3.Rio's calling

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Il tempo corre più di un cavallo al galoppo,siamo già agli sgoccioli di luglio! A Milano fa già un caldo umido e asfissiante,ma tranne qualche raro giorno di piscina e Spa con le amiche le mie vacanze non hanno visto la luce.E per poter finalmente riposarmi dovrò pazientare ancora almeno un mese,cioè fino alla fine di agosto.Prima infatti c’è un grande,enorme,impegnativo ed eccezionale evento che non mi dispiace affatto,anzi non ne vedo l'ora, affrontare:le Olimpiadi!

Le Olimpiadi sono quella manifestazione che un atleta,se come me è tra i fortunati che riescono a viverla più di una volta,aspetta per quattro anni,mentre per chi è in grado di raggiungerle una sola volta diventa invece il traguardo più grande in assoluto,quello che poi ricorderà per sempre.
Quelle di Rio de Janeiro 2016 saranno le mie seconde Olimpiadi,la mia prima partecipazione risale a Londra 2012.Sono passati quattro anni, quattro anni ricchi di emozioni,record battuti e trofei vinti tra campionati nazionali,europei e mondiali,ma anche di infortuni e periodi difficili.Nel complesso è stato un periodo che indubbiamente mi ha fatta crescere come atleta e come persona mettendomi alla prova sotto tanti punti di vista,ma ne sono uscita vittoriosa e adesso sono qui,pronta a combattere una nuova battaglia dall'altra parte del mondo.
Però,per quanto a Londra fossi più ingenua e spaesata di quanto spero di esserlo a Rio, l’emozione della mia prima avventura olimpica non la potrò mai dimenticare:l’ansia per la sfilata della cerimonia di apertura,lo stupore bambinesco nel girare il villaggio olimpico, l’adrenalina pre gara e purtroppo la delusione per una qualificazione voluta con forza ma che poi non ha portato ai risultati sperati,con una medaglia di bronzo mancata di un soffio.Quelli sono stati momenti talmente pieni di tensione e gioia allo stesso tempo che la prima cosa che feci tornata dal Regno Unito fu chiedere ai miei il permesso,non essendo allora ancora maggiorenne,di imprimermi sulla pelle i cinque cerchi che aprono le porte della magia,e che ora spiccano fieri sulla mia caviglia.Ogni volta che guardo il mio tatuaggio mi batte forte il cuore al ricordo di quell’avventura,cosa che succede anche adesso all’idea che tra qualche giorno rivivrò di nuovo tutto questo.Nella speranza di un epilogo più felice per quanto riguarda il medagliere della nostra nazionale e la mia soddisfazione personale.

Questa mattina io e le altre atlete designate per formare la squadra nazionale olimpica,che sono anche grandi amiche perché ci alleniamo insieme ogni santo giorno, l’abbiamo interamente dedicata al servizio fotografico ufficiale per Rio,con le nuove divise che Armani ha confezionato per tutti gli atleti italiani e che ci accompagneranno nella cerimonia d’apertura nonché nelle altre uscite ufficiali.

Per questo anche oggi ci tocca l’eccezionale allenamento pomeridiano,che io non prediligo perché ho meno tempo di recupero muscolare.E pensare che da piccolina ne facevo due al giorno,mentre ora nonostante i miei vent’anni il mio corpo ne risente di più ed ormai ne faccio solo uno. Nello sport la <<vecchiaia>> arriva prematuramente,ma io per fortuna ho ancora tanti anni di carriera davanti e non ho ancora voglia né tempo di fermarmi a chiedermi cosa farò da grande.

“Forza,Lavi! Trattieni la presa meglio all’atterraggio,non devi mettere neanche un’unghia fuori da quel tappeto! Metti più magnesia sui piedi.Devi presentare il doppio avvitamento tra un mese,muoviti!”

Il mio allenatore,Luigi,oggi è carico a mille.

“Tanto sai bene che ho possibilità di  giocarmi una finale solo alla trave che è la mia specialità,perché devo sbattermi così anche nelle altre tre? Forse un doppio sull’ultima diagonale è azzardato.”

“Perché alla trave sono sicuro che tu mi porterai una medaglia,ma anche a volteggio, corpo libero e parallele devi fare ottime prestazioni come sai fare,ti voglio comunque piazzata bene in classifica.Tu ce la puoi fare benissimo a fare il doppio.Muovi quel culo e ricomincia,veloce!”

Sorrido scuotendo la testa e faccio come dice.Luigi è così:sembra un po’ rude,ma in realtà è un pezzo di pane,e tutto quello che fa lo fa per il mio bene.In tutti questi anni di lontananza da casa è stato un po’ come il mio secondo padre,anche se  non se lo vuole sentir dire perché sostiene che coi sui 42 anni è troppo giovane.In realtà so che mi vuole un gran bene come io a lui,tutto ciò che so lo devo a lui che mi segue ogni giorno,che mi conforta e mi sprona, anche in maniera brusca quando serve, che mi accompagna in ogni gara intorno al mondo e conosce perfettamente i miei pregi e le mie debolezze.Posso sicuramente dire che se ho fatto di quello che era solo un passatempo una bellissima realtà lo devo solo a lui,che ha sempre creduto in me anche nei momenti bui degli infortuni che mi hanno tenuta lontana dalla pedana per periodi più o meno lunghi negli anni,l’ultimo dei quali alla spalla lo scorso anno, quando pensavo davvero di perdere il treno per il campionato nazionale e poi per Rio.E invece dopo al primo ho vinto un argento e per le seconde manca ormai poco.
Se dovessi definire Luigi lo chiamerei il mio angelo custode. Ecco,sicuramente è quanto di più gli si avvicini nella vita di un'atleta come me.

A volte mi sale un po’ di malinconia se penso che non ho vissuto un'infanzia e un’adolescenza spensierate come i miei coetanei perché ho dovuto fare tanti sacrifici per la carriera,ma poi se mi guardo intorno vedo solo uno sport che mi dà infinita gioia ogni giorno e tante persone che mi vogliono bene,perciò capisco che ho fatto la scelta giusta.
L'unica ciliegina che mi piacerebbe mettere sulla splendida torta della mia vita è quella dell'amore,ma in questo campo finora non sono stata troppo fortunata.Proprio durante l’ultimo infortunio il ragazzo con cui sono stata un anno mi ha lasciata dicendo che la nostra storia era troppo complicata e si era stancato,buttandomi ancora più giù in un periodo già nero,e da allora mi sono buttata a capofitto solo sulla ginnastica,le amicizie vere e la mia vita in generale.Bisogna stare bene con se stessi per stare bene con un’altra persona,e io adesso so che sto bene.
Perciò aspetterò pazientemente l’uomo giusto per me,tanto anche qualora ci volessero degli anni ho talmente da fare che di certo non mi annoierò nel frattempo!


Buongiorno e buon lunedì,spero che voi stiate meglio di me,che sono alle prese con un maledetto dente del giudizio che mi fa male! 😫
Tornando alla storia:le Olimpiadi per Lavinia si avvicinano,siete curiose di sapere che succederà?
MissR.

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