-Capitolo 25:Canti e irrequietudine -

1.4K 60 0
                                    

Poco dopo la compagnia riscese le scale per preparsi per la notte, si accamparono sull'erba del regno con alcune capanne, Legolas turbato da qualcosa, camminava tra gli accampamenti con in mano un'anfora contenente dell'acqua fresca, Boromir e Aragorn parlavano seduti su un tronco, invece Ainwen, all'interno della tenda,già sdraiata ed in compagnia di Frodo e Sam,
osservava gli uomini attorno a sé,cullata dalla voce di Galadriel che cantava in elfico, risuonando in tutto il bosco leggermente illuminato, la riportava alla sua infanzia, spesso quando anche i suoi fratelli non riuscivano a farla addormentare, l'elfa bianca la spingeva verso il sonno con i suoi canti soavi.

<<Un lamento per Gandalf. >>disse il suo compagno, udendo anche lui il canto.

<< Cosa significano queste parole ? >>chiese Merry all'elfo.

<<Non ho il cuore di dirtelo, per me il dolore è ancora troppo vicino. >>rispose il principe.

Poco dopo anche Legolas raggiunse la principessa, posò l'arco e la faretra accanto ai suoi bagagli e si sdraiò dietro di lei, appoggiando il petto sulla sua schiena mentre con un braccio le circondava la vita, coperta dalla stoffa morbida del corsetto.

Passarono un mese tra le sponde del Lórien, ripartirono i primi di dicembre, lasciando i boschi a bordo di tre canoe, Celeborn e Galadriel,avevano regalato ai due elfi degli archi nuovi, insieme a dei mantelli verde muschio che avevano anche i loro compagni , una spilla a forma di foglia ne richiudeva il davanti.
Legolas, insieme ad Ainwen e Gimli era in testa, remava accarezzando l'acqua con il bastone in legno mentre l'elfa e il nano, seduti davanti a lui parlavano allegramente, scatenando la gelosia di quest'ultimo.
Accanto , Aragorn il Mastro Baggins e il suo migliore amico tenevano testa alla prima canoa mentre il figlio del sovrintendente e gli altri due hobbit erano dietro di loro, più lontani.
A metà pomeriggio erano già a buon punto,  attraversarono i confini di Gondor,fermandosi alcuni metri più in là , la principessa avvertiva dei rumori attorno a sé, come se qualcosa si muovesse velocemente sulle sponde del fiume, probabilmente erano gli Urukhai di Saruman,ne sentiva il fetore, li stavano seguendo.
Affascinati dalla bellezza delle statue degli antichi re, stirpe del rammingo loro compagno , approdarono sulla sinistra sponda sabbiosa, scesero dalle canoe in legno riappropiandosi dei propri bagagli e accessero un fuoco.

<<Attraversiamo il lago a calare del sole, nascondiamo le barche e andiamo avanti a piedi. Raggiungiamo Mordor da noi.>>disse Aragorn poco più dietro dei due elfi che irrequieti osservavano l'ambiente.

<<Ah sì? Un modo semplicissimo di farci strada tra i min murin,un labirinto impossibile di rocce affilate come lame. Dopodiché ancora meglio, un suppurato, puzzolente, terreno paludoso fin dove l'occhio può vedere.>>rispose Gimli.

<<Questa è la nostra strada. Ti consiglio di riposare e di recuperare le forze Mastro nano. >>replicò il rammingo, mentre i due discutevano Ainwen guardava il compagno, accortasi della sua irrequietudine.

<<Sei irrequieto, li senti anche tu non è così? >>gli chiese lei in elfico, per non farsi capire dagli altri, non voleva metterli in agitazione.

To be continued...

Grey eyes and pointed ears Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora