-Capitolo 12:Minacce che giungono da Nord-

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In alcune ore di galoppo raggiunsero le montagne degli orchi e si appostarono lì dietro per osservare i movimenti a Gundabad.

<<Gundabad.Che cosa c'è dall'altra parte? >>sussurrò Tauriel con il fiatone.

<<Un vecchio nemico. L'antico regno di Anamar, questa fortezza una volta era la sua roccaforte. È dove tenevano le loro grandi armerie,dove forgiavano le armi da guerra. >>rispose Legolas.

<<Una luce. Ho visto del movimento. >>disse Tauriel indicando una finestra, l'aveva notato anche Ainwen.

<<Attendiamo la copertura della notte. È un luogo letale, in un altra era la nostra gente  ha mosso guerra in quelle terre. >>disse il principe girandosi verso le due elfe, parve rabbuiarsi .
<<Mia madre è morta lì, mio padre non ne parla. Non c'è alcuna tomba, alcun ricordo, nulla. >>continuò abbassando lo sguardo mentre la compagna lo guardava comprensiva.

<<Se dobbiamo entrare, dobbiamo muoverci ora.>>disse in elfico Tauriel.

<<Ha ragione. >>concordò Ainwen prima che un orda di pipistrelli volasse a poca distanza dalle loro teste.

<<Stanno sciamando. >>disse l'elfa dagli occhi verdi.

<<Quei pipistrelli sono allevati per un solo scopo. >>disse l'arciere osservando i volatili.

<<Per quale scopo? >>chiese la rossa.

<<La guerra. >>rispose l'elfo,poi l'orco pallido che avevano incontrato a Pontelagolungo guardò nella loro direzione incrociando lo sguardo dei due elfi.

<<Dobbiamo avvertire gli altri. >>disse Ainwen.

<<Forse è troppo tardi. >>disse alzandosi l'elfo dai capelli chiari,le legioni iniziavano a muoversi velocemente per raggiungere le terre  confinanti con la Montagna Solitaria.
<<Andiamo! >>disse poi facendosi strada tra le rocce, seguito dalle due compagne.

Oltre le montagne era ormai l'alba, si potevano vedere già gli schieramenti di Thranduil e quegli degli uomini in mezzo ai campi verdi e leggermente innevati ai piedi della montagna. Ainwen era ancora sul cavallo, dietro a Legolas, quando notò un massiccio schieramento di nani, per l'elfa voleva dire solo una cosa,Dáin il  Piediferro, il cugino irragionevole di Thorin, ne aveva sentito parlare molte volte di lui, e non bene.

<<Arrivano. >>disse Ainwen osservando gli orchi invadere  la città e il re di Bosco Altro che con il suo enorme alce calvalcava sul ponte principale .

I tre elfi arrivarono in pieno centro città ,  la principessa dietro al suo compagno aveva tirato fuori la sua lama, e mentre lui guidava il cavallo lei uccideva gli orchi che gli andavano incontro , Tauriel dietro di loro, su di un altro destriero faceva lo stesso.

<<Gandalf! >>urlò l'elfo dai capelli chiari richiamando l'attenzione dello stregone mentre aiutava la sua compagna a scendere dall 'animale.

<<Legolas, Legolas Verdefoglia! >>disse l'uomo barbuto sorpreso di vederlo mentre il giovane uomo seguito dalle due compagne lo raggiungeva.

<<C'è una seconda armata. >>disse il principe avviandosi a pochi centimetri dal vecchio.

<<Cosa?! >>chiese allarmato Gandalf.

<<Bolg guida una forza di orchi di Gundabad, sono quasi su di loro. >>rispose l'elfo.

<<Gundabad.>>sussurrò lo stregone. <<Era il loro piano fin dall'inizio. >>continuò capendo a cosa si riferisse Legolas.
<<Azog impegna le nostre forze, poi Bolg sopraggiunge da Nord. >>disse Gandalf.

<<Da Nord? Dov'è il Nord esattamente ? >>chiese il mezz'uomo avvicinandosi agli altri quattro.

<<Colle Corvo. >>disse lo stregone rivolgendosi all'hobbit, si allontanò di poco dando le spalle ai tre elfi.

<<Colle Corvo?Ma c'è Thorin lassù! E Fili e Kili. Sono tutti la lassù! >>disse Bilbo.

Tauriel fu catturata dalla frase pronunciata dal piccolo uomo, Ainwen glielo leggeva in faccia, stava pensando al nano che le aveva rubato il cuore .

To be continued...

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