7.Copacabana

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Sono le 8,la mia sveglia suona sparandomi nelle orecchie a tutto volume Sofia di Alvaro Soler.La stacco immediatamente.Alvaruccio,ti adoro,ma stamattina no!
Mi giro dall'altro lato e sonnecchio qualche altro minuto,finché un raggio di sole filtrato dalla grande finestra sopra il letto non mi colpisce dritto in faccia.Apro gli occhi scocciata,guardo il cellulare e trovo un messaggio di mia madre di sei ore fa in cui mi avvisava che stavano partendo.Poi guardo l'orario e scopro con orrore che quelli che per me erano stati pochi minuti è stata in realtà mezz'ora.Porca miseria,la passeggiata con Piero,devo muovermi!

Dopo un'ulteriore mezz'ora sono miracolosamente pronta,lascio un biglietto sul tavolo per avvisare della mia uscita le ragazze,che sono ancora nel mondo dei sogni.Oggi arrivano le famiglie di tutte ed è probabile che non ci vedremo fino a stasera,perciò mando loro un salutino anche per i genitori,che ormai conosco tutti.Non appena chiudo il tappo della penna sento vibrare il telefono in tasca:è Piero che mi avvisa di essere qui fuori.Afferro le chiavi e il cellulare stesso,li infilo in una tracollina ed esco.

"Ciao,Piè.Posso chiamarti così per abbreviare?"

"Buongiorno,campionessa! Sì,se io ti chiamo Lavi tu puoi chiamarmi Piè quando vuoi."

"Bene!" - gli sorrido e lui mi lascia un dolce bacio sulla guancia - Scusami,ma ho fatto tardi e non sono arrivata a fare colazione.Ti spiace se passiamo dalla mensa? Prendo qualcosa al volo e la mangio in spiaggia!"

"Figurati.Ma mi fanno entrare?"

"Sei con me,perciò credo di sì."

"Ma un figo come me devono per forza accoglierlo a braccia aperte!" - e ride di gusto.

Alzo gli occhi al cielo,riflesso del tutto naturale verso queste battute sceme.

"Ti hanno mai detto che chi si loda si imbroda?"

Gli faccio la linguaccia e senza dargli il tempo di rispondere inizio a correre,lasciandolo fermo al centro del viale con la faccia da stoccafisso.


Ci ricongiungiamo all'enorme padiglione della sala mensa per gli addetti ai lavori poco distante da lì,Piero è appena arrivato,con qualche secondo di distacco da me.Ha la faccia rossa per la corsa e mi guarda storto

"Ti sei fermata,finalmente! "

"Eee già! Dai,entriamo,vip!"

Per fortuna come speravo non fanno problemi per farlo entrare insieme a me pur senza pass,anzi gli addetti all'entrata ci sorridono nel vederci insieme e gli chiedono anche la foto.Con me l'hanno già fatta il primo giorno.Prendo uno yogurt,un pacchetto da quattro biscotti secchi e un succo di frutta,mi faccio incartare tutto in una busta per l'asporto e ci dirigiamo con calma verso la spiaggia.
Pochi minuti di lenta passeggiata dopo finalmente poggiamo i piedi sull'enorme sabbia dorata di Copacabana. Per fortuna c'è poca gente e sembra non fare caso a noi,un po' di sano relax ogni tanto! E anche il tempo è dalla nostra:oggi non ci sono le nuvole delle scorse giornate,il sole è caldo e il vento di ieri sera è cessato.
Ci sediamo su un telo che ha portato lui,da bravo precisino quale si definisce,e apro la mia busta col cibo.

"Scusa se mangio senza di te."

"Figurati,io ho già fatto colazione."

"Vuoi assaggiare?" - dico indicando lo yogurt con la testa - Ho scoperto che hanno portato fin qui il Vipiteno,è ottimo."

"Grazie ma non posso,sono intollerante al lattosio."

"Oh,mi spiace."

"E di che? Quando serve prendo una pillola per potere mangiare comunque i latticini,ma oggi non l'ho presa."

Pronti a volare {Il Volo/ P.B.} *Wattys2019*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora