11. "Per prendere aria"

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Lauren si guardò intorno e andò verso il bancone, dove vide Camila. Era sicura di trovarla lì. Qualcosa le diceva di andare lì, di andare da lei.

"Lauren" disse Camila in un primo momento. "Oh ehm, capo...che ci fa qui?"

"Volevo prendere un momento per me, avevo voglia di staccare la spina" disse Lauren con il suo solito atteggiamento diplomatico. Poi rivolse lo sguardo verso Alex.

"Mi può portare un bicchiere di birra chiara?"

"Veramente ho finito il turno e devo parlare con Camila" disse con tono di sfida.

"Beh, a me sembra che hai ancora la divisa e sei dietro al bancone" commentò il rifiuto della ragazza.

Alex chiuse gli occhi e prese un bel respiro, odiava quel tipo di gente, soprattutto se quel qualcuno faceva del male ad una persona a cui teneva.

"Piccola o media?" chiese alzando gli occhi al cielo.

"Piccola, grazie" sorrise in modo malefico.

"Che ce l'ha con me ?" chiese girandosi verso Camila che era seduta allo sgabello accanto.

"N-no, non ti conosce nemmeno...insomma, perché dovrebbe?!" cercò di sembrare il più naturale possibile. Ma sentì la sua faccia andare a fuoco, così bevve un sorso di birra, coprendosi il viso con il bicchiere.

"Come va con lei?" chiese Lauren guardandola, mentre Camila per poco non si strozzava con la birra.

"Ehm...diciamo che meglio evitare questa domanda" disse imbarazzata.

"Oh, scusa non volevo metterti in imbarazzo. Volevo essere gentile."

"Non c'è bisogno, grazie" sorrise leggermente continuando a sorseggiare la sua birra. "Lauren, perché sei qui, veramente?" chiese Camila sincera. Non si aspettava proprio di trovarla lì, e di sicuro se Lauren avesse avuto veramente bisogno di stare da sola, sarebbe andata in un locale molto più tranquillo e sofisticato.

"Come?" chiese confusa.

"Ho chiesto perchè sei venuta qui" ripeté Camila tranquillamente.

"Te l'ho detto, per prendermi un momento"

"Non per questo" disse Camila con sicurezza guardandola negli occhi e avvicinandosi a lei.

Quando Lauren fece per aprire bocca Alex mise sul tavolo il bicchiere ordinato da Lauren, sbattendolo leggermente. Le due donne si girarono di colpo, interrompendo il loro contatto visivo.

"Ecco il tuo ordine. Camila, andiamo?" Chiese in modo impertinente che diede i nervi a Lauren. Chi si credeva di essere? e soprattutto perché si comportava come se Camila fosse una cosa sua?

"Si, andiamo" disse Camila guardando un'ultima volta Lauren prima di alzarsi e seguire Alex in uno dei posti liberi nel locale. LAuren non staccò per un secondo gli occhi dalla ragazza. Era così confusa e destabilizzata del fatto che Camila l'avesse lasciata lì da sola nel bel mezzo di una conversazione. Mai nessuno osava lasciare Lauren da sola. Così decise di usare la sua stessa moneta. Digitò il numero del suo fidanzato e lo invitò a raggiungerla.

"Amore" sentì la voce di Luis alle sue spalle.

"Eei" sorrise leggermente.

"Come mai sei qui?" si chiese guardandosi intorno

"Avevo voglia di cambiare un po'" si inventò. "Dai andiamo a ballare, mi piace questa canzone" Prese la mano di Luis e lo trascinò in pista praticamente.

Iniziarono a ballare e Lauren portò il suo sguardo Camila che stava parlando normalmente con Alex. Il fatto che i suoi occhi non fossero su di lei la faceva impazzire. Non voleva ammettere il suo interesse nei confronti di quella ragazza, ma ormai era innegabile.

"Lau...che ti prende?" chiese il ragazzo confuso.

"Nulla. Lasciati andare Luis" gli sussurrò all'orecchio iniziandosi a muovere su di lui, che mise le sue mani sul fondoschiena di Lauren.

