Mi sveglio di soprassalto sentendo mia madre gridare il mio nome.
Io vorrei proprio sapere se è possibile dormire, almeno gli unici due giorni in cui sono a casa da scuola.
Mi giro di fianco e quasi cado dal letto dallo spavento.
C'è Lucas, senza maglia che dorme. Quando si è tolto la maglia?
"Bellezza ho capito che sono favoloso ma così mi consumi" dice Lucas con voce assonnata "Mio caro Lucas, tu ti illudi troppo" e dicendo questo mi alzo e vado a vedere che problema ha mia mamma.
Appena varco la porta qualcuno mi stringe tra le sue braccia facendomi soffocare.
"Naomi! Che bello rivederti!".
È Jonas. Non lo vedo da quasi un anno, mi è mancato molto.
"Hai qualcosa da dirmi?" mi chiede con un sorrisetto malizioso "No. Perchè dovrei?" come risposta mi indica il collo così corro a guardarmi allo specchio.
C'è un segno violaceo in bella vista. Cazzo, come faccio adesso?
"Complimenti tesoro, non me l'aspettavo" mi dice applaudendo contento "E taci un pò" rispondo.
Per mia grande sfortuna entra in camera mia proprio nel momento in cui Lucas si sta mettendo la maglia.
E io ora cosa dico ai miei genitori? Che ha dormito nella stanza degli ospiti?
"Piacere Jonas, il cugino di Naomi" dice con sguardo scrutatorio ed intimidatorio "Piacere mio. Lucas, il suo ragazzo".
Si crea un silenzio imbarazzante fino a quando Jonas dice "Mi piaci, sembri un bravo ragazzo. Ora però dovresti andartene prima che ti vedano i genitori di Naomi" "Jonas guarda che mio padre lo ama" "Tesoro non credo che lo amerà ancora quando vedrà quel bellissimo segno sul tuo collo" dopo queste parole Lucas alza lo sguardo sul mio collo e gli cresce sul viso un sorrisetto malizioso.
"Credo di dover andare ora, ci sentiamo dopo" mi dice baciandomi "Okei, ciao" rispondo ricambiando il bacio."Allora Jonas, cosa hai intenzione di fare adesso?" chiede mia mamma durante il pranzo "Non saprei..potrei starmene qui a casa ogni ora del giorno o potrei passare ogni ora in qualche bel posto".
È questo che mi piace di Jonas, non ha paura di dire ciò che pensa veramente.
"Senti Jonas, ora sei sotto la nostra responsabilità e dovrai impegnarti e cambiare" dice mio papà un pò arrabbiato "Non ho deciso io di essere qui" conclude il discorso Jonas alzandosi e andandosene.
"Dovete dargli tempo. Non può cambiare da un momento all'altro, vado da lui" dico.
Non so se lui abbia voglia di parlarmi ma voglio sapere cos'è successo, perchè è qui.
"Ti decidi ad entrare o stai fuori" mi dice ridendo. Io entro e mi siedo sul letto accanto a lui.
"Presumo che non ti abbiano detto perchè sono qui" mi dice sospirando. "No, infatti. Dimmelo, lo sai che di me ti puoi fidare" "Io sinceramente non penso che sia così grave ma sai come sono gli adulti. Questo non va bene e neanche questo. Ero, come al solito, in una discoteca. Ho iniziato a bere, come sempre ho esagerato. Sono andato da una ragazza a caso e penso tu abbia capito poi cosa abbiamo fatto. Dopo un pò capita lì un ragazzo, figlio di papà, che a quanto pare stava con sta tipa. Abbiamo iniziato ad insultarci, poi a picchiarci e a lui non è andata molto bene.
Dopo qualche giorno mi è capitato a casa un mandato di arresto, questo figlio di papà mi ha denunciato. Tutto qui. Secondo me è solo una cazzata".
Lo guardo negli occhi e vedo che è triste. Lui pensa sempre e solo al divertimento e non alle conseguenze.
È fragile ma non lo vuole ammettere.
