-Capitolo 5:Prigionia e spontaneità pt.1-

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<<Kili!>>urlò ad un certo punto uno dei nani,  Ainwen si girò nella direzione in cui guardava l'uomo, un ragno sovrastava l'ultimo nano rimasto indietro, poco dopo Tauriel scese da un ramo correndo nella direzione da cui arrivavano gli enormi aracnidi, ne uccise alcuni lasciandone due ancora in vita.

<<Lanciami un pugnale, presto! >>urlò il nano all'elfa dai capelli color rame.

<<Se pensi che ti dia un arma, nano, ti sbagli di grosso. >>rispose l'elfa lanciando un pugnale verso l'ultimo ragno, uccidendolo.

<<Perquisiteli. >>ordinò Legolas.
Mentre gli altri compreso lui perquisivano gli altri nani, Ainwen sentiva una strana presenza nei dintorni, nonostante avesse i sensi più sviluppati degli uomini, non riusciva né a vederla né a sentirla ma la percepiva intorno a sé.
Non diede troppo peso alle sue sensazioni e tornò vicino al gruppo di nani.

<<Chi è questo? Tuo fratello? >>chiese il principe prendendo un portafoto portatile da uno dei nani.

<<Quella è mia moglie! >>replicò permaloso il nano dai capelli rossi e la barba folta.

<<E cos'è quest'orrida creatura, un orco mutante? >>chiese Legolas.

<<Quello è il mio piccolino, Gimli.>>rispose il piccolo uomo mentre l'elfo lo guardava con un sopracciglio alzato.

Poco dopo anche Tauriel si riunì al gruppo di elfi camminando nella direzione dei due principi.

<<I ragni sono morti? >>chiese l'elfo biondo nella loro lingua madre, per non farsi capire dagli individui della razza considerata da suo padre, inferiore.

<<Sì, ma ne arriveranno altri. >>rispose l'elfa Silvana.
<<Diventano più audaci. >>continuò.

<<Questa è un antica lama elfica. >>disse Legolas alzando la spada sequestrata a Thorin, l'erede al trono di Erebor.
<<Forgiata dalla mia gente. >>continuò osservandola,anche Ainwen che era vicino, verificò quanto stava dicendo l'elfo, effettivamente era così, quella era un arma della loro razza .

<<Dove l'hai presa questa? >>chiese poi al nano di fronte a sé.

<<Quella mi è stata data. >>rispose Thorin.

<<Non solo un ladro ma anche un bugiardo. >>disse Legolas puntandogliela contro.

<<Legolas abbassa la spada, ci penserà tuo padre ad interrogarlo. >>disse Ainwen in elfico mentre abbassava il braccio del principe.

Il gruppo di elfi unito a quello dei nani fece ritorno a Bosco Atro, quando tutti oltrepassarono le porte la principessa notò Legolas fermo appena fuori dall'entrata, probabilmente percepiva anche lui quella presenza invisibile.
Mentre gli altri elfi scortavano il gruppo di nani nelle prigioni sotterranee, Ainwen insieme a due guardie scortò Thorin da Thranduil.

<<Qualcuno immaginerebbe che una nobile impresa sia imminente.  L'impresa per riavere una terra natia e agnentare un drago. >>disse il Signore di Bosco Atro seduto sul suo trono, affiancato dalla giovane principessa che lo sguardo di Thorin non riusciva ad abbandonare, forse l'aveva riconosciuta, oltre ai caratteri genetici dei genitori aveva qualcosa che ricordava il portamento e l'atteggiamento di Elrond.
<<Personalmente, sospetto un motivo molto più prosaico,tentativo di furto o qualcosa del genere. >>continuò Thranduil, si era alzato ed era dietro il nano, camminò in avanti scrutandolo.

<<Hai trovato una via per entrare. Cerchi quello che farebbe convergere su di te il diritto di regnare. Il gioiello del Re, l'Archengemma. È prezioso per te oltre ogni misura, lo capisco questo. Ci sono gemme nella montagna che anch'io desidero, gemme bianche di pura luce stellare.Io ti offro il mio aiuto. >>continuò il sovrano.

<<Ti ascolto. >>disse Thorin apparentemente interessato.

<<Ti lascerò andare, solamente se restituisci quello che è mio. >>disse Thranduil, tentando di stuzzicarlo.

<<Favore per favore. >>disse l'erede al trono di Erebor.

<<Hai la mia parola. Da un re a un'altro. >>continuò l'elfo dai capelli chiari.

<<Io non mi fiderei che Thranduil, il grande re onori la sua parola. Dovesse la fine dei giorni incombere su di lui! >>rispose Thorin,  Ainwen voleva zittirlo, se c'era una cosa da non fare con il Signore del reame boscoso era  contraddirlo.
<<Tu! Sei privo di ogni onore. >>disse il nano puntando il dito sul re. <<Ho visto come tratti i tuoi amici, siamo venuti da te una volta, affamati, senza dimora,a cercare il tuo aiuto. Ma tu ci hai rivoltato le spalle,ti sei allontanato dalla sofferenza del mio popolo e dall'inferno che ci ha distrutti!>>urlò alterato il nipote di Thror.

<<Tu non parlarmi del fuoco del drago! >>urlò il sovrano affacciandosi al nano.
<<Conosco la sua rabbia e la sua rovina. >>metà del viso di Thranduil apparve sfigurato per poi tornare normale. <<Io ho affrontato i grandi serpenti del Nord. Misi in guardia tuo nonno, su ciò che la sua avidità avrebbe raccolto, ma lui non mi ascoltò. Tu sei proprio come lui.>>disse iniziando a salire le scale che conducevano nel suo ufficio.

<<Resta qui se vuoi e marcisci. Cento anni sono un vero battito di palpebre nella vita di un elfo. Io sono paziente, posso attendere. >>concluse Thranduil.
<<Conducilo nelle prigioni insieme agli altri. >>disse poi in elfico riferendosi a Ainwen.

<<Sì mio Signore. >>rispose lei ed insieme alle due guardie scese giù nelle prigioni dove c'erano ancora Legolas e Tauriel. Condusse il nano dentro una cella, chiudendo a chiave la porta fatta a  sbarre.

<<Tu sei la nipote di Elrond, giusto? >>disse il nano dai scuri capelli lunghi facendola voltare.
<<Noi alcuni giorni fa siamo stati da lui, perché non ci liberi?>>continuò.

<<Taci nano!Anche se volesse non potrebbe, ha giurato fedeltà a mio padre. >> intervenne Legolas.

Poco dopo Tauriel salì per fare rapporto al re mentre gli altri due elfi  proseguirono dalla parte opposta per andare nelle proprie stanze, quella sera ci sarebbe stata la festa della luce stellare.

<<Allora? Stasera ci vieni alla festa? >>chiese Legolas all'elfa che le camminava affianco.

<<Non credo, stasera è il mio turno giù nelle prigioni insieme a Tauriel . >>disse sincera Ainwen.

La sera stessa mentre tutto il regno festeggiava, la bella elfa scendeva nelle prigioni  imbattndosi nel principe che osservava qualcosa, o meglio qualcuno.
Tauriel sedeva accanto ad una cella e parlava con uno dei nani rinchiusi, l'eco delle voci riecheggiava sino a dove si trovavano loro.

<<Legolas cosa ci fai qui? >>chiese la principessa ancora dietro di lui.

To be continued...


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