In quel momento mente danzavano attaccati, Lauren incrociò lo sguardo di Camila che in un primo momento aveva il sorriso, probabilmente per una stupida battuta di quella stupida cameriera, pensò Lauren. Poi l'espressione cambiò, perché il sorriso svanì e arrivò una faccia abbastanza seria e concentrata. Lauren continuò a ballare davanti agli occhi di Camila, quando questa decise di alzarsi dal tavolo. Salutò Alex con un bacio sulla guancia e si incamminò verso l'uscita con la testa bassa. Si continuava a chiedere il perché di quel comportamento. Andò a dormire con quel pensiero. E Lauren non fu da meno. Continuava a chiedersi perché si comportava così. Perché Camila era come una droga per lei?

Lo stesso accadde la mattina dopo. Le due erano tormentate dalle domande e sapevano che non poteva continuare così. Allora Camila quando si assicurò che tutto l'ufficio fosse al piano di sotto per la pausa pranzo, decide di fare ancora una volta un passo verso Lauren.

Entrò nel suo ufficio chiudendo la porta alle sue spalle.

"Camila" alzò il viso sorpresa.

"Sono venuta qui per parlare" ammise velocemente, era molto nervosa e sfregava le mani in continuazione. La notte prima non aveva dormito.

"Va bene,dimmi." annuì cingendo le mani sopra la scrivania con lo sguardo rivolto verso la cubana.

"Perché ti sei comportata così ieri?" chiese mentre si mise a sedere. Si guardò intorno e notò come tutto era in perfetta posizione. Ogni cosa era a suo posto, ma probabilmente quel posto non rappresentava la mente di Lauren.

"Così come?" chiese Lauren

"Beh...sei venuta al locale, al mio locale. Dove ci siamo conosciute. Sapevi di trovarmi lì e sei venuta. Poi io me ne sono dovuta andare, tu hai chiamato il tuo fidanzato e ti sei messa a ballare davanti a me. Che diavolo ti prende?" chiese alzando leggermente la voce Camila.

"Te l'ho detto che sono venuta lì per prendere aria."

"Lauren basta con le cazzate" sbottò Camila, mentre Lauren spalancò la bocca.

"I-io non lo so" sussurrò in maniera impercettibile.

"Cosa non sai?" chiese Camila

"Non so perché l'ho fatto okay?! io non so cosa fare. Sei sempre nella mia mente, cazzo. E' più forte di me." diede un colpo alla scrivania con il pugno

"Lauren io ti avevo chiesto se fossi sicura, e tu mi hai risposto di sì."

"Io son- sono confusa...Okay?!" sbuffò alzandosi dalla sedia e iniziando a passeggiare nervosamente per lo studio.

"Da cosa?" Camila sapeva bene che era lei il motivo della confusione di Lauren, ma voleva sentirselo dire.

"Da te, dannazione" imprecò "Io sogno di avere le tue mani sul mio corpo." ammise sbattendo il piede per terra. Camila si alzò dalla sedia e andò verso di lei.

"Non ti avvicinare" si allontanò Lauren. "Io non voglio più perdere il controllo, sia chiaro. Io provo attrazione, molta. Ma non posso più farlo a Luis, lui non se lo merita"

"Allora se non lo puoi fare, non incasinare la vita a me! Non venire nel mio bar e iniziare a fare quelle cose. Sai, notizia flash : Camila ha un cuore" urlò.

"Non voglio incasinarla! E' più forte di me! Non pensi che sia difficile?" urlò verso Camila, che si avvicinò a lei.

"Evita allora, tu non vuoi fare del male a Luis, ma evita di farlo a me" disse guardandola negli occhi intimandola. "La devi smettere di essere così confusa, dannazione. E' stressante" si massaggiò le tempie ripensando al comportamento di Lauren della sera prima.

"Quindi Laure te lo chiedo per l'ultima volta cosa vuoi da me?" chiese Camila stufa.

Lauren la guardò attentamente. Si avvicinò a lei e rapidamente la portò verso il muro, bloccandola tra lei e quest'ultimo. I loro respiri si univano e i loro occhi entrarono in rotta di collisione, iniziando a combattere.

Strade incrociate-CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora