Capitolo 42

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Altre settimane sono passate.
Lucas non mi ha domandato scusa.
Dato che Jake e Logan sono ancora suoi amici, mi hanno obbligata ad uscire con loro qualche volta. Non ci siamo degnati neanche di uno sguardo.
Io e James siamo diventati..amici, circa.
La nostra scenetta è finita, mi sembrava inutile continuarla.
Fra qualche settimana se ne tornerà a casa sua e, anche se siamo diventati amici, sono davvero felice.
Ultima notizia, ma più importante.. i miei genitori mi hanno regalato una macchina! Un'audi r8 bianca e nera, giusto per stare in tema con i miei colori abituali.

Drin drin
Altro giorno di scuola, altro giorno noioso, solita routine.
La mia vita è: alzarsi, andare a scuola, tornare a casa.
Sono poche le volte in cui esco. O Vanessa viene da me o io vado da lei.
Drin drin
Ah sì, la scuola.
Mi alzo e mi faccio una doccia.
Oggi indosso dei jeans blu, una maglietta grigia e una giacca leggera bianca.

È il primo giorno in cui vado a scuola con la mia macchina. Spero di fare una bella figura.
Non per vantarmi, ma guido proprio bene.
Ho fatto qualche esercitazione con James ma dettagli.
Parcheggio nel cortile della scuola e, ovviamente, tutti i ragazzi si metto ad osservare la mia macchina. Ah, i ragazzi.
Scendo e vedo subito Vanessa e Logan così li raggiungo. Poco prima di arrivare da loro Matt mi blocca.
Sì, Matt lo stronzo.
"Bella macchina, Smith" mi dice ghignando.
Patetico.
"Hai bisogno?" chiedo con sguardo superiore.
Non è da me fare la superiore, ma certa gente non la sopporto.
"In effetti.." dice avvicinandosi.
Ma che vuole?!
Sono sul punto di spingerlo via fino a quando compaiono due oceani al mio fianco "C'è qualche problema?" domanda a Matt guardandolo negli occhi.
Sta stringendo la mano in un pugno. Molto probabilmente mi sta difendendo perchè odia ancora Matt da quella sera..
"Stavo solo facendo a Naomi i complimenti per la sua nuova macchina" dice facendo un ghigno.
"Faresti meglio ad andartene" risponde Lucas.
Matt mi fa l'occhiolino e se ne va.
Senza dire nulla, pure Lucas gira i tacchi ed entra a scuola.
"Cos'è appena successo?" chiede Vanessa sbalordita quanto me.
"Non ne ho idea" le rispondo guardando il punto in cui poco fa era Lucas.

Prima ora del giorno, letteratura. Bello come inizio, tralasciando il fatto avvenuto poco fa.
Mi siedo in penultima fila accanto alla finestra.
Mentre aspetto l'entrata del professore mi metto comoda e mi rilasso, ovvero cerco di dormire.
Sfortunatamente non riesco nel mio intento perchè qualcuno mi tocca la spalla.
Chiunque tu sia, morirai oggi stesso.
Mi giro e vedo James al mio fianco.
"Se mi hai disturbata per nulla sappi che te le prendi" dico tornando nella posizione iniziale.
"Cos'è successo sta mattina? Ho saputo che c'è stato un battibecco".
Fa ridere come parola. Battibecco.
Sì, vabbè.
"Nulla di che. Buona notte" dico cercando di dormire per la seconda volta.
Ma in tutto ciò, dov'è l'insegnante?
"Non ti lascio dormire finchè non mi racconti" dice James continuando a toccarmi la spalla.
Io lo uccido.
"Matt mi stava facendo delle avancè, almeno credo, così Lucas è venuto a difendermi. Contento?".
Lui resta con uno sguardo pensieroso e di scatto dice "Certo che Lucas è proprio un'idiota".
Detto ciò, non apre più bocca.
Dopo qualche minuto veniamo a scoprire che il professore è assente.
No, io faccio una protesta. Adesso potrei essere nel mio letto a dormire, ce ne rendiamo conto?!
Per rilassarmi un attimo esco dalla classe e gironzolo un pò per i corridoi.
D'un tratto mi imbatto in una scena che avrei preferito non vedere.
Lucas e Camille che si baciano appassionatamente, lei che gli sbottona la camicia e poi scompaiono in uno stanzino.
Non ci credo.
Cosa pensavo? Che se ne stesse lì ad aspettarmi con le mani in mano? Sono un'ingenua.
Me ne vado da questa dannatissima scuola, un giorno di assenza non mi causerà problemi.

Mi rifugio sotto un'abete in un parco.
Non ci sono molte persone in giro.
Vedo due anziani camminare a braccetto. Chissà come hanno fatto a stare insieme per così tanto tempo.
Ci sono due bambini che giocano.
Quell'età è la migliore. Niente pensieri, tutti uguali, tutti amici.
Quando si cresce è tutto un dramma. Solo problemi e problemi.

È una vita pessima, per non dire altro, quella che sto vivendo.
Quando stavo con Lucas ho imparato come ci si sente ad essere amati, desiderati.
Ora, solo per colpa mia, mi ritrovo sotto un'abete con le lacrime che cercano di fuoriuscire dagli occhi.
Sono io il problema di tutto.
La mia vita è così per ciò che ho fatto io durante il mio percorso.
Solo io posso decidere come diventare e a quanto pare ho deciso di essere così. Una povera sfigata, una povera stupida.

Mi risveglio dal mio trans e guardo l'ora. 13.43
Sono qui da circa 5 ore.
Ho ricevuto tantissime chiamate da Vanessa e Logan. C'è pure un messaggio.
DA James:
Dove sei finita?
A James:
Ero troppo stanca e me ne sono andata a casa.
La risposta non tarda ad arrivare
Da James:
Splendore, io sono a casa e non c'è nessuno. Dimmi dove sei
A James:
Non preoccuparti, torno tra un attimo.

Adesso che ci penso pure il mio orgoglio ha una parte importante in tutta questa storia.
È colpa mia se ci siamo lasciati, dovrei chiedere scusa per ciò che ho fatto. Certo, pure lui dovrebbe farlo. Ma io ho più colpe.
Mi manca e me ne sono resa conto troppo tardi.
È un ragazzo che non perde tempo. Ho aspettato troppo così lui è andato avanti.
Ha ragione.
Ha fatto ciò che è meglio per lui.
Ho paura di chiedergli scusa adesso, dopo tutto ciò che ho fatto e dopo tutto questo tempo.
Come andrà a finire questa storia?

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