10. "E' arrivata la tua amichetta"

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"Cazzo" fu la prima parola che disse Camila quando si svegliò. La sua testa scoppiava dal dolore. Si portò una mano sulle tempie ed iniziò a massaggiarle. Sentì qualcuno muoversi alle spalle. Si girò e vide Dinah nel suo letto. 

"Dinah!" urlò verso la ragazza. "Che cazzo ci fai nel mio letto?" urlò spaventata, cercava di ricordarsi qualche cosa della serata pretendete, ma non ci riusciva. La sua amica si limitò a grugnire, voleva continuare a dormire. Camila notò che indossava solo l'intimo, mentre la sua amica la solita maglietta larga che usava per dormire. 

"Dinah, dannazione" la scosse.

"Mila lascia- lasciami dormire" si lamentando girandosi dall'altra parte. 

"D-DJ non è successo niente ieri vero?" chiese impaurita. La sera prima aveva bevuto così tanto da dimenticarsi tutto. 

"Sono successe un sacco di cose ieri, ma ora lasciami dormire" Camila era sempre più nervosa. Voleva delle risposte. Così tolse da sopra la ragazza tutte le coperte. 

"Mila cazzo" si lamentò colpendola sul braccio. "Che diavolo..." 

"Dinah tra noi non è successo niente ...vero?!" Camila la guardò impaurita. 

"Ohh non sai quante cose abbiamo fatto...Ci sai proprio fare" la guardò divertita. Camila si sentì morire.

"Oh Dio...no no no" si coprì il viso.

"Scherzo Mila" scoppiò a ridere Dinah e Camila la fulminò con lo sguardo. 

"Io ti ammazzo" 

"Non pensavo di farti schifo" disse Dinah ancora ridendo. 

"Ma no, non mi fai schifo. Ma andare a letto con la mia migliore amica penso sia la cosa peggiore del mondo." 

"Non succederà anche perché per quanto tu possa essere bella Mila, non sei il mio tipo" rise leggermente toccando la mano dell'amica. "Comunque sul fatto che sono successe molte cose non stavo scherzando". Camila ebbe quasi paura di chiedere cosa fosse successo. 

"p-parla" disse mentre si alzava dal letto per infilarsi una maglietta. 

"Allora ieri sera ero a casa tutta tranquilla quando mi arriva una telefonata da Normani dicendomi di venire al locale perché c'eravate anche tu ed Ally. Quindi mi sono vestita e vi ho raggiunte" si fermò. Camila iniziò a sbattere il piede a terra impaziente. 

"Poi sono arrivata e mi sono resa conto che la situazione era  già degenerata. Normani e Ally stavano su un divanetto con dei ragazzi, erano ubriache e quando ho chiesto loro dove fossi non mi hanno risposto, così mi sono messa a cercare. Alla fine ti ho trovato" rise. 

"Perchè ridi?" la guardò male. 

"Perché hai fatto davvero un bel casino" scosse la testa sorridendo. 

"E vai! Dimmi!" insistette impaziente. Che cosa poteva aver fatto? Chiamare Lauren da ubriaca e dirle tutto quello che pensava? O peggio chiamarla per dirle di raggiungerla? 

"Quando ti ho trovata, eri nell'ufficio del persona, sai quelli dove si cambiano i dipendenti" 

"Dinah, so che cazzo è un ufficio del personale" sbraitò

"Okay okay, calmati. Eri lì con Alex e la situazione non sembrava andare affatto bene. Tu eri ubriaca marcia e ti continuavi a fiondare tra le sue braccia, ma lei ti spostava, era molto arrabbiata. Così mi sono intromessa e lei in quel momento ha detto che non era il tuo passatempo. Poi mi ha vista e mi ha detto di portarti a casa perché non ti reggevi nemmeno in piedi." 

Strade incrociate-CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora