28.Drive test

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Sono le sei del mattino e in questa casa siamo già tutti in piedi,come direbbe la mia cara nonna abbiamo scambiato la notte per il giorno!
Per la precisione Piero è venuto a svegliarmi con un lungo bacio e dolci carezze sui capelli,e poi è rimasto un po' con me a letto a coccolarmi,ed almeno in questo modo l’alzataccia è sembrata più piacevole.Ovviamente mio padre ne era all'oscuro,o non sarebbe stato molto coinciliante.Che poi sa benissimo che a Rio siamo stati insieme,ma a casa sua...Bla bla bla! Quando finalmente troviamo la forza di abbandonare le lenzuola e scendere per la colazione sul tavolo della cucina ci accoglie ogni leccornia possibile,e mentre mamma sta facendo il caffè mio padre mangia le sue fette biscottate al miele già vestito di tutto punto in giacca e cravatta perchè tra non molto deve andare a lavoro.

“Buongiorno,cari! Sedetevi,il caffè è quasi pronto.”

“ 'Ngiorno...” - biascica mio padre.

È incredibile,è tutta la vita che si alza alle prime luci del giorno ma ancora non riesce a reggere questo ritmo.La mattina è più orso di Winnie the Pooh!

Rispondiamo al saluto col sorriso e ci sediamo,io mi preparo un cappuccino in cui inzuppo i biscotti integrali mentre Piero prende del succo d’arancia,un po’ di frutta fresca ed il caffè offertogli da mia madre.Fosse stato per lei lo avrebbe rimpinzato di molto altro,ma conoscendo i suoi problemi di intolleranze ha tenuto a bada la vena da mamma siciliana che c'è in lei.
Quaranta minuti più tardi siamo incredibilmente già vestiti e pronti a caricare le valigie nel bagagliaio dell'auto.Non appena svolta anche quest'ultima incombenza torniamo in casa per i saluti e mentre abbraccio mamma sento mio padre,già sull’uscio,richiamare il mio ragazzo.

“Piero devo andare in ufficio,sposti la macchina per farmi uscire,per favore? Così poi ci salutiamo.”

Piero mi guarda un po’ interdetto cercando nei miei occhi una spiegazione,ma anch'io sono perplessa perchè la sua auto non è davanti l'ingresso del garage ma spostata più a lato,e lo spazio affinché mio padre possa uscire c’è perfettamente.Poi con un lampo di genio capisco tutto:mio padre vuole fargli fare qualche manovra giusto per vedere come se la cava alla guida, perché già mi aveva chiesto in proposito.Lui e il suo bislacco test,è terribile! Piero pur con un punto interrogativo che gli si legge in faccia ubbidisce prontamente,e dopo aver fatto inversione parcheggia poco più avanti lungo il vialetto.Non appena torna da noi mio padre ci augura buon viaggio e ci saluta,per poi salire in auto.Passandomi davanti mi strizza l’occhio e mi fa un sorrisetto divertito...Quell’uomo è unico nel suo genere!

Siamo in viaggio da un bel po’ di tempo,con i finestrini aperti ed il vento a scompigliarci i capelli,perché Piero come rimedio all’afa preferisce l’aria esterna piuttosto che quella condizionata,che,sostiene,potrebbe fargli male alla gola.Alla mia affermazione che mi serve parecchia pazienza per stare con lui mi ha risposto che lo sapevo già e ormai lo tengo così com'è...Bell'affare!
Ho superato anche l’imbarazzo di cantare davanti a lui nonostante non sia troppo intonata:dopo i primi minuti passati ad ascoltare la musica in silenzio ho iniziato a canticchiare a bassa voce per poi finire ad urlare a squarciagola ogni canzone passata dalla radio,con Piero che se la rideva prendendomi in giro e baciandomi la mano portata sopra la sua ogni tanto.
Poi non appena ci siamo addentrati in una zona impervia tra le montagne in cui la radio non prende ha messo su un cd di musica classica,di cui capisco poco.Ma mi piace e quindi me la sto godendo,specie nell’ultimo quarto d'ora,in cui mi ha bendata per non farmi leggere i cartelli che indicano la nostra destinazione.Così,senza leggere neppure il titolo del brano,la musica mi arriva dentro con una carica emotiva più forte e riesco ad apprezzarla anche meglio.Anche se la curiosità mi sta logorando,lo ammetto.D'altronde si dice che la curiosità è donna!

