Pronti a volare {Il Volo/ P.B.} *Wattys2019*

60.Ogni giorno battaglie infinite,poi di notte ci curiamo le ferite

"No!"

La mia risposta è secca,e dall'espressione che fa di rimando è  palese come Piero non la approvi affatto.

"Forse non hai ascoltato bene tutto il mio discorso:ne ho già parlato con Michele,con i tuoi genitori e pure con Luigi,e anche se non fanno i salti di gioia hanno concordato con me che è la soluzione migliore.Insomma,è già tutto sistemato, Lavi."

"Ti ho ascoltato benissimo invece,non
sono ancora diventata sorda.Ma non sono d'accordo,tutto qui.Non puoi prendere da solo decisioni che riguardano entrambi,Piè,soprattutto così importanti! Siamo una coppia,non esiste che tu decidi ed io faccio quello che vuoi tu! E me l'hai ripetuto tu stesso mille volte: dobbiamo parlare insieme di tutto quello che riguarda entrambi."

"Ma questo è un caso a parte,sai benissimo che siamo in una situazione delicata! E poi ti rendi conto che stai facendo storie per vivere con me? Non ti sto proponendo di andare  in guerra,ma una cosa di cui una fidanzata normale sarebbe felice!"

"Vorrà dire che non sono normale allora,che vuoi che ti dica?!"

Mi alzo dal letto,sul quale ero seduta,e gli dò le spalle,stizzita da questo dialogo snervante che dura ormai da parecchi minuti.

"Mi spieghi qual è il problema? Hai paura che vivendo insieme ti sentiresti meno indipendente oppure non sei sicura della nostra storia? Ti sei già stancata di me,non è vero? Dimmelo,e guardami negli occhi!"

Mi afferra il braccio e mi fa voltare,facendo sbattere il mio petto contro il suo per l'eccessiva irruenza,mentre già stupide lacrime dettate dal nervosismo si stanno facendo strada lungo le mie guance. Mannaggia a loro che mi rendono così vulnerabile ai suoi occhi!
Siamo chiusi nella mia camera d'hotel di New York da ormai quasi un'ora,nonostante preferirei prendere un po' d'aria:Piero ha tre giorni di pausa prima del prossimo concerto che si terrà proprio qui ed ovviamente è venuto prima per stare con me e sostenermi per la mia prima finale,quella al corpo libero.La mia influenza per fortuna è passata e sono pronta a dare battaglia,ma ovviamente lui mi ha pregata di stare al chiuso e non prendere freddo per sicurezza.
Dopo aver saputo dell'ennesima minaccia di Federico La sua smania di avere tutto sotto controllo si è addirittura ingigantita,arrivando a fargli prendere quest'iniziativa affrettata della convivenza,che non capisco perché abbia trovato il consenso collettivo delle persone a noi vicine.Però non riceve il mio,di consenso,nonostante discutere fosse sicuramente l'ultimo modo in cui avrei voluto trascorrere questo pomeriggio con lui dopo il lungo periodo che ci ha visti separati.

"Ma che stai dicendo? Pensi che se mi fossi stancata di te sarei ancora qui a perdere tempo litigando? Ti assicuro che è l'ultima cosa di cui ho voglia al momento! Semplicemente mi sembra un po' presto per decidere di andare a vivere insieme,e poi non risolverebbe di certo la questione.Tutta questa storia di Federico-"

"-è colpa mia,perché se non avessimo una relazione non ti perseguiterebbe.Lo puoi dire,guarda che so che lo pensi!"

"Io non penso affatto una stronzata del genere! Stavo per dire che questa storia ci porta a prendere decisioni istintive perché non ragioniamo lucidamente,e infatti l'hai appena dimostrato! Oltretutto quest'ultima cosa che hai detto non ha nessun senso,mi perseguiterebbe lo stesso perché di certo non vorrei stare con lui in ogni caso."

Sospiro,poi mi stacco da lui in malo modo,poggiandomi sulla scrivania.Lui mi guarda storto,poi si risiede sul letto di fronte a me.

"Piero,mi spieghi che ti prende? Non voglio veramente litigare perchè ho già fin troppe preoccupazioni ed una gara alle porte,non mi serve ulteriore stress da aggiungerci.E invece sembra proprio che tu stia lo facendo apposta per farmi innervosire:non ti sopporto quando parti in quarta col tuo processo senza darmi diritto di replica! Per cui ti dico serenamente che se sei venuto qui solo per attaccarmi dopo settimane che non ci vediamo puoi anche andartene..."