"Pure io penso che sia una cazzata ma perchè non provi a cambiare? Prima o poi dovrai crescere" dico guardandolo negli occhi.
Lui, come per ringraziarmi, mi abbraccia.
È un abbraccio forte, bisognoso. Lui ha bisogno di qualcuno che lo capisca e finalmente lo ha trovato.
"Senti..so che non è il miglior modo per cambiare ma..ti va se sta sera andiamo in discoteca?" chiedo ridendo. Abbiamo entrambi bisogno di divertimento. Sarà come una festa di addio al vecchio Jonas.
"Hahah tale cugino, tale cugina" mi risponde.Sono le 8.30 e decido di prepararmi.
Mi metto un trucco leggero: rimmel, poco fondotinta e un rossetto bordeaux.
I capelli li piastro.
Mi metto un vestito molto scollato che mi fascia tutto il corpo di color nero.
Come 'scarpe' mi metto i trampoli bianchi.Siamo appena entrati in discoteca.
L'odore di alcol è molto forte.
È pieno di ragazzi e ragazze che ballano in un modo per me ridicolo.
Subito io e Jonas ci catapultiamo al bar. Entrambi ci beviamo qualche Margarita di troppo.
Siamo uguali, potremmo essere fratelli. Sia per aspetto sia caratterialmente.
Ora Jonas mi ha lascata sola e se n'è andato da qualche parte con una ragazza.
Qualcuno mi tocca la spalla così mi giro. Cosa ci fa lui qui? È uno stalker?
"James. Ciao" "Ehi splendore. Cosa ci fai qui tutta sola?" mi chiede con un ghigno malizioso.
Aiuto. Se mi volesse fare qualcosa potrebbe farlo senza problemi. Con tutto l'alcol che ho in corpo non avrei la forza di reagire.
"Non sono affari tuoi" rispondo girandomi e continiando a bere il mio coktail.
Spero che se ne vada.
E invece, grazie fortuna, si siede accanto a me continuando a fissarmi con quel maledetto ghigno.
"Hai bisogno? Se vuoi ti offro un drink" chiedo molto sgarbatamente "Oh, non ti preoccupare. Te lo offro io".
E dopo questa dannatissima frase mi offre uno, due, tre e molti altri bicchierini di non so cosa.
Mi porta in pista e iniziamo a ballare proprio nel modo che prima definivo ridicolo.
Siamo troppo attaccati ma non riesco più a ragionare. Se volesse potrebbe fare di tutto.
"Sai, sei davvero bella" mi dice avvicinandosi a me e iniziando a baciarmi il collo.
Naomi ragiona. Staccati.
È inutile, ho bevuto troppo. Non riesco a controllarmi.
Tutto d'un tratto qualcuno stacca James da me e inizia ad insultarlo. È Jonas.
"Vieni. Andiamo" mi dice incazzato.
Ovviamente ho bevuto troppo per poter camminare così mi prende in braccio e mi porta della sua macchina.
Io inizio a dire frasi senza senso come "Grazie mille di tutto, ti amo" oppure "Sei il fratello migliore" e da lui ricevo solo risate.
Domani mi prenderà un sacco in giro.
Spero solo che i miei genitori siano già a dormire.
Ma aspetta..domani è lunedì e si va a scuola. Come faccio? Aiuto.
Da quanto sono ubriaca non mi accorgo neanche che siamo arrivati e Jonas mi ha portata a letto.
"Non voglio che fai i miei stessi errori. Ci tengo a te. Buona notte" mi dice baciandomi la fronte.
Sarebbe un bravo fratello.
Ci aiuteremo insieme perchè alla fine pure io ho dei problemi che a quanto pare devo ancora risolvere.
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Occhi specchio dell'anima
RomanceNaomi Smith, ragazza americana, figlia di due ricchi ragionieri, frequenta il quarto anno di liceo. È una ragazza simpatica, bella e socievole con un passato difficile, infatti si fida difficilmente delle persone e perciò ha pochi amici. È una ragaz...