“Piè,ma non mi puoi proprio dire nulla?”

“Sì,certo,che è un’isola come volevi tu.”

“E basta? Sono troppo curiosa,mi sto stancando di non vedere nulla!”

“Un altro po’ di pazienza,mi sto immettendo sulla via d’accesso al porto,sul traghetto in mezzo al mare ti sbendo.”

“Bell’aiuto...In mezzo al mare ti ci butto io,se non la smetti di farmi stare così sulle spine!”

“Non avevi detto che non posso annegare perché sono una boa?”

“Non vale usare le mie battute a mio sfavore nei momenti in cui sono in difficoltà,te lo dico!”

“Ahahah,dai,senti questi capolavori musicali e zittuti,tra poco arriviamo!”

“Ma zittuti a chi? Ma viri a chistu (vedi questo)!”

Circa mezz'ora,che a me è sembrata molto di più,dopo siamo seduti una panchina di legno turchese sulla plancia del traghetto,ed io senza benda posso finalmente godermi lo spettacolo dato dal mare calmo di un azzurro intenso che si scontra col cielo di un tono più chiaro,beandomi del sole che mi colpisce il viso e dei miei lunghi capelli biondi che danno vita a forme imprecise muovendosi  nell’aria circostante.Piero è accanto a me,con una mano sulla mia spalla.Poggia la tempia sulla mia,mentre il mio sguardo è perso verso l’orizzonte.Sono rilassata e sento che lui lo è altrettanto,e questa è l'unica cosa che conta.

“Ti piace il viaggetto in nave?”

“E come può non piacermi? Guarda che pace! Comincio anche a vedere terra in lontananza!”

“Infatti stiamo per arrivare,il tragitto è breve.”

“Peccato,quasi mi dispiace.”

“Appena vedrai il paesaggio che c’è a terra ti ricrederai subito,fidati.”

“Perché,com’è,bello?” - dico con gli occhi a cuore come una bimba.

“Bellissimo sicuramente.Ma non provare ad estorcermi di più,tanto ormai manca solo qualche minuto.”

“Ma non so neppure da quale porto siamo partiti,non ho idea di niente!”

“Tra poco scoprirai tutto,ora stai buona ancora un pochino.”

“Va bene,basta che per scendere sul molo non mi fai cadere in acqua!”

“Ehi,per chi mi hai preso? Avendo mio nonno non vedente sono bravissimo a guidare le persone.”

“Oh...” - esce solo dalla mia bocca,e sorrido istintivamente.

È sempre premuroso con tutti,e poi verso il nonno,che ha scoperto la sua voce quando era solo un bambino,nutre un amore particolare,me lo racconta sempre.
Lui osserva incantato il mio sorriso intenerito per un attimo e poi me lo bacia.Sa essere dolce ma anche passionale,sa essere semplicemente ciò di cui ho bisogno in questo momento della mia vita.

Poco dopo,avendo già provveduto a bendarmi nuovamente,mi fa prendere un ascensore e poi salire piano in auto,mentre sento che ci muoviamo su una piattaforma basculante:stiamo sicuramente mettendo piede a terra.Facciamo qualche metro e poi lo sento accostare e subito spegnere il motore.Mi aiuta a scendere e mi toglie la benda dagli occhi,lasciandomi ammirare lo spettacolo mozzafiato di una costa rocciosa che si getta a strapiombo su un mare così cristallino che le barche in lontananza sembrano essere sospese nel vuoto.Resto a contemplare il tutto senza parole,finché Piero non mi prende le mani facendomi voltare alla mia sinistra verso un cartello in legno accanto che non avevo proprio notato,che con una graziosa scritta colorata recita:

<<Benvenuti a Panarea>>

Scostandogli gli occhiali da sole sulla testa lo guardo negli occhi e gli faccio un sorriso aperto,per poi abbracciarlo forte.

“Allora,contenta della mia scelta?”

“Qualcosa mi dice che questa vacanza mi piacerà!” - gli rispondo semplicemente.

E ci credo fermamente: è la nostra prima vacanza come coppia, quest'isola è incantevole e sono sicura che staremo molto bene,perché dev'essere così!

Mi raccomando,fatemi sapere che vi aspettate da questa vacanza!
Bacini!
MissR.

Pronti a volare {Il Volo/ P.B.} *Wattys2019*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora