Capitolo 46

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Sono passate due settimane dal mio compleanno ed è cambiato tutto.
Io e Lucas ci siamo messi insieme per la ventesima volta.
Dopo il nostro bacio alla festa ce ne siamo andati a casa sua ed è successa una cosa incredibile.
L'abbiamo fatto.
Tutte le insicurezze e le paure che ho avuto erano davvero ridicole.
Mi sono creata problemi per una cosa magnifica.
Perchè devo dirlo, Lucas è davvero bravo.
Ora capisco perchè tutte le ragazze gli andavano dietro..
E io mi domando ancora come si possa essere perfetti in tutto.

In questo momento mi sto preparando perchè l'adorata famiglia Thompson ci ha invitati a cena a casa loro.
James quando ha saputo di me e Lucas non l'ha presa per niente bene.
Perfortuna non ha fatto cazzate ma è tornato uguale al ragazzo che ho conosciuto la prima volta: uno stronzo assurdo.
E con stronzo assurdo sottolineo anche la parte violenta in lui.
È successo circa due volte che mi sono ritrovata con alcuni lividi sulle braccia.
Non ho detto niente a Lucas perchè non voglio che finisca male.

Mia mamma suona gioiosamente al campanello.
Quando ci aprono resto incantata dalla bellezza di questa "casa".
In questi mesi non ero mai entrata qui.
"Buongiorno" grida mia mamma baciando sulla guancia la madre di James.
Sono migliori amiche ora.
"Buongiorno signori Thompson" dico con il solito modo educato.
"Ma buongiorno Naomi. Forza, entrate pure" dice il padre con una voce tra il serio e il gioioso.
Lui è il solito padre "cattivo". Che vuole che il figlio segua le sue orme. Questa è l'unica cosa di cui James mi fa pena.
Appena varchiamo la soglia del manicomio intravedo James scendere le scale.
Ma chi si crede di essere?!
Sta scendendo le scale come se fosse il re di non so dove. Sto già male.
Diamo inizio alla recita.
James saluta gentilmente i miei genitori, poi viene da me e mi bacia sulla guancia. È un bacio troppo lungo per i miei gusti.
"Ciao Naomi" mi dice con una voce che doveva essere provocante. A me provoca solo schifo.

Il pranzo va avanti nel migliore dei modi, se così si può dire.
James è al mio fianco e continua a provocarmi parlando della nostra magnifica amicizia con i nostri genitori.
Non ce la posso fare.
L'unica cosa positiva del pranzo è il cibo. Molto buono devo dire.
Cos'ho appena pensato?
Naomi Smith che dice che il cibo le piace.
No questa la segno sul calendario.

Finito il pranzo il signor Thompson dice "Naomi, James, andate pure in camera. Non vorrete essere disturbati dai nostri discorsi.
Io rispondo "No, non si preoccupi" mentre, nello stesso tempo James dice "Certo, andiamo di sopra".
Mi prende per mano e mi tira in camera sua.
Questo contatto non mi piace per niente. Neanche il fatto che ora staremo in una stanza da soli.
Entriamo in camera e James si chiude la porta alle spalle.
A salvarmi dalla mia morte è il mio telefono che squilla. Grazie.
"Ehi Lucas" Ehi bellezza, tutto bene? Sembri agitata" perchè mi capisce subito?
"Sto bene grazie"rispondo alzando lo sguardo sugli occhi di James.
Fanno quasi paura. Sembra un serial killer.
"Mi senti?" mi domanda Lucas "Si si, scusa. Dimmi" "Se c'è qualche problema vengo da te".
So che anche se gli risponderò di no lui verrà comunque e non sa che sono da James quindi è meglio che glielo dico.
"Senti Lucas..sono a casa di James quindi.." "Ah, perchè?" "Ci hanno invitati a pranzo quindi sono stata obbligata a venire. Senti, viani da me questo pomeriggio?" "Va bene. Se succede qualcosa chiamami. Ciao bellezza" mi dice sempre con voce preoccupata "Stai tranquillo, ci vediamo dopo".
La chiamata più lunga della mia vita.
"Siete ridicoli. Ve ne rendete conto?" dice James con uno sguardo serio.
"Sai cosa penso io? Penso che tu sia solo geloso" dico con un sorrisetto.
Lui si alza di scatto e viene da me.
È a tre centimetri dal mio volto.
"Sai che potrei rovinare tutto spingendomi un pò avanti?" dice avvicinandosi di un centimetro.
Da quando mi piace geometria? Fa schifo.
Provo a spingerlo via ma con scarsi risultati.
"Senti James, troverai pure tu una ragazza ma adesso non rompere a noi, okei?!" gli grido in faccia.
Lui mi tappa la bocca e indica la porta ricordandomi che i nostri genitori sono di sotto.
"Scusami splendore ma sei davvero sexi" dice trascinando un dito sulla mia coscia.
Perchè mi sono messa questo dannato vestito?!
Provo a parlare ma lui mi sta tappando ancora la bocca.
E ora cosa faccio?
Potrebbe succedere una cosa terribile e nessuno se ne accorgerebbe.
Lui alza un attimo lo sguardo sui miei occhi. Nei suoi vedo solo il desiderio. Sono morta.
Molto probabilmente pure lui sta leggendo nei miei occhi. Penso che stia vedendo paura.
Lentamente mi toglie la mano dalla bocca e si allontana di qualche centimetro.
"Scusami" sussurra.
Non starò in questa casa ancora per molto.
Mi affretto ad uscire dalla porta della camera ma lui mi prende il polso.
Perfetto, domani avrò un nuovo livito.
"Lasciami" dico a bassa voce.
Invece di lasciarmi andare mi stringe ancora di più.
Io provo a dimenarmi ma è troppo forte così ci rinuncio.
"Cosa vuoi fare, eh? Pensi di poter andare a vanti così? Sei patetico, sei matto" dico cominciando a gridare.
Come programmato lui si avvicina a me per tapparmi la bocca così io gli tiro un calcio immezzo alle gambe e corro al piano di sotto.
"Mi dispiace ma devo proprio andare. Domani avrò un test importante. Scusatemi, me ne sono ricordata ora" dico non aspettando una risposta e uscendo dalla porta.

Non so perchè ma appena tocco il materasso del mio letto scoppio in lacrime.
James è pazzo, me lo sento.
Adesso cosa devo fare? Raccontare tutto a Lucas? Scatenerò una vera e propria guerra ma d'altronde James non può sempre passarla liscia.
Mi sfioro il polso e sento una fitta molto forte.
Questa volta ha davvero esagerato.
Sento il campanello suonare così mi affretto ad asciugarmi le lacrime.
Apro la porta ma continuo a guardare il pavimento.
Le scarpe sembrano quelle di Lucas..
Una mano mi prende una ciocca di capelli e l'altra mi alza il viso.
Incontro due oceani che appena vedono i miei occhi arrossati e pieni di lacrime diventano degli oceani in tempesta.
Mi spinge lentamente dentro casa e chiude la porta.
"Cosa ti ha fatto?! Questa volta lo ammazzo sul serio. Ha finito di vivere" dice gridando.
Non dico nulla, anche perchè non so cosa dire.
Lucas mi prende il polso dolorante e lo stringe.
Io stringo i denti dal dolore.
"No, non me ne frega se là dentro ci sono i suoi genitori. Vado e lo ammazzo" dice aprendo la porta.
Io gli prendo un braccio e lo spingo nuovamente dentro.
"Per favore resta qui con me" dico guardandolo negli occhi.
Lui mi guarda profondamente e poi mi bacia.
Ne avevo proprio bisogno.
Lo porto in camera mia e ci sdraiamo sul letto.
"Mi racconterai?" "Sì" sussurro.
Dopo neanche tre minuti mi abbandono nelle braccia di Morfeo.
Anche se è solo pomeriggio spero si risvegliarmi domani mattina tra le sue braccia.

Spazio autrice
Buongiorno a totos.
Scusatemi davvero.
Non ho pubblicato per davvero tanto tempo.
Spero che il capitolo vi piaccia.
Io non ho più molta ispirazione quindi non do se è bello.
Fatemi sapere.
Byee

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