Capitolo 6

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Drin drin
Sono tentata dall'alzarmi, voglio sapre ciò che mi dirà Lucas. Okei, mi alzo.
Devo segnare sul calendario 'oggi Naomi si è alzata subito dal letto'.
Mi faccio una doccia di cinque minuti e mi vesto con dei semplici leggins neri ed una felpa bianca. Devo comprare qualche capo colorato, mi vesto sempre con vestiti neri e bianchi. Vado a fare colazione con un semplice yogurt alla fragola. Mentre sto per uscire dalla porta noto un biglietto a terra.
Mi dispiace di non avertelo detto ma io e papà staremo via due giorni per lavoro. Scusaci tanto. Ti vogliamo bene. -mamma
Non era una novità che se ne andassero qualche giorno per lavoro ma di solito  mi avvertivano. Vabbè.
Come al solito arrivo davanti a scuola, faccio un respiro profondo e corro da Vanessa per raccontarle del messaggio. Lei rimane stupefatta quasi più di me. Ho sempre saputo che dagli occhi si può vedere tutto ma non così tanto. Una volta ho letto che l'occhio rappresenta “lo specchio dell’anima”; nel senso che riflette in maniera immediata le nostre emozioni, le nostre paure, le nostre sfumature emotive più intime. Dall’occhio e dal suo sguardo si ha un accesso diretto a una dimensione molto intima. “Guardami negli occhi!”, si dice, quando di qualcuno non ci si vuole lasciar sfuggire nemmeno uno sguardo. Uno sguardo, si dice, vale più di mille parole… In effetti, con gli occhi non solo guardiamo ma, più e meglio che con il linguaggio, comunichiamo stati d’animo e manifestiamo il nostro carattere. Mentre rifletto vedo due oceani scrutarmi da lontano. Prima che io possa scappare in classe me lo ritrovo davanti, mi prende per un polso e mi trascina in uno stanzino. Ho quasi paura. "Dimmi cosa ti turba. Mi hanno detto del tuo passato ma se non vuoi parlarne non ne parleremo" mi dice con voce roca. Io abbasso lo sguardo, ricordare mi fa molto male. Mi prende il mento con l'indice ed il pollice e mi dice "lasciati il passato alle spalle. Ora sei qui. Non è più come un tempo. Non sei più come un tempo. È tutto passato". A quelle parole mi sciolgo, lui non mi conosce ma è il primo ad avermi veramente capito dopo Logan e Vanessa. Senza accorgermene lo abbraccio e mi metto a piangere. Lui all'inizio sembra teso ma dopo un pò ricambia l'abbraccio.
"G-grazie. Nessuno mi aveva mai detto queste parole" dico dopo alcuni minuti. "Di niente bellezza. Qualcuno deve prendersi cura di te" mi dice facendomi l'occhiolino. "Ah bellezza, penso che quest'ora sia finita" ed infatti sentiamo suonare la campanella. Siamo stati qui un'ora? Impossibile.
Dopo altri ringraziamenti ognuno va nella propria aula.
Non pensavo che Lucas potesse essere cosi dolce.
Qualcuno mi tocca la spalla. Io mi giro e vedo Vanessa quasi stupefatta della mia presenza. A bassa voce le racconto di ciò che è appena successo facendola rimanere senza parole.
Durante il pranzo io e Vanessa siamo come su un altro mondo, tra i nostri pensieri. Lucas non si è presentato, forse ha pensato di aver fatto un errore dicendomi quelle parole o forse è in uno sgabuzzino insieme a Camille. Vabbè. Le ultime ore passano davvero lentamente. Una noia mortale, fino a quando l'ultima campanella suona. Libertà! Corro a casa e mi metto una tuta comoda, ho deciso che farò un pisolino.
Ad un tratto mi sveglio per un frastuono che viene dal piano di sotto. Scendo le scale spaventata e scopro che stanno suonando alla porta. Chi potrà essere? Apro la porta e vedo..Lucas? Resto a fissarlo per qualche secondo che sembra un'eternità, poi mi schiarisco la voce e dico "ehm, e-entra pure". Che stupida sono? "Ciao bellezza, quella tuta ti sta proprio bene sai?" Mi guardo spaesata e dico alzando le spalle"grazie Lucas, sai è una delle mie preferite". "Sai puoi darmi pure tu un soprannome tipo figo pazzesco oppure.." "ti prego, non serve" "come preferisci". Stiamo qualche minuto in silenzio ad osservarci fino a quando non chiedo "che ci fai qui?" "Ah si, non sapevo cosa fare così sono venuto a trovarti. Potremmo guardare un film o fare qualcos'altro" dice con fare malizioso. Io alzo gli occhi al cielo e non discuto, tanto è un povero testardo. Ma quella che mi domando è..come sapeva dove abitavo? Non glielo chiedo che magari dopo viene fuori una discussione. Decidiamo di guardare divergent anche se io lo avevo già visto 1000 volte. Lo amo troppo come film.
Si fanno le 6.30 e gli chiedo, solo per gentilezza, se vuole stare per mangiare. Lui accetta. Mangiamo un pò di pasta al pomodoro. Amo la cucina italiana, l'ho 'studiata' online.  Tra risate e chiacchiere si fanno le otto quando lui decide di andarsene. Lo accompagno alla porta e lui fa una mossa che non mi sarei mai aspettata, mi bacia sulla guancia. È un gesto semplice ma fatto da lui è magnifico. Cosa provo? Non posso lasciarmi trasportare, alla fine è uno stronzo. Vado a letto e tra i pensieri come al solito mi addormento.

Occhi specchio dell'animaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora