42."Lo sai chi è quell'uomo?"

2K 122 5
                                    


Lauren aprì gli occhi di scatto quella mattina, con una brutta sensazione allo stomaco, davanti a sé si prostrò la figura della sua fidanzata. Camila era sveglia già da qualche minuto e si era alzata dal letto insieme a tutta la coperta e ora era fuori al balcone a prende un po' di aria. 

"Camz" provò a chiamarla Lauren, ma non riuscendo ad attirare la sua attenzione anche a causa della troppa lontananza, si alzò e si infilò la maglietta grigia che si trovava sul suo comodino. 

Arrivò a pochi passi dalla sua ragazza, che era ancora di spalle e la toccò appena. A quel tocco la donna si girò di scatto con fare preoccupato.

"Ei, sono io" disse Lauren semplicemente posizionandosi affianco a lei. Camila le rivolse un'occhiata fugace e poi evitò il suo sguardo, cosa che non passò inosservata a Lauren. 

"Che succede?" si fece subito uscire Lauren.

Camila sospirò e si strinse nella coperta. 

"Camila" la richiamò Lauren, ora leggermente preoccupata.

"Perché non ti fidi di me?" la guardò 

Lauren rimase a bocca aperta per qualche secondo non capendo bene a cosa si riferisse la donna. 

"Non capisco, io mi fido ciecamente di te Camz"

Camila scosse lentamente la testa. 

"Tu conosci tutto di me, sai cosa mi piace, cosa no, le cose imbarazzanti e i miei piccoli segreti" 

"E anche tu Camz, tu sai tutto di me" intervenne prontamente Lauren 

"No, non tutto. Ciò di cui hai accennato l'altro giorno e poi completamente evitato"  

"Camz...io..." Lauren non sapeva cosa dire, come uscirsene. "Non è che io te lo voglia nascondere..." 

"Ma lo stai facendo. Io ti amo Lau e non mi importa del passato" 

Lauren ancora completamente nuda, ritornò seduta sul letto, dove tutte le lenzuola erano in disordine. CI fu un silenzio che durò per diversi minuti. 

"Io lo so che mi ami, ma è una cosa di cui mi vergogno fortemente e di cui non vado fiera." 

Camila si girò e guardò la propria ragazza, raggiungendola sul letto. Aspettò che la sua ragazza alzasse il viso verso di lei, ma così non fece. 

"Lau" le strinse una mano "Piccola" la richiamò e Lauren alzò finalmente il viso verso di lei.Camila si accorse delle lacrime venutesi a formare ai lati degli occhi della donna di fronte a lei, e il suo cuore perse un battito. 

"Ei, no. Non fare così...Non-" si sentì in colpa per aver provocato il malumore di Lauren. E si meravigliò di come la situazione fosse cambiata paradossalmente in pochi minuti.

Camila strinse Lauren tra le braccia e la cullò per diversi minuti. 

"Io-" iniziò a parlare Lauren, ma il telefono iniziò a squillare. Erano solo le 7 di mattina e questo non prometteva nulla di buono.

"Ehm...vado un-" non riuscì a finire di parlare perché le parole le morirono in bocca e per evitare di incominciare di nuovo a piangere, semplicemente si alzò per rispondere. 

Camila rimase in camera da letto a pensare e ripensare a cosa diavolo potesse essere questa cosa che tormentava così tanto Lauren. Di certo non aveva mai ucciso nessuno, ma era una cosa di cui a donna si vergognava profondamente.

Il suo ragionamento fu interrotto da una vibrazione proveniente dal suo cellulare e dal ritorno di Lauren che si stava infilando la biancheria. 

"De-devo andare, c'è un'urgenza in ufficio e-e i-io" 

Strade incrociate-CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora