non osammo aprire bocca, nessuna delle tre, non sarebbe servito. In quel momento i ragazzi non avevano realmente bisogno di qualcuno che mandasse ancora di più la loro pazienza al limite. Ma c'era bisogno di riflettere, di stare attenti e di organizzare le proprie idee come si deve. Lo Stato era davvero agguerrito e questo significava che , se realmente aveva intenzione di tutelare il proprio patrimonio, avrebbe spedito truppe e truppe in giro per l'America al fine di ripulire il proprio continente da persone che potevano solo causare danni.
