52.Ohana vuol dire famiglia

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Mam:“Nel caffè zucchero di canna o stevia per te,tesoro?”

“Stevia,mamma,grazie.Versane un altro amaro così porto la colazione a letto a Piero e sveglio quell'orso in letargo!”

“Bene,qui c'è la frutta,va bene per lui?”

“Perfetto,sei un mito!”

Pa:“Amore,prima di salire vieni qui un attimo: - e mi fa segno di sedermi sulle sue gambe,cosa che faccio volentieri - lo dici a papà tuo come stai veramente? Noi siamo veramente molto preoccupati da quello che quel pazzo potrebbe fare,soprattutto dopo il biglietto dell’altro giorno.”

“Anch'io lo sono,ma sto cercando di non farmi rovinare le vacanze da lui perchè ne ho veramente bisogno.Io e Piero abbiamo deciso che poi appena torno a Milano lo denuncio,penso che il biglietto debba pur valere qualcosa come prova.”

Ma:“Ma l’esercito non può fare nulla per aiutarti?”

“Non credo,mamy,la giurisdizione in questi casi è civile.Andrò dalla polizia.”

Intanto in cucina arrivano mio fratello e la sua ragazza.

Alb&Na:“Buongiorno!”

“Buongiorno,piccioncioni!”

Na:“Piccioncioni?”

“Certo,ormai siete troppo grandi per essere piccioncini!”

“Chi soru (sorella) simpatica chi mi facisti,mà!”

Na:“Ahahah! Tesorina,mi piaci tanto quando sei allegra,resta sempre così!”

“Non è facile per ora,ma ci provo.”

Alb:“Devi esserlo! Io sono sempre con te,piccoletta mia,stai tranquilla.” - mi dà un bacio sulla guancia e mi abbraccia.

“Grazie sempre di tutto.Dai,ora vado davvero a svegliare Piero! Abbiamo un appuntamento tra un po’ con Rossana e Mauro per scambiarci i regali,e se non ci sbrighiamo faremo tardi.”

Lascio la mia famiglia alla colazione con annesse chiacchiere mattutine e salgo le scale dirigendomi verso la mia stanza.Essendoci Alberto e Nadia a occupare la camera di mio fratello mio padre si è dovuto arrendere all’idea di fare dormire Piero nel lettino estraibile sotto al mio.Che ovviamente abbiamo unito a formare un matrimoniale,ma questo magari non glielo facciamo sapere! Sa benissimo che abbiamo dormito più volte insieme e suppongo intuisca che non ci siamo sempre e solo guardati negli occhi o abbiamo giocato a briscola,ma si ostina a voler tenerci lontani quando siamo in casa sua.Retaggi di antiche tradizioni,
immagino,che in fondo non ci costa troppo assecondare per pura formalità.Anzi,a me quando se ne esce con le sue prediche sembra anche buffo.

In camera appoggio il vassoio con la colazione sul comodino e accarezzo piano Piero su una guancia impreziosita dalla sua barbetta che tanto mi piace.Lui inizia a muoversi ma non accenna a svegliarsi,quindi inizio a chiamarlo dolcemente,così come è opportuno secondo la teoria che mi ha spiegato sua madre.

“Piero,Pierino...Amore!”

Fa dei versetti rochi ma nulla.Neanche il soprannome Pierino,che odia,ha funzionato,per cui qui la situazione è grave!

“Amore,svegliati,dai!”

Apre un occhio e poi lo richiude.Ok,è già abbastanza tardi,direi di  passare al piano B:le maniere forti! Mi avvicino al suo orecchio,prendo fiato e agisco.

“Tutuuuuuuuuuuu!”

“Aaah! Ma chi minchia fu?”

Si mette a sedere di scatto sul materasso e mi guarda con gli occhi sbarrati.Io mi butto sul letto al suo fianco e inizio a ridere a crepapelle senza riuscire a fermarmi,con tanto di lacrime.

Pronti a volare {Il Volo/ P.B.} *Wattys2019*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora