31."Dì qualcosa se vuoi che mi fermi"

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Erano passati 5 giorni da quell'episodio in azienda e Camila era piena di domande nella testa. Ormai non vedeva quasi più Lauren, se non a lavoro. La corvina subito dopo l'orario di lavoro, usciva e andava in ospedale da Emmie. 

Ma andrà davvero in ospedale?

Era questa la domanda che Camila si faceva maggiormente e poi reprimeva scuotendo la testa. Dopo aver visto quella scena tra le due ragazze, la fiducia per Lauren era scesa. Non che le due avessero fatto chissà cosa, ma il comportamento di Lauren e la loro vicinanza non prometteva nulla di buono. 

"Camila. Camila, ei" Dinah le passò una mano davanti gli occhi. "Sei tra noi?" 

"Ehm...si scusami" sospirò sorseggiando il suo caffè. 

"Tutto bene?" chiese mettendole una mano sul braccio. 

"Non molto...Lauren non si fa viva da qualche giorno" 

Dinah maledì mentalmente Lauren. Che cosa aveva fatto questa volta? 

"Cosa è successo?" 

Camila raccontò tutto sotto gli occhi attenti di Dinah, che aspettava per definire la sua sentenza riguardo al comportamento di Lauren. 

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Camila dopo la chiacchierata con Dinah si sentì più libera e seguì il consiglio dell'amica. Decise di parlare con Lauren. 

"Posso?" chiese bussando alla porta. Lauren alzò lo sguardo e annuì.

Camila a passi lenti entrò nello studio. E si mise seduta di fronte a Lauren e andò subito al punto. 

"Che ti succede Lau?" usò un tono dolce, ma allo stesso tempo triste.

"Che cosa mi deve succedere Camila?" sbuffò Lauren 

"Non lo so, dimmelo tu. Questa non è la Lauren di sempre, non è la Lauren di cui mi sono innamorata." sentenziò addolorata. 

"Beh allora se non ti piace, vattene" disse a denti stretti. Camila a quella reazione rimase a bocca aperta. 

"Lau...non fare così, parla con me" si alzò e andò verso di lei.  

"Non so cosa dirti Camila" non la guardò in faccia. Camila sospirò e cercò dentro di sé, tutta la forza possibile per non inveire contro di lei. 

"Lau, io ti amo. So che è difficile per te, ma permettimi di starti vicina." mise le mani sulle sue guance. "Faccio tutto quello che vuoi, però non trattarmi così, ti prego" la supplicò. Lauren alzò lo sguardo su di lei e lo sguardo si addolcì. 

"No-Non lo faccio apposta" sussurrò con gli occhi rossi. 

"Lo so, lo so. Tranquilla" Camila l'abbracciò. 

"Ca-Camila" la richiamò staccandosi dall'abbraccio. "Anch'io ti amo" sussurrò piangendo. 

"Non piangere piccola" le accarezzò i capelli dolcemente, lasciando dei baci sulla testa. 

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Dopo la difficile giornata, Lauren,sotto consiglio di Camila, decise di tornare a casa per riposarsi un po'. Ma qualcuno disturbò la sua quiete. 

"Lucy" disse solamente quando aprì la porta. La ragazza di fronte a lei, aveva gli occhi rossi dal pianto e un aspetto orribile. 

"p-posso?" chiese debolmente. 

"Certo" disse Lauren spalancando la porta. 

La ragazza entrò nell'appartamento e si guardò intorno, notando l'ordine che la circondava. Sembrava che non ci abitasse nessuno per l'ordine che caratterizzava l'appartamento. 

"Come va?" le chiese Lauren mettendosi seduta e versando del vino in un calice. "Vuoi?" chiese a Lucy che prontamente annuì, mentre si spogliava del capotto. 

"Va...Non so dire sinceramente come mi sento" sospirò 

"Ti capisco" asserì Lauren andando verso il divano dove era seduta Lucy e porgendole il calice. "Come mai sei qui?" 

Lucy la guardò intensamente e poi iniziò a parlare. 

"Avevo bisogno di vederti...questi giorni sono stati un inferno...ma" si avvicinò maggiormente a Lauren "allo stesso tempo mi sentivo in paradiso per poter passare il tempo con te" 

Lauren abbassò lo sguardo vedendo la troppa vicinanza di Lucy, cercando di evitare quella tentazione. 

"Penso che noi potevamo dare molto di più quando siamo state insieme, ma tu non avevi voluto ammettere che ti piacevano le ragazze...Ora che l'hai fatto" si avvicinò ancora di più a Lauren che la guardava estasiata. L'attrazione verso Lucy era tanta, ma c'era qualcosa che la frenava. Quel qualcosa era l'amore verso Camila, che purtroppo per quei minuti mise da parte. 

"Lucy" sospirò tirandosi indietro, ma l'unica cosa che ottenne fu ritrovarsi sdraiata sul divano con Lucy a pochi centimetri dalle sue labbra, che incombeva irreversibilmente. 

"Lo so che lo vuoi anche tu Lauren. Abbiamo entrambe bisogno di questo" accarezzò il suo fianco. E scese sempre di più verso le sue labbra.

"Dì qualcosa se vuoi che mi fermi" sussurrò guardandola negli occhi 

Lauren non disse nulla e Lucy fece scontrare le loro labbra. 

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Camila aveva passato tutta al sera a guardare un film strappalacrime sul divano, che era unto a causa del troppo burro fuoriuscito dalla busta dei pop corn. 

Sentì un rumore che attirò la sua attenzione e poi la porta di casa si aprì. Normani e Dinah entrarono baciandosi passionalmente, facendo sospirare fortemente Camila. 

"Oh, Ei" si girò Dinah sentendo gli sbuffi dell'amica. "Non pensavo fossi a casa" 

"Già..." 

Normani e Dinah si guardarono e quest'ultima si sedette accanto a Camila sul divano.

"Mila, con Lauren?"

"Tutto bene" sentenziò

"E allora perché sei qui?" 

"Perché voglio lasciarle il suo spazio" 

"Vorresti stare con lei?" chiese Normani intromettendosi. 

"Certo." 

"E allora vai" 

"Ma l-lei...insomma se vuole stare sola" 

"Conosco Lauren da anni, fa la dura, ma vedrai che quando ti vedrà sarà contenta" sorrise verso l'amica mettendole una mano sul ginocchio. Camila annuì debolmente. Si alzò, ma prima di andare a cambiarsi si girò verso le amiche.

"Non è che me lo dite solo per fare sesso in pace vero?" sorrise verso le amiche

"non ci facciamo certi problemi Mila" scherzò Dinah. 

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Camila arrivò sotto casa di Lauren, ormai erano le 2 di notte e pensò che probabilmente stava dormendo, quindi prese le chiavi di riserva che teneva nel cruscotto. Scese dalla macchina, ma vide qualcuno uscire dal portone. Lucy Vives. 

Che diavolo ci faceva Lucy Vives alle due di notte a casa di Lauren? 

Camila prese un respiro e con tutto l'autocontrollo del mondo andò verso l'appartamento di Lauren. Quando la serratura girò, sentì la voce di Lauren. 

"Lucy?" chiese da un'altra stanza. Camila tacque e aspettò l'arrivo di Lauren e solo quando furono faccia a faccia parlò.

"No, la tua ragazza."

Strade incrociate-